Io, Enzo ed il Taj Mahal

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Taj Mahal
Taj Mahal

Dannazione, quasi è ridicolo anche solo raccontarlo. Dove siamo? Siamo ad Agra, uno dei più noti posti al mondo per coppiette!!! Andiamo con calma, qui si rischiano gli equivoci. Agra è l’ultima delle nostre fermate prima di puntare diretti a Varanasi ed è anche la città che ospita una delle 7 meraviglie del mondo moderno: il {it:Taj Mahal} .

ll Taj Mahal è conosciuto come il “Tempio dell’Amore” sebbene in realtà sia una monumentale tomba fatta edificare da un re mussulmano alla morte della quinta moglie.Un colossale edificio in marmo bianco lavorato con decorazione nere in “pietra dura” circondato da un amplissimo parco ricco di verde e fontane.

La quinta moglie era l’unica ad avere dato al Marajà eredi maschi e per questo era la preferita. In punto di morte lei ha sussurrato lui: “costruiscimi il più grande mausoleo della storia!” e così è stato. Il marajà ha fatto venire materiali preziosi ed artisti da tutta l’Asia e si è messo così d’impegno nell’ onorare la promessa d’amore che ha dilapidato quasi tutti gli averi del proprio regno. Come risultato il primo dei suoi figli maschi lo ha deposto e sbattuto in una prigione del Forte fino alla morte. Il figliol “prodigo” ha avuto la decenza di sepellirlo nella stessa tomba della madre per cui il padre era stato da lui deposto ed imprigionato. Fine della storia.

Come questa possa apparire al mondo come la pù romantica delle storie d’amore mi è un po’ oscuro. Questo aveva 5 mogli, una famiglia di merda ed ha dilapidato le casse del regno per costruire una specie di parco giochi in marmo che si erige nell’ennesima città soffocata dall’immondizia e che i turisti stranieri “consumano” in viaggi lampo da tre  giorni. Un mordi e fuggi.

Sei diventato acido Birillo? Un poco e la situazione non migliora di certo quando finisco in mezzo agli spenna-polli. Un indiano spende 10 rupie per entrare al Taj Mahal, io avevo previsto di spendere dalle 5 alle 10 volte di più essendo un turista. Mi sembrava una buona cifra, onesta. Quando mi sono presentato alla biglietteria mi hanno chiesto 750 rupie a testa, 75 volte quello che spende un locale e quasi 150 rupie in più rispetto al costo della camera doppia in cui dormiamo!! Se esci per tornare al tramonto devi pagare di nuovo!! Probabilmente qui sono andati alla stessa scuola turtistica dei commercianti comaschi e praticano la teoria “togligli le mutande alla prima e non farli tornare” che tanti bei risultati ha portato sul nostro lago. Probabilmente anche dopo il Taj Mahal la gente punta diretta al Lago di Garda per non tornare mai più.

Per di più si è ulteriormente accetuato lo strano fenomeno che mi perseguita da quando siamo partiti da Jammu: gruppetti di ragazzi tra i 16 ed i 22 anni, tutti rigorosamente maschi, cominciano a ronzarmi attorno, si avvicianano, attaccano bottone e non mollano fino a quando non ottengono sul loro telefonino una una bella foto abbracciati stretti con me. All’nzio pensavo che in fondo sono straniero, biondo, occhi azzurri e me ne vedao in giro con gli stessi Oakley del capitano della nazionale di cricket. In fondo ci sta una foto ricordo con quello strano di Birillo, me ne chiedono dieci in capo ad un giorno ma ci può stare. Non mi costa nulla.

Il problema è che da queste parti c’è una diffusa e neppure troppo velata omossessualità giovanile. Ho idea che le indiane, che sono bellissime ma un pò smorfiose, non “la mollino” un granchè e che questi ragazzi, in piena eplosione ormonale, si arrangino un po’ come possono tra di loro (“Certo!!” – mi dice –“Voi come fate quando non trovate donne e non avete soldi per pagarne?” Beata sincerità…). Quello che mi lascia perplesso è che gli uomini, anche se un po’ gay, sono sempre uomini e come tali sono i peggior caccia-balle quando si vantano di questioni di sesso. Purtroppo, nove su dieci la mia foto nel tempio dell’amore diverrà un mezzo “trofeo” da qualche parte su Facebook-India:“Hey Arjun, guarda che bell biondino straniero mi sono fatto al Taj Mahal quest’estate!”. Quanto è dura l’avventura accidenti, in montagna rischiavo la pelle qui si rischiano le chiappe e ci si rimette la faccia!!

(Enrico, che ormai assomiglia a Ghandi con gli orecchini, non se lo filano proprio!! E questo lo diverte un sacco mentre mi sfotte in posa con i miei nuovi “amichetti”!!)

I miei fan ed il caldo insopportabile hanno fatto si che per un attimo mollassimo il colpo e l’avventura per cercare rifugio nella zona residenziale appena fuori dalla città vecchia. Ci siamo allontanati dall’immondizia in cui vive la maggior parte della gente e siamo andati a finire in mezzo ai centri commerciali di lusso dell’Upper Class, (neppure qui hanno i cestini dell’immondizia comunque). Quel pagliaccio di Ronald McDonald ci appariva come un salvatore per poi mostrarsi come il solito coniglio opportunista: gli hamburher sono di pollo, quel maledetto clown non ha le palle per farli di manzo!! Con disappunto ci siamo infilati in un cimena grande il doppio di quello centrale a Cantù e ci siamo visti Terminator4 in hindi: vedere un semi-dio meccanico che fa apezzi tutto quello che incontra è stato molto liberatorio!!

Prossimo salto Varanasi, una città che promette di essere la più dura ma anche la più affascinante di questa parte del nostro viaggio.Abbiamo un appuntamento con le stelle laggiù, caldo, sporcizia e malaria non ci fermeranno!! (Speriamo nemmeno quel bindone di treno che dobbiamo prendere!!)

Ps. Un ultima nota per l’amica Francesca che tanto “gentilmente” mi ha scritto invitandomi a lasciare l’India ed ad edificare nel mio paese una fortezza dove custodire e proteggere l’ignoranza e la presunzione occidentale che esibisco nei miei scritti: “Hey Cocca!!! Asso ha già una fortezza e la nostra torre, forse modesta, ha giusto quel migliaio di anni di storia in più di questo blasonato di Mausoleo del’ 1600. E’ mezza diroccata ma al suo ingresso i vecchi una fontana ed un cestino per l’immondizia ce l’hanno messi!!”

Davide “Birillo” Valsecchi

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