Emotivamente Compromesso

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«Molta gente è arrivata qui in elicottero per molto meno!» Questo è quello che in ospedale ci dicono quando raccontiamo la mostra disavventura al Pizzo Molteni. L’altra cosa che mi chiedono sempre è se sto per svenire: «Si sente bene? E’ sbiancato ed ha iniziato a sbadigliare!» Già, rimango in piedi ma i sintomi sono quelli.

La cosa è piuttosto interessante. Prestando servizio in Croce Rossa ho visto e gestito cose decisamente molto peggiori del dito di Bruna, questo senza tirare in ballo i buchi ed i rattoppi che ho visto in Asia o in Africa. Oltre tutto sono stato io a trattare il piede di Bruna quando era messo male e questo rende ancora più strano che, a livello inconscio, mi faccia effetto ora che è ben pulito ed ottimamente ricuto tra le sicure pareti di un ospedale. «E’ normale: sei emotivamente compromesso. Succede spesso anche a noi con i nostri familiari o con le persone care». Mi ha consolato un dottore.

D’altronde ogni mio apporto alla situazione attuale è ora pressochè superfluo: il mio ruolo attivo è ora pressochè marginale e non mi rimane che subire passivamente tutta la faccenda. A giochi fatti sono meno freddo di quanto si potrebbe pensare: sono un comune maritino che si agita preoccupato e svenevole come un goffo maggiordomo…

Organizzarsi però non è stato molto difficile. All’inizio, avendo cambiato lavoro da poco ero abbastanza preoccupato, tuttavia il mio nuovo capo è stato assolutamente chiaro: «Birillo, non ripresentarti in ufficio prima di lunedì. Salutami la Bruna!» (Grazie!)

Le ferite stanno andando bene ed il dito le non fa troppo male (almeno quando non fa la diva e si stanca troppo!). Bruna ed io trascorriamo le giornate insieme come non accadeva del viaggio di nozze. Certo, non possiamo uscire ma chiusi in casa ci scaldiamo al sole sul terrazzo. Per certi versi è come essere tornati adolescenti: ogni sera la sala dei Badger si riempie di gente mentre le birre vuote si accumulano sul tavolo,  sdraiati sui divani e sulle poltrone passiamo il tempo guardando film splatter in stile anni ‘80. Il leggendario Ash Williams, nonostante la pancetta, la dentiera ed i capelli tinti, continua a combattere il male a colpi di “Chainsaw e Boomstick” nell’acclamazione delirante della folla: “Groovy!” (…salvo Ros, che passa il tempo nascondendosi la faccia dietro il cuscino pur di non vedere zombie affettati…)

Quindi sì, le cose tutto sommato stanno andando bene: «Dammi un po’ di zucchero, baby!»

Davide “Birillo” Valsecchi

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