La Grotta dei Tassi

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IMG_0262Mesi fa, girovagando per il Moregallo, mi sono imbattuto in una grotta di cui non conoscevo l’esistenza. Avevo esprlorato con entusiasmo quella cavità ma, sebbene avessi pubblicato la scoperta anche su Cima, il fatto non aveva avuto altro seguito. Quando domenica scorsa sono salito nuovamente al Moregallo con qualche amico ho deciso che poteva essere divertente tornare a visitare quella grotta: Borris e Sammy non ne avevano mai vista una mentre Teo, in forza al gruppo Spleo, avrebbe sicuramente gradito.

Quella che doveva essere solo una breve parentesi nella nostra lunga escursione è invece diventato il punto di inizio di una medotica ricerca. Dolfo, uno dei decani dello Speleo Club Erba (SCE), era infatti interassatissimo a quella scoperta inaspettata di cui aveva avuto vaghe infomazioni solo negli anni ’60.Dopo aver fatto il punto sulle carte il gruppo ha deciso che era opportuno effettuare un adeguato rilievo:Teo e Giusy si sono subito offerti di tornare sul Moregallo e compiere le dovute misurazioni. Purtroppo io ero a Londra e per tanto i nostri due volenterosi volontari hanno dovuto fare davvero tutto in totale indipendenza ed autonomia.

Quello che segue sono le loro fotografie ed il racconto della loro esplorazione: bravi! Ottimo lavoro!

​18 Ottobre 2015
Ore 7.28 breve briefing via sms con Giusi. Il tempo non è dei migliori​, ma decidiamo di partire ugualmente verso il Moregallo. Alle nove in punto ci incontriamo allo SCE e partiamo alla volta di Valmadrera.
Arrivati alla base del massiccio, decido di seguire la stessa via percorsa settimana scorsa con Birillo ed altri amici del TEAM BADGERS di Cima-Asso (Boris e Samuele), ovvero prendendo il sentiero “Paolo e Eliana” fino alla Bocchetta di Sambrosera per poi tagliare fuori sentiero attraverso un incantevole bosco ridipinto a nuovo dal buon vecchio Autunno.
Non nascondo qualche mia piccola perplessità nel ritrovare la grotta che Birillo ci aveva mostrato, perché comunque era la seconda volta che percorrevo quella tratta e temevo di non essere in grado di ritrovarla, quando seguo qualcuno ho il brutto vizio di non memorizzare mentalmente il percorso…
In mio aiuto avevo la traccia che io e Samuele avevamo generato con OruxMaps con l’indicazione esatta dell’ingresso della grotta e quindi ho semplicemente dovuto utilizzare l’applicazione e la mia memoria fotografica per individuare i punti principali dove i segmenti fuori percorso ci avrebbero portati al nostro obiettivo, perché il solo utilizzo di questi programmi per telefoni non ti garantisce di arrivare agli obiettivi prefissati!
Partiamo e da valle vediamo che le fitte nubi nascondono la maggior parte della cruda roccia delle montagne che ci sovrastano, per me è un Déjà vu. Avvolti da questo bianco abbraccio, ci inerpichiamo per il sentiero lungo le creste frastagliate tipiche della zona e dopo due ore e venticinque minuti di cammino, dalla fitta nebbia ecco apparire, come un miraggio, l’entrata della cavità naturale.Giusi subito rimane affascinata da quell’ingresso così notevole, ma stranamente estraneo alle realtà speleologiche della zona.
Zaini a terra e pranzo appena a sinistra dell’ingresso, sotto ad una bella parete rocciosa, dopo un paio di tazze di calda teina ci infiliamo le tute ed il casco e prepariamo il materiale per rilevare la cavità.
Io entro a cercare di portare a casa qualche scatto decente e, guardando fuori, vedo Giusi (troppo operativa) che già sta individuando i capisaldi per il lavoro che ci stiamo per apprestare a compiere: per la prima volta senza la supervisione di nessuno e dopo sole poche lezioni del corso di rilievo organizzato all’interno dello Speleo club di Erba per i soci interessati.
Finito il mio giro fotografico esco ed insieme scegliamo il Caposaldo Zero di partenza per il rilievo della cavità ipogea. Primo ed unico problema: “la volta” di ingresso centrale. Supponiamo sia alta sui 5 metri, come fare a prendere la misura esatta con un metro a bindella?
Corre in aiuto il mio marcato istinto verso l’arte dell’arrangiarsi e subito la foresta mi viene in aiuto; breve giro veloce per il sottobosco ed eccomi tornare con un bel ramo marcio da circa cinque metri pronto per essere usato come asta reggi metro (si, guardavo MacGyver!). Partiamo a fare più misure a raggiera dell’ingresso, vale la pena riportarlo sul rilievo il più fedelmente possibile perché merita davvero.
Passiamo al successivo punto mentre Giusi inizia con il disegno a mano su carta delle conformità interne e delle concrezioni, a mio avviso ne verrà fuori un gran lavoro, lei è davvero brava mentre io in queste cose non sono negato, molto di più!
Proseguiamo sempre aiutati dal bastone di MacGyver a misurare le altezze, mentre per larghezze, azimuth ed inclinazioni utilizziamo la strumentazione gentilmente prestataci da Robi e Dolfo; così facciamo fino alla fine di questa piccola, ma bellissima cavità.
Dati alla mano portiamo a casa uno sviluppo totale di 24.3 metri che partono in direzione Sud-Ovest dal Caposaldo Zero.
Usciti ci ricordiamo di posizionare la grotta dal punto di partenza di tutto il rilievo con il gps del telefono, segno il valore e mi sposto di qualche metro spegnendo il sistema per poi riaccenderlo e ripetere la misura: perfetto, il valore è identico, ci siamo!
Soddisfatti del lavoro, ci togliamo le tute e restiamo per qualche attimo a rimirare affascinati l’ingresso e l’ambiente circostante, rendendoci conto della fortuna che abbiamo a vivere da queste parti e della scelta giusta presa questa mattina mentre, vista la pioggia, abbiamo deciso di partire comunque per questa avventura.
Riprendiamo il cammino a ritroso e ritorniamo a valle, ora il Sole sta tentando di farsi spazio tra le nuvole e qua è là è un continuo affiorare e sparire di vette famigliari come Resegone e Grigna passando per il Lago fino alla cresta OSA. Che meraviglia, il Moregallo mi ha conquistato e ci ha messo ben poco!
Giunti alla macchina riprendiamo la Statale che ci riporterà verso il parcheggio dove ci eravamo ritrovati questa mattina. Ci salutiamo sottolineando la grande esperienza vissuta con grande soddisfazione e tenacia, ma un solo grandissimo punto interrogativo sovrasta le nostre teste: cosa penseranno Robi, Dolfo, Marzio, Pallino e Lele DR quando insieme presenteremo il nostro primo rilievo?
Speriamo bene!

Un ringraziamento speciale a Birillo per avermi mostrato questa grotta stupenda (ottima memoria fotografica e gran senso dell’orientamento, gran capobranco) ed agli altri della truppa della stupenda escursione dello scorso fine settimana, il buon Boris e Samuele: lupi solitari riuniti in branco.

TeoBrex

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