Il cuore del disastro

Il cuore del disastro

La Faglia di Onna
La Faglia di Onna

Io non ho una televisione, le poche volte che mi capita di guardarla è a cena da qualche amico o nei bar e forse questo mi aiuta ad informarmi sulla tragedia che ha colpito l’Abruzzo in modo diverso.

Non sono assalito dalla violenza delle immagini o dall’irruenza cinica dei giornalisti televisi che, nei pochi minuti di collegamento, cercano di cristallizzare la disperazione della gente per servirla come dessert al pubblico.

Io seguo i giornali, stampati  e on-line, approfondendo a tutto campo, consultando la wikipedia o i siti specializzati. Forse un modo più responsabile, anche se a volte più impegnativo, di ricercare la verità del mondo che ci circonda. Purtroppo anche la comunicazione su Internet, in questi giorni convulsi, si è fatta vaga, incompleta e confusa.

Ma tutto questo mio ciarlare è solo una divagazione perchè stamani ho trovato sul web una foto che mi ha fatto riflettere e che mi andava di mostrarvi. La foto della {it:faglia}, la spaccatura nel terreno, che ha dato vita al terremoto che ha portato tanta distruzione e tanti morti. Il cuore del disastro.

Sembra una cosa piccola, un lunga trincea larga una trentina di centrimetri e profonda mezzo metro ma che in realtà si estende nel cuore della terra. Eppure la differenza tra prima e dopo è tutta lì, in quei venti o trenta centimetri in cui il mondo si è spostato. Un piccolo segno, una piccola ferita nel terreno. Intorno una distruzione sconsolante.

Il terremoto appare come un gesto banale, un piccolo squarcio che si apre nell’arco dei due, tre minuti. Il tempo in cui è durata la scossa. Le case, rigide costruzione organizzate in un complesso equilibrio di forze, pareti, soffitti e muri portanti, incastonate all’interno di altre strutture altrettanto rigide come le strade, gli acquedotti, le condutture del gas, scosse dalle fondamenta per tre minuti e spostate, dalla loro posizione originale, in un movimento complesso che ha origine da una spinta di venticinque centimetri che coinvolge tutto fin nel cuore della terra. Questa è la semplicità e la brutalità del terremoto.

Spinte, contrazioni, cedimenti, traslazioni, torsioni e crolli, progessivi o di schianto, che per tre minuti sconvolgono ogni equilibrio. La forza messa in atto da quella piccola fessura nel terreno è impressionante e spaventosa.

Chissà qual’è il rumore della terra che urla per tre minuti?! Non oso immaginare il fragore e la vastità di suoni che avvolgono quei momenti prima ancora che sia la paura e le grida della gente ad alzarsi tra la polvere.

Io non ho una televisione, non guardo i telegiornali che si beatificano degli ascolti, ma il semplice vedere questa foto mi spaventa e mi rende partecipe a quella tragedia verso la quale è rivolta l’attenzione di tutti.

Qui potete trovare, in inglese, gli aggiornamenti sul terremoto pubblicati da Wikipedia, l’enciclopedia cooperativa internzionale: {en:2009 L’Aquila earthquake} .

The earthquake occurred at 01:32 GMT (03:32 CEST local time) at the relatively shallow depth of 10 kilometres (6.2 mi) and with an epicentre at 42.423°N, 13.395°E or approximately 90 kilometres (60 mi) north-east of Rome, at the village of Paganica near to the city of L’Aquila. The earthquake was reported to measure 6.3 on the moment magnitude scale.

By Davide “Birillo” Valsecchi pubblished on Cima-Asso.it
Chi manda avanti la baracca?! Cerchiamo proprio te!!

Chi manda avanti la baracca?! Cerchiamo proprio te!!

Ivan Ferrari
Ivan Ferrari

Come spero sappiate, in qualità di affezionati lettori (spero), sono in partenza per un viaggio in Ladakh che partirà tra il 3 e il 4 di Maggio con rientro previsto per il 24 di Luglio.

Dall’Himalaya sarà mia premura inviare quante più foto e racconti mi sarà possibile cercando di coinvolgervi in questa piccola avventura attraverso il sito.

Quello che mi sarà più difficile sarà aggiornare Cima-Asso.it, che a Maggio compierà il suo primo anno, con le novità e le iniziative che sbocciano  in primavera sul nostro territorio.

Così, come sempre avviene quando si ha bisogno, mi sono rivolto ad un buon amico affidandogli la responsabilità di sostituirmi mentre sono via.

Il suo nome è Ivan Ferrari. A dispetto della faccia imbronciata della foto è una persona molto gentile con una grandissima competenza tecnica ma anche una lunga esperienza che gli permetterà di cavarsela eggreggiamente con la “vaporiera” che dà la vita a questo sito.

Ivan segue Cima-Asso.it da quando è nata, ha letto e corretto tutti gli articoli che ho scritto, ormai oltre 200, ed ha fatto frequenti visite alla nostra Asso. Senza di lui la mia dislessia avrebbe reso ancora più incomprensibili i miei scritti, di per sè oscuri alle volte. Ha una buona esperienza come blogger e sta realizzando un sito dedicato all’addestramento dei cani: www.alifa.it

Ma a chi scrivo per comunicare le iniziative di Asso? Ivan si occuperà di ricevere i miei aggiornamenti dal Ladakh e di mantenere attivo il sito. Mentre io sono via potete fare riferimento a lui per inviare segnalazioni o dare visibilità alle iniziative della nostra zona. Ivan non abita in Vallassina ad avrà bisogno del vostro aiuto per poter raccontare la vita della nostra valle. Per segnalazioni potete scrivere all’indirizzo info@cima-asso.it, Ivan si prodigerà per rispondervi con rapidità.

Vuoi scirvere? Cerchiamo proprio Te!!! Per chi volesse è possibile anche scrivere e pubblicare i propri articoli sul sito, siamo sempre alla ricerca di persone appassionate e volenterose che vogliano raccontare il nostro territorio. L’invito è aperto a tutti, anche a chi non abita ad Asso ma nei paesi vicini o sù per la valle. Ci farebbe molto piacere coinvolgere un pò tutta la Vallassina.

Ovviamente per scrivere su “Cima” serve educazione, positività ed una grande voglia di coivolgere e condividere, per il resto avete carta bianca. Ho una grande fiducia in Ivan e sò che molte persone si daranno da fare per aiutarlo a proseguire le attività ed il ruolo del sito per il nostro territorio. Se invece volete proporvi come scrittori sul sito contattatemi, sarò felice di darvi spazio in questa strana avventura su Internet.

Vi affido la mia creatura mentre sono a spasso sul tetto del mondo, mi raccomando!!!

by Davide “Birillo” Valsecchi pubblished on Cima-Asso.it
Carabinieri di Asso: lezione di sicurezza

Carabinieri di Asso: lezione di sicurezza

Carabinieri, Quinto Cenni 1878
Carabinieri, Quinto Cenni 1878

Martedì 7 Aprile 2009 si terrà presso la sala consiliare del Comune di Asso, alle ore 21:00, una lezione sulla sicurezza tenuta dal Maresciallo Melchiorre e dai Carabinieri in forza presso la Stazione di Asso.

La stazione di Asso ha l’importante ruolo di controllare tutto il territorio che da Erba giunge fino a Bellagio attraverso la Vallassina e le vallate adiacenti. Una volta situata all’interno del centro storico ora risiede in una nuova caserma adiacente alla Piazza del Mercato.

L’incontro, come era già avvenuto il 7 Giugno 2008, introdurrà gli  importanti aspetti da conoscere per incrementare la propria sicurezza e migliorare la collaborazione con le forze dell’ordine sul nostro territorio. I recenti episodi di furto nelle abitazioni e la cattura di alcuni di questi malviventi è la prova di come le problematiche siano reali ma anche di quali risultati si possano ottenere grazie all’investigazione dei Carabinieri.

L’obbiettivo è prevenire ed evitare che questi episodi si verifichino dando la possibilità di mantenere alto il controllo sulla nostra zona. Per questo motivo il Maresciallo invita tutti a confrontarsi e a cooperare con l’arma dei Carabinieri per la sicurezza comune anche semplicemente utilizzando il numero telefonico della Stazione, 031-681333, ed in caso di emergenza il 112, il Numero unico di emergenza europeo (NUE).

La sicurezza è un valore comune ed i Carabinieri sono la forza messa a disposizione della comunità, se non forniamo  un adegauta collaborazione alla loro attività possiamo solo favorire situazioni di rischio.

By Davide “Birillo” Valsecchi pubblished on Cima-Asso.it
«Il terremoto che non c’è», il giorno dopo…

«Il terremoto che non c’è», il giorno dopo…

Aiace rapisce Cassandra - Solomon Joseph, 1886.
Aiace rapisce Cassandra - Solomon Joseph, 1886.

Questa mattina mi sono alzato presto e sembrava che questo lunedì fosse una bella giornata di sole. Mi trascino in bagno ed accendo la radio. «Terromoto in Abruzzo – gracchia il commentatore – scenario disastroso…»

Mollo lo spazzolino e mi fiondo al computer che è sempre acceso in laboratorio. Il mio “aggregatore di news” riporta decine di titoli e le prime foto. Il terremoto alla fine c’è stato ed i danni sono gravissimi. Si contano i morti mentre ancora sono numerosi sono i dispersi. Uno scenario complesso che probabilmente si aggraverà fino a che l’impegno dei soccorsi non riuscirà a normalizzare le procedure d’intervento.

Alla fine è arrivato, mostrando come la realtà sia incredibile e terrificante.

Nei giorni passati i giornali parlarono di un ricercatore e astronomo, Giampaolo Giuliani, che aveva allarmato la popolazione annunciando, per lo scorso week-end,  l’arrivo di un grosso terremoto proprio in Abruzzo, dove attualmente vive.  La sua previsione si basava su un metodo di analisi da lui realizzato sulle variazioni del Radon e sulle interazioni tra i movimenti lunari, la terra ed il resto dei pianeti del sistema solare.

Mi ero soffermato a leggere gli articoli perchè trovavo interessante il possibile rapporto tra le maree, la luna e la crosta terrestre. Per il resto non avevo dato molto peso ed oggi non posso che riflettere sulla cosa.

Giampaolo Giuliani, pesantemente contestato,  aveva cercato di avvisare la popolazione e le autorità. Inascoltato dalla comunità scientifica è stato denunciato per “procurato allarme” e diffidato dal divulgare ulteriori allarmismi.

I giornali, che oggi riempiono le pagine con il suo volto, irrisero Giampaolo Giuliani titolando i loro articoli con «Il terremoto che non c’è». Che ipocrisia i titoli di oggi rileggendo i vecchi articoli. Guido Bertolaso, capo della protezione civile italiana, spesso più show-man che uomo d’azione, commentò la previsione di Giuliani con «quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false». Chiese ed ottenne una punizione esemplare per il ricercatore.

Ieri è successo per davvero quello che il ricercatore aveva previsto e, impossibilitato dalla denuncia ricevuta, non ha potuto fare altro che osservare i suoi strumenti mentre registravano la tragedia. Che disastro…

Io sono nato nel 1976 e nello stesso anno, il 6 maggio alle ore 21.06,  il Friuli fu colpito da un terremoto di magnitudo 6,4 della scala Richter. Sono cresciuto in Friuli ed ho visto quanto sia profonda una simile ferita e quanto impegno e tempo richieda per essere curata.

Ora non resta che capire se è possibile aiutare in qualche modo, per lo meno laddove la tragedia non si è consumata fino alle estreme conseguenze. Mi dispiace…

P.S. Cassandra, principessa troiana aveva il dono di vedere le tragedie future e la maledizione di non essere creduta da coloro che cercava di avvisare.  Aiace, principe greco, dopo aver rapito e violentato la veggente, fù punito dall’ira degli dei per la sua superbia ed arroganza.

Oggi Bertolaso,«quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», è stato nominato Commissario Straordinario per l’Emergenza Terremoto in Abruzzo. Il 4 febbraio 2009 si è appresa la notizia che, sebbene nel 2006 fosse stato nominato Commissario Straordinario per l’Emergenza Rifiuti in Campania, oggi risulta indagato in proprio un’inchiesta campana  con l’accusa di concorso in truffa per lo smaltimento dei rifiuti.

All’estero, dopo un affermazione come quella dei giorni scorsi ed una simile tragedia, nessun uomo politico avrebbe accettato l’incarico di Commissario Straordinario, per un semplice fatto di credibilità. O si dimette o farà di tutto per mantenere la propria posizione dimostrando, al di la della verità, che la ricerca  di  Giuliani è infondata. Forse non sapremo mai se funziona veramente e solo gli dei sapranno darci giustizia…

Aggiornamento: oggi, 11 Febbraio 2010, il signor Bertolaso è indagato per aver abusato della sua posizione di capo indiscusso della protezione civile, accusato sopratutto per aver riso alla notizia del terremoto pronunciando la seguente frase compiaciuto: “Partire in quarta, non ce n’è mica uno terremoto al giorno”

Davide “Birillo” Valsecchi

Lambro: volontari ancora in azione!!!

Lambro: volontari ancora in azione!!!

Un angolo del Lambro nei pressi di Ponte Oscuro
Un angolo del Lambro nei pressi di Ponte Oscuro
Dettaglio del vecchio canale
Dettaglio del vecchio canale

Continua l’incessante opera dei volontari nella valle del Lambro nei pressi dell’Orrido di Ponte Oscuro. Le squadre, impegnate con gru e motoseghe, stanno eficacemente ripulendo le sponde dalle piante che ormai ne impedivano l’accesso.

La posizione impervia del fiume rende difficoltose le operazioni ma già ora emergono dalla vegetazione angoli spettacolari come quello che potete ammirare nella foto qui sopra. Io non sono un gran fotografo ma posso garantivi che la gola di Ponte Oscuro è veramente suggestiva.

Nel mio girovagare ho trovato il vecchio canale che convogliava l’acqua dal fiume fino alle vecchie filande e alle piccole attività che ricavano la forza dal fiume per attivare i propri macchinari. Nella foto piccola potete vedere una parte di questo canale, ormai inutilizzato ed asciutto che corre lungo la riva del fiume.

Attualmente è ancora pericoloso avventurarsi in quella zona. Una parte del canale, che attraversava il fiume grazie ad un vecchio ponte, è franata impedendone il passaggio e tutta la condotta non è da considerarsi come messa in sicurezza.

Tuttavia il luogo è magnifico e credo che i volontari riusciranno a riportare di nuovo alla luce i vari canali e chissà, con un po’ di fortuna potrebbero essere trasformati in una passeggiata panoramica sull’orrido. Sò che il Comune è sempre più interessato a valorizzare l’Orrido ma in queste cose serve sempre molta pazienza e perseveranza.

Speriamo, una passeggiata romantica sull’Orrido di Ponte Oscuro è qualcosa che può essere molto piacevole. Volontarie per un test?

by Davide “Birillo” Valsecchi pubblished on Cima-Asso.it
La Settimana di Asso n°4

La Settimana di Asso n°4

La Settimana Di Asso n°4
La Settimana Di Asso n°4

La quarta settimana ha portato la pioggia, tempo brutto tutto il passato  week end ed anche quello che sta arrivando. Succede.

Ma salvo il fattore meteo è stata una settimana densa in cui sono stato travolto dalle normali faccende ma sopratutto dai preparativi per il viaggio in Ladakh, la destinazione della strana avventura che ha coinvolto Enzo e me. In settimana incontrerò i ragazzi del Setificio di Como per prendere visione delle prime preghiere di stoffa che hanno preparato.

Tra gli articoli del numero 4 de “La Settimana di Asso” troverete anche un video dove, sempre Enzo ed io, siamo stati intervistati da EspansioneTV, un’emittente che copre il territorio di Como e Varese ma che non giunge fino a noi, qui ad Asso.

Per chi fosse interessato abbiamo messo a punto un nuovo sistema che permette di ricevere le notizie di Cima-Asso.it direttamente su Facebook. Ecco il link dove attivare l’opzione. Aderite, è divertente e la vostra foto apparirà in automatico qui a fianco aiutando il sito a crescere.

Come sempre vi auguro un buon Week End!!

La Settimana di Asso n°4

La raccolta settimanale degli articoli di Cima-Asso.it
29 Marzo – 4 Aprile 2009

Mercoledì 01 Aprile – C.A.I. Asso: «La via delle bocchette del Brenta»
Venerdì 3 Aprile, presso la sede del Cai Asso, verrà proiettato un filmato dell’escursione fatta nel mese di Luglio del 2008 alle “Bocchette del Brenta”

Mercoledì 01 Aprile – LaProvincia: Tibet vietato, cambio di rotta
Un articolo di Mara Cavalzutti pubblicato su LaProvincia dedicato al nostro viaggio in Ladakh

Mercoledì 01 Aprile – ZeroTreUno – Intervista Ladakh
Enzo Santambrogio e Davide Valsecchi intervistati per EspansioneTV da Elda De Mattei.

Lunedì 3o Marzo – A cena con Lalla e Riccardo Borzatta
Una serata con la signora Lalla, curatrice dei telai di Gegia Bronzini, e con Riccardo Borzatta, autore e poeta dialettale comasco

Domenica 29 Marzo – MotoClubAsso: Tessera simpatizzanti
Una nuova tessera per gli «amici» dei centauri, per i giovani e chi non guida la moto ma vuole partecipare ai numerosi eventi organizzati dal Club

NotaBene. In un mondo complesso e strano come il nostro tocca aggiungere questo:

L’aggiornamento non ha natura periodica, perciò non è soggetto a normativa di legge 47/78, richiamata dalla legge 62/2001. Comunque se in piazza c’è il mercato La Settimana di Asso la trovate on line =)

By Davide “Birillo” Valsecchi published on Cima-Asso.it
C.A.I. Asso: «La via delle bocchette del Brenta»

C.A.I. Asso: «La via delle bocchette del Brenta»

Bocchette Centrali, cenge di Sfulmini
Bocchette Centrali, cenge di Sfulmini

Venerdì 3 Aprile, presso la sede del Cai Asso, verrà proiettato un filmato dell’escursione fatta nel mese di Luglio del 2008 alle “Bocchette del Brenta”, uno dei sentieri tra i più spettacolari delle Dolomiti. L’escursione, condotta in collaborazione tra il Cai Asso ed il Cai Cantù, è stata ripresa da Franco Bramani, socio e consigliere del Club.

Il Sentiero delle Bocchette è un sentiero attrezzato situato nel gruppo delle Dolomiti di Brenta,  si estende attraverso le cenge, camminamenti naturali o artificiali attraverso le pareti di roccia, per oltre 10 ore di cammino in un totale di circa 800 metri dislivello in salita.

Offre la possibilità a tutti gli appassionati, con un minimo di esperienza, di godere dello spettacolo delle Dolomiti ad un’altezza superiore ai 2500 metri e da un punto d’osservazione incredibile.

La Via ha inizio presso la Bocca di Brenta (2552 m), pochi minuti sopra il rifugio Tommaso Pedrotti (2491 m) a cui è collegata con il segnavia 318, e termina alla Bocca di Tuckett (2648 m), da dove si scende al rifugio Tuckett (2272 m) tramite il segnavia 303. All’interno del tragitto l’unico punto di appoggio intermedio è il rifugio Angelo Alimonta(2580 m), raggiungibile dalla Bocca d’Armi (2749 m) per il segnavia 323. Proprio la Bocca dei Armi divide in 2 il Sentiero delle Bocchette: le Bocchette Centrali e le Bocchette Alte. Per tutto l’itinerario il percorso è indicato dal segnavia 305.

La via è un sentiero attrezzato e come tale va affrontato con le duvute precauzione, con il necessario equipaggiamento e con un adeguata preparazione tecnica. Si procede in autoassicurazione, cioè agganciandosi direttamente al cavo di ancoraggio. Per far questo è necessario dotarsi di un imbrago a cui si aggancia con almeno due moschettoni: il cavo di ancoraggio infatti è fissato alla parete con rimandi che impediscono al moschettone di passare oltre. Utilizzando DUE moschettoni quando si raggiunge il rimando si fa passare oltre i moschettoni sganciandone uno alla volta. In questo modo si è sempre assicurati da almeno un moschettone.

È altrattanto importante l’uso di una frizione, detta dissipatore, che ha lo scopo di ridurre l’energia in caso di caduta, evitando traumi e possibili rotture degli ancoraggi a causa del brusco arresto della caduta(Si cade da un rimando all’altro ed il volo, sebbene aderente alla roccia, può essere significativo!!!).

Altro dettaglio importante è il casco, mai avventurarsi senza. I sassi non stanno mai fermi e sono più duri della testa di qualsiasi stupido che creda di averla “dura” abbastanza.

La serata promette di essere molti divertente ed istruttiva dando la possibilità di vedere paesaggi veramente belli in buona compagnia. La sede del Cai Asso è presso il Palazzo della Biblioteca Comunale di Asso, sotto i portici davanti alla chiesa, difficile sbagliare. La serata ha inizio alle 21:00. Il Cai vi aspetta numerosi.

By Davide “birillo” valsecchi pubblished on Cima-Asso.it
LaProvincia: Tibet vietato, cambio di rotta

LaProvincia: Tibet vietato, cambio di rotta

Ladakh mani walls

Confesso che alle volte mi guardo indietro e resto stupito di come sia stato possibile coinvolgere tante persone, i ragazzi del setificio, la gente in paese, gli amici su Facebook, chi ha visto le interviste ad Espansione Tv o gli articoli sui quotidiani e sulle riviste o chi ha scoperto il nostro sito e si è appassionato alla nostra storia.

Quando abbiamo deciso di partire eravamo solo Enzo ed io, ora siamo in tanti ed è emozionante il supporto che ci stanno dando i nuovi ed i vecchi amici. Non possiamo che ringraziarvi!!!

Mara Cavalzutti, giovane giornalista assese, ha scritto un articolo pubblicato su LaProvincia in cui descrive il nostro cambio di rotta e la nuova destinazione del nostro viaggio. Eccovi il suo articolo:

Alpinista e fotoreporter adesso puntano al vicino Ladakh. Il Tibet vieta l’ingresso agli stranieri: Enzo Santambrogio e Davide Valsecchi, cambiano rotta, ora puntano a raggiungere il Ladakh, il ‘Piccolo Tibet’.
«
Purtroppo, a causa delle tensioni tra Tibet e Cina – spiega Valsecchi -, i nostri referenti ed i contatti con le autorità cinesi ci hanno comunicato che, per gli stranieri, l’accesso al Tibet cinese sarà vietato per tutto marzo e le autorità valuteranno quando e se riaprire tale accesso».
Anche il pellegrinaggio al sacro monte Kailash, meta iniziale del fotoreporter e dell’alpinista assesi, non sarà facile da portare a compimento per nessuno.
«Enzo ed io – continua Valsecchi – siamo comunque intenzionati a partire per il nostro viaggio e portare avanti i progetti correlati: l’audiolibro coi suoni del Tibet, il documentario e la consegna al vento dell’Himalaya delle preghiere di stoffa  realizzate in collaborazione coi ragazzi del setificio di Como. Per aggirare gli impedimenti, abbiamo dovuto pensare ad una nuova meta: il Ladakh, il ‘Piccolo Tibet’, una regione arroccata tra le montagne, poco più a nord del Kailash, ma in territorio indiano proprio al confine con il Tibet cinese».

Quando hai tante persone che ti seguono non puoi che continuare a spingere per andare avanti!!

By Davide “Birillo” Valsecchi pubblished on Cima-Asso.it
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