Da Bhopal a Seveso

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Disastro di Seveso
Disastro di Seveso

Sono in India ormai, lasciamo  alle spalle giorno dopo giorno il Ladakh, il piccolo Tibet, e ci inoltriamo in questo “afoso” mondo indiano.

Alle volte la memoria ripesca eventi dal passato semplicemente guardando una cartina: Bhopal, il piu’ grosso disastro chimico della storia.

Nella notte del 2 Dicembre 1984, presso gli stabilimenti dell’azienda americana Union Carbon che produceva pesticidi nel cuore della citta’ indiana di Bhopal, comincio’ la fuoriuscita incontrollata di isocinato di mentile. Un incidente industriale che costo’ la vita, in quella sola notte, di oltre 1700 civili contamindo l’area per anni. Wikipedia: {it: Disastro di Bhopal} .

Una storia terribile che pero’ ne evoca anche una piu’ nostrana di cui forse le nuove generazioni non sanno nulla: Seveso ed la Diossina.

Il 10 Luglio del 1976, verso mezzogiorno, il reattore chimico della ICMESA si surriscaldo’ (per incuria!!) e fu necessario un rilascio d’emergenza per evitarne l’esplosione. Fu rilasciata nell’aria un’enorme nube di Diossina, una delle sostanze piu’ tossiche note all’uomo, che si sparse per il sud della Brianza.

L’incidente non causo’ vittime nell’immediato ma gli effetti sulla popolazione non sono stati ancora accertati. Coltivazioni ed allevamenti furono interrotti per molti anni.Wikipedia: {it: Disastro di Seveso} .

Ho rischiato il collo un sacco di volte in questo mio viaggio, mi metto nei guai e cerco di venirne fuori. E’ una mia scelta. Ma chi sceglie di stare a casa dovrebbe avere la tranquillita’ di essere al sicuro. Tra Como, Merone e Lecco abbiamo ben tre inceneritori e molte aziende chimiche che rilasciano scorie nell’aria. Niente di male in questo se tutto funziona come deve, se vi e’ trasparenza per i cittadini e soprattutto se vi e’ efficenza ed onesta’ nei controlli.

Spesso pero’ i padroni di queste aziende nemmeno vivono nel nostro territorio, non respirano la nostra aria. Ed allora sta a noi prenderci cura della nostra terra, della nostra acqua.  Con inteligenza ed educazione chiedere, informarsi, prendere coscenza ed agire di conseguenza tutti assieme. Perche’ a volte e’ necessario affrontare sacrifici economici e battaglie legali, ma in fondo questa e’ casa nostra, se non lo facciamo noi non lo fara’ nessuno.

Io sono per il rigore, la forma. Non mi piace chi va in giro a strillare, non porta a nulla se non a false soluzioni. C’e’ un metodo per fare le cose e deve essere limpido ed elegante se si vuole che sia corretto. Sono anche il tipo di persona che quando “le carte parlano chiaro” di “mostro” non ha difficolta’ ad imbracciare forcone e torce, non in senso figurato!  Sono un povero montagnino ignorante in fondo: ferro, fuoco e qualche pagina di Vangelo sempre in tasca.

La storia insegna ed e’ per questo che spesso la gente preferisce ignorarla.

Davide “Birillo” Valsecchi

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