2012 al Moregallo

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Per festeggiare il capodanno del 2012 abbiamo deciso di guardare i fuochi d’artificio dall’alto del Moregallo. Complice un curioso e mite Dicembre abbiamo attrezzato gli zaini stipando vettovaglie e vestiti pesanti per l’escursione notturna.

Alle sei del pomeriggio il sole era ormai già sceso oltre l’orizzonte e, al buio, abbiamo risalito il sentiero che da San Isidoro, Sasso Preguda, porta alla cima del Moregallo. Il vento, forte solo nella parte bassa, si è acquietato fino a scomparire man mano che salivamo di quota.

Sotto di noi brillavano le luci di Lecco ed il loro riflesso sul lago, i rumore dei primi botti e la musica della festa arrivavano sempre più tenui fino a noi. Alle otto e mezza, dopo due ore abbondanti di salita, eravamo in cima, accaldati per la camminata e per il peso degli zaini.

La cima del Moregallo è una magnifica terrazza erbosa, uno spelendido prato pianeggiante costellato di affioramenti rocciosi. Dalla cima si gode una vista incredibile su Lecco, sulle Grigne, sul Lago, Ballagio, i Corni e la Pianura Padana: un panorama a 360 gradi che poche montagne nel nostro territorio sanno eguagliare.

 

Il freddo non era ancora troppo intenso ma abbiamo subito indossato i vestiti pesanti ed asciutti iniziando a preparare il campo. Vagando qua e là con le torce  abbiamo radunato la legna raccolta, in un anfratto tra la roccia abbiamo costruito con i sassi una piccola quinta dove riparare un piccolo fuoco.

Acceso il nostro piccolo falò abbiamo iniziato a preparare la cena: qualche wurstel cotto allo spiedo, qualche panino ed in un pentolino sul fuoco anche del brodo da riscaldare e mangiare con i crostini. Sopra di noi Orione dava mostra di sè mentre sopra la Grignetta brillava il grande carro, sotto di noi invece impazzavano le luci della città.

Allo scoccare della mezza notte tutto il mondo sembrava ribollire di luci. La pianura era invasa da luci, scoppi e colori: per oltre dieci minuti ovunque esplodeva qualcosa, era incredibile. I fuochi d’artificio, per quanto in alto venissero lanciati sopra le case, ci apparivano come piccoli palloncini variopinti che brillavano laggiù, laggiù in basso. Per dieci minuti ha rieccheggiato solo il suono dei botti e delle sirene. Poi, per una buona mezz’ora, solo quello delle sirene…

Seduti attorno al nostro fuoco abbiamo salutato il nuovo anno con una bottiglia di spumante mentre nel pentolino si scaldava il the caldo. Finiti i festeggiamenti ci siamo rintanati tra le rocce lasciando che il fuoco ci scaldasse mentre, lentamente, si trasformava in brace. Quando alle due la pace sembrava essere tornata nella valle sottostante abbiamo bevuto l’ultimo sorso caldo e chiuso gli zaini. Sepellito il fuoco, ormai esausto, ci siamo rimessi in cammino.

La compagnia, il panorama, il falò e le guglie del Moragallo illuminate dalle luci delle stelle sono per me il miglior modo per iniziare il nuovo anno. Tanti auguri a tutti!

Davide Valsecchi

Ps. Sui nostri monti, per motivi di sicurezza, è “vietato accendere fuochi nei boschi o a distanza da questi inferiore a 100 metri”. In ogni caso è sempre necessaria la massima prudenza e la massima attenzione anche nell’approntare piccoli falò e nel verificarne lo spegnimento e la messa in sicurezza. Il buon senso e la prudenza innanzi tutto!

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