Eclissi e tenebre nel tempio ariano del Sole

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Eclissi 22 Luglio 2009
Eclissi 22 Luglio 2009

Tutti gli edifici di Varanasi e la maggior parte dei suoi templi hanno al massimo duecento anni. In tutto il nostro viaggio non abbiamo incontrato nulla di “integro” che avesse più di cinquecento anni, eppure questa è una delle città più antiche dell’uomo.

L’incuria e le continue guerre interne durante i secoli hanno portato a questo risultato. Contrariamente all’uso dell’Impero Romano, che ha preservato gran parte delle città conquistate, i “barbari” d’oriente ancora nel 1400 avevano l’abitudine di radere al suolo tutto quello che fosse “altrui”. Varanasi è stata distrutta e ricostruita molte volte e ciò che possiamo osservare oggi non ha più di un paio di secoli di storia, terribilmente poco per lo stato di degrado in cui versa.

Ma se le mura sono giovani il Gange, ormai un fiume mortalmente inquinato, era il luogo spirtituale dei Kasi già 1000 anni prima di Cristo ed era dove questa tribù Ariana del nord dell’India, la prima a vivere sue queste rive, celebrava il proprio culto al Sole.

Comprenderne i motivi è abbastanza semplice: il Gange scorre da Sud perfettamente allineato verso Nord, durante i monsoni il livello del fiume sale anche una decina di metri e la sua ampiezza, che nei periodi di secca è di oltre 300 metri, supera di gran lunga il chilometro.L’attuale Varanasi è posta sulla riva occidentale dove gli edifici e le banchine formano un alta muraglia che fa da argine al fiume. Il sole sorge pefettamente davanti alla città, al di là del Gange, e tramonta alle sue spalle.In fronte a Varanasi il letto del fiume raggiunge quasi l’orizzonte creando un scenario magnifico per la nasciata del Sole. Non mi stupisco che i popoli primitivi ne siano rimasti colpiti e ne abbiano fatto un luogo di culto.

Nel 2009 mi ritrovo in questa città per osservare un fenomeno incredibile come l’eclisse che qui, a memoria d’uomo, sembra essere avvenuta solo altre due volte. Varanasi sarà quasi perfettamente al centro della striscia di India dove l’eclissi sarà completa e dove il disco solare sarà compleamente oscurato della Luna per tre minuti. L’eclisse avrà uno sviluppo molto ampio in tutta questa parte di mondo e coinvolgerà India, Nepal, Bhutan per poi puntare verso il sud del Giappone, le Isole Marshal ed il sud del Pacifico. Poi i due corpi celesti perderanno l’allineamento e si incontreranno di nuovo solo nel 2010 nel sud dell’Atlantco, in pieno oceano.

Qui a Varanasi il fenomeno comincierà molto presto, all’alba, e durerà un paio di ore. Per noi sarà molto interessante poter vedere all’alba il Sole basso sul Gange mentre viene oscurato dalla Luna. L’attuale Varanasi non mi piace (per essere gentile!!) ma è il miglior palcoscenico in cui potevo avere la fortuna di assistere a quest’evento che ho sempre mancato (nel ’99 quado l’eclissi attraversò l’Italia io ero in Pakistan!!)

Ecco i dati forniti dalla Nasa, l’ente spaziale americano, sull’eclissi nella zona di Varanasi. Il primo contatto è il momento i cui cominicia l’allineamento, il secondo contatto è quando i due corpi sono sovrapposti mentre il terzo è il momento in cui cominciano a dividersi.Il quarto contatto sarà il momento in cui tutto tornerà finalmente alla normalità. Tra il secondo ed il terzo contatto ci troveremo in una zona di ombra completa dove la Luna farà da “ombrello” alla luce del sole.

Location: Varanasi
LatitudeLongitude: 25°20’N 83°00’E
First Contact: 00:00:04 (UniversalTime +5.30) 05:30:04
Second Contact: 00:54:14 (UniversalTime +5.30) 06:24:14
Maximum Eclipse: 00:55:45 (UniversalTime +5.30) 06:25:45
Third Contact: 00:57:16 (UniversalTime +5.30) 06:27:16
Fourth Contact: 01:57:34 (UniversalTime +5.30) 07:27:34
Umbral Durat: 03m01s

L’unica descrizione che io ricordi dell’eclisse del ’99 è di mia mamma e per questo è un ricordo che conservo con cura nella mia mente. Mi disse che era estate ma che all’improvviso si era fatto freddo, era giorno ma sembrava notte e la luce era grigia perchè non c’era il Sole ma neppure le stelle. Disse che era una strana sensazione che quella aveva provato. Lei era speciale per certe cose, sono molto curioso di incontrare il Sole nero.

In questa città infernale che assomiglia ad un girone dantesco fatto di follia e cadaveri che imputridiscono stanno per spegnere le luci e mandare in scena lo show delle tenebre. Forse saremo fortunati ed il tempo speso a marcire in quest’umida fogna aspettando l’apputamento con le stelle sarà ben speso. Il cielo ci hanno portato fin qui come due “remagi” incazzosi: ho un sacchetto pieno di pietre ed amuleti magici, le tasche colme di “incanesimi” e “vaffanculo” collezionati durante il nostro viaggio tra le montagne. Se i sanguinari Dei indiani sbucheranno dal Sole Nero noi saremo ben pronti ad accoglierli, pronti a ricaccarli a scarpate, parola di assese!!

(“Indiana Birillo ed i Titani di Asso” – presto in tutti i cinema indiani, non male come storia!!)

Davide “Birillo” Valsecchi

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