Acute Mountain Sickness, AMS: Mal di montagna

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Capanna Regina Margherita La montagna più alta d’Europa è il nostro Monte Bianco con i suoi 4.810 metri sul livello del mare. A poca distanza si inalza un altro gruppo montuoso incredibile che nelle giornate di bel tempo si può intravvedere a occhio nudo anche dalla nostra zona, è il gruppo del Monte Rosa con i suoi 4.634 metri della punta Dufour.

Entrambe queste magnifiche e difficili montagne hanno una quota inferiore sia a Cima-Asso che al percorso del Kora attorno al monte Kailash ma sul Rosa troviamo, abbarbicato sulla Punta Gnifetti a 4.559 metri, il più alto rifugio alpino d’Europa, la famosissima Capanna Regina Margherita, un ottimo spunto per analizzare i malesseri legati alla quota.

Chi vi racconterà di essere salito in giornata alla Gnifetti e di aver trascorso la notte lassù vi racconterà di un sonno flagellato dal mal di testa, dalle vertigini e dalla nausa. Una notte fatta di gente che cammina carponi abbattuta dai dolori alla testa. Questo può sembrare un quadretto esagerto ma anche alla Capanna Margherita, senza le dovute attenzione, si può sperimentare uno spiacevole assaggio di AMS, Acute Mountain Sickness o mal di montagna.

Il Mal di Montagna si può sviluppare a qualsiasi quota sopra i 2000 metri. I sintomi possono essere catalogati come lievi o gravi. I primi sintomi, quelli lievi, sono mal di testa, senso di testa vuota o vertigini, stanchezza eccessiva, insonnia e perdita di appetito. Alcuni individui faticano a respirare anche a riposo.

I sintomi gravi sono stanchezza sempre maggiore, forte mal di testa, vomito, perdita della coordinazione, difficoltà a camminare. Questi sono i segni di un Edema Cerebrale da Alta Quota che può portare ad uno stato di incoscienza ed alla morte nel giro di 12 ore se vengono ignorati i sintomi del progressivo peggioramento. Anche il rischio di un edema polmonare è alto e da non sottovaltare.

Ma che succede nel nostro corpo e perchè insorgono tutte queste complicanze?  Il mal di montanga è il risultato dell’accumulo di fluidi in parti del corpo dove non dovrebbero essercene, come nel cervello, nei polmoni, od in entrambi. Tutto questo avviene perchè il cambiamento di quota è stato troppo repentino e non ha permesso al corpo di adattarsi alle nuove condizioni.

L’unica soluzione valida per evitare l’AMS è una procedura attenta e scrupolosa di acclimatamento all’altitudine. E’ importante affrontare la quota gradatamente posizionando sempre i campi al di sotto della massima quota raggiunta durante il giorno, non avere fretta e dedicare al proprio corpo i tempi di riposo necessari. Praticare esercizi di respirazione e bere costantemente acqua, la disidratazione ha molti sintomi simili all’AMS ed è altrettanto pericolosa, bere spesso e respiare lentamente e a fondo aiuta per entrambi i problemi.

Attenzione: qualora emergessero i sintomi del mal di montagna si devono interrompere le attività fisicamente pesanti e riposare, qualora questo non desse risultato si deve accompagnare la persona colpita a quote più basse. Va accompagnata perchè potrebbe non essere in grado di farlo autonomamente!!!

[Per ulteriori informazioni sul viaggio in Tibet visita la sezione dedicata la Kailash]

By Davide “Birillo” Valsecchi published on: cima-asso.it
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