[Serpenti] Marasso, un incontro speciale..

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[Attenzione] Quest’articolo è un ottima introduzione per chi vuole iniziare a conoscere i serpenti che vivono nel nostro paese. I più esperti troveranno qua e là imprecisioni ma, grazie all’aiuto di alcuni ofiologi, stiamo correggendo l’articolo senza perdere la natura ditattica. Questo post inizialmente era dedicato ai bambini delle scuole medie di Asso. Benvenuti!

Marasso
Marasso

Già da qualche giorno meditavo di scrivere una piccola ricerca sui serpenti e curiosamente in quest’ultima settimana mi è capitato di incontrarne di tutti i tipi.

L’innocuo Anguis fragilis|orbettino “Berto”, che vive nel giardino di Simone e mia sorella, contrariamente a quello che si creda non è un serpente bensì una lucertola che ha perso le zampe evolvendosi.

Ho incontrato lo “Scurzon”, che è un biacco, un serpente non velenoso della famiglia dei Colubri. In altre parti d’italia si chiama “Saettone”, e chi lo ha visto correre sull’asfalto sa perchè.

Ma l’incontro più emozionante l’ho avuto Sabato salendo da Valle Bassa verso Enco alla ricerca della vecchia strada che raggiunge Rezzago costeggiando il Lambro. Ho dovuto cercare su Internet perchè non lo avevo mai visto, tuttavia è un serpente alquanto spavaldo e, sebbene non sia riuscito a catturarlo in una foto,  l’ho potuto studiare a lungo prima che mi accettasse come un “potenziale pericolo” e sdegnato si allontanasse nella boscaglia. Sono certo che quello che ho incontrato sia un Marasso, noto anche come marasso|Vipera Berus. La particolarità dell’esemplare incontrato, che mi ha portato a documentarmi meglio, era la colorazione completamente nera detta mellinica.

Inizialmente ero dubbioso, un serpente nero come quello non lo avevo mai visto. Le sue squame lucide brillavano al sole e potevo vederne benissimo la testa ed il collo. Era impressionante osservare quanto gonfi fossero i muscoli a lato della bocca e come fosse definito il triangolo della testa. “Quello morde!!” ho subito pensato mentre reprimevo la paura atavica dei serpenti che ognuno di noi ha nel proprio DNA.

Volete sapere come si distingue un serpente velenoso da una biscia? Il serpente è un predatore e si capisce guardandolo che è un dannato professionista in quello che fa. Dovrebbe bastare questo tuttavia ci sono anche delle osservazioni più scientifiche che possono essere fatte, la prima riguarda la pupilla: i serpenti velenosi hanno la pupilla verticale mentre bisce e serpenti non velenosi in genere hanno la pupilla tonda. Se non avete una buona vista o non siete in una posizione sicura, puntare ad un faccia a faccia con un serpente non è consigliabile (io per lo meno lo eviteri!).

Altro fattore è la struttura del corpo, del collo e della testa. Se non si riesce a distinguere in modo netto la testa dal tronco, come nel caso dell’orbettino, si tratta di un serpente non velenoso. Se la testa è ben visibile rispetto al resto del corpo allora puo’ essere di due tipi: se fortemente triangolare con un vertice al naso e gli altri due agli esterni della bocca è velenoso, se affusolata e più ovale ed allungata non è velenoso.

Comunque ciò che aiuta meglio a capire la differenza tra gli animali è data dall’alimentazione e dallo stile di caccia. Un serpente non velenoso tipicamente si nutre di insetti o piccole rane, può diventare anche molto lungo, come nel caso dello scorzone ma la sua testa è strutturata per afferrare ed inghiottire piccoli animali con scarse difese. Un serpente velenoso si nutre invece di insetti più grandi e tipicamente di piccoli roditori. La sua testa ed il suo corpo sono strutturati per attacare, mordere, combattere fino alla morte della piccola preda, dotata  di piccoli artigli e denti, inghiottendola interamente. Inoltre un serpente velenoso si nutre e riposa a lungo mentre un serpente non velenoso si mantiene maggiormente in movimento cibandosi di prede piu’ piccole ma in modo costante.

Il fatto che il serpente velenoso si riposi, si fermi a digerire o a prendere il sole rappresenta infatti il vero elemento di rischio per l’uomo. Quando è in caccia noi non siamo le sue prede, non ha interesse per noi e dobbiamo precludergli la via di fuga o compiere qualche atto ostile nei suoi confronti perchè decida di difendersi, solitamente lui ci vede/sente per primo e si tiene alla larga. Diversamente quando è fermo, mezzo addormentato su un sasso al sole, è tecnincamente vulnerabile ed è facile arrivargli addosso senza che lui se ne renda conto. Incredibilemente attacca per difesa. Per questo motivo è abbastanza facile evitare incidenti con i serpenti.

Come tutelarsi dai cattivi incontri?

La prima difesa è rappresentata dai nostri indumenti, non addentratevi nel bosco o nei prati senza un buon paio di scarponcini e pantaloni lunghi. Sandali e shorts vanno bene per la spiaggia ma non offrono alcun riparo al morso di un serpente o agli altri inconvenienti che possiamo affrontare camminando nel sottobosco.

Se attraversate un fitto prato, un ghiaione o una qualsiasi area idonea ad un serpente muovetevi lentamente osservando con attenzione e appoggiando in modo deciso i vostri passi sul suolo, cosi facendo un eventuale serpente avrà il modo ed il tempo per sentirvi ed allotanarsi. Non allungate le mani per raccogliere, funghi, fiori, lamponi, fragole ed altre leccornie senza aver studiato bene il cespuglio o le rocce circostanti. Osservate e rivelate la vostra presenza con un minimo di rumore ed in caso di dubbio scuotete il cespuglio, con un bastone o con un paio di scarponi pesanti, restando all’erta prima di infilarci le mani.

Il veleno dei serpenti delle nostre zone non è mortale nella maggior parte dei casi ma essere morsi rappresenza comunque un esperienza traumatica per il corpo e la mente che è sicuramente meglio evitare con qualche semplice accortezza.

Provo a stilare una piccola lista dei serpenti presenti nella nostra zona:

Anguis fragilis|orbettino, non velenoso (e tecnicamente non è neppure un serpente).

Orbettino
Orbettino

Saettone o scorzone, non velenoso (ma occhio che morde comunque se lo infastidite!)

Biacco o Scorzone
Saettone

Natrix natrix o biscia dal collare (la biscia d’acqua), non velenoso

natrix natrix, biscia dal collare
Biscia d’acqua

Vipera Comune o Aspide , velenoso

Aspide
Aspide

Marasso, velenoso.

Marasso
Marasso

vipera dal corno, velenosa. Si trova solo in alta quota e più sulle alpi orientali che da noi (questa è pericolosa!!)

Vipera dal corno
Vipera dal corno

Nota: non confondete la vipera dal corno con la vipera cornuta, la seconda è africana!




Cosa fare in caso vi abbiano morso?

Ci sono moltissime cose che possono essere fatte per evitare le conseguenze di un morso di serpente velenoso, alcune delle quali possono essere anche piu’ dannose del morso stesso se applicate da inesperti.

Mi limiterò a due semplici ma efficaci consigli:

-NO PANIC: niente panico, il panico uccide ed in questo caso è doppiamente vero. Dovete evitare che il veleno entri in circolo e si sposti dalla sede del morso a parti vitali. Quindi non agitatevi, non correte. Pulite in modo delicato la ferita se possibile con acqua corrente. Niente lacci, sieri, incisioni, tecniche indiane se non sapete cosa state facendo!! Calma e sangue freddo. Nella maggior parte dei casi avete a disposizione il tempo che vi serve.

-118: chiamate il numero verde 118  chiedete aiuto medico, spiegate con calma cosa è successo e fornite le indicazioni necessarie per essere raggiunti. Anche in questo caso CALMA. Il 118 ha tutto quello che serve per intervenire e soccorrervi con efficenza ma ha bisogno di sapere chi siete, dove siete e cosa vi è successo.
Ricordate che se formulate una richiesta d’aiuto è la vostra vita o quella di un vostro caro in gioco, quindi comunicate in modo chiaro, semplice ed educato all’operatore che prende la vostra chiamata. Dovete ascoltare, ubbidire ed avere pazienza per i necessari tempi tecnici. La vostra sopravvivenza dipende dalla precisione con cui riuscirete a comunicare all’operatore la vostra situazione. Urlare, imprecare, lamentarsi o piangere non aiuta nè voi nè il vostro operatore, comunicare in modo preciso, civile e lucido invece può salvarvi la pelle.Se non riuscite a contare il 118 trovate qualcuno che lo faccia per voi.

Se siete soli, senza telefono, senza esperienza e siete state morsi da un serpente è il momento di chiedervi che diavolo ci facciate “into the wild” come degli sprovveduti!!!

Comunque restate calmi, il panico uccide, ripetetelo ad ogni respiro finchè non ritrovate la calma. A Dio piace salvare in extremis gli sciocchi, avete ancora buone possibilità.

Davide “Birillo” Valsecchi



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