2018 Discorso alla Nazione

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Il 2018 è stato un’anno decisamente “peculiare”. Innanzitutto è nata la piccola Andrea, che ha rivoluzionato ogni cosa, ed in secondo luogo, mai come quest’anno, mi sono sentito “debole”. Tuttavia, tirando le somme, pare invece sia stato adeguatamente “forte” da raggiungere, nonostante le difficoltà, ogni obbiettivo prefisso. Un piccolo paradosso: troppo debole per vincere, troppo forte per perdere. Più o meno da Giugno sono stato particolarmente malato: mi hanno fatto prelievi del sangue, ecografie ed analisi per comprendere come mai la mia carcassa, ed in particolare il mio fegato, non volesse più funzionare come si deve. Ritrovarsi con il fiatone e le vertigini semplicemente risalendo una scala era piuttosto inquietante per uno come me, specie con tutta la nuova serie di responsabilità da sostenere.

Le cose ora si stanno risolvendo, anzi, sto tornando in forma con una consapevolezza nuova. Tuttavia ritrovarsi “fragili” ha favorito lo sviluppo di nuove “solidità”. Come disse qualcuno: “non c’è limite all’efficienza di una volontà determinata”. Non importa se conquisti la collina strisciando, l’importante è conquistare la collina.

In tutto questo marasma sono stato decisamente assente nel mio ruolo di Nostromo: i Tassi, al contrario, non solo hanno saputo gestirsi in autonomia ma hanno saputo essermi vicino senza essere invadenti. Il tasso, a quanto pare, gode davvero di un’innata indole sociale e di uno straordinario spirito di gruppo.

Finalmente, con la dovuta cautela, ho ripreso anche ad arrampicare: a stimolarmi è stato soprattutto l’arrivo di nuovi e promettenti membri nel nostro piccolo gruppo. Così, dopo qualche giro di “Elvis” sulla nostalgica paretina di Scarenna, è stato il momento di tornare finalmente sul Moregallo.

“Nessuno ha mai difeso qualcosa con successo: si può solo attaccare, attaccare ed attaccare ancora.” Questa celebre massima del Generale George William Patton, che ha saputo spronarmi nei momenti difficili, mi ha spinto a dedicargli un Pilastro nella valle Due Pile. Volevo però ricordare anche un amico caduto in Grigna a cui, senza rendermene conto, ho fatto una promessa importante. Una promessa che il destino mi ha risbattuto in faccia nel modo più inaspettato. Ecco perchè un monolito del Moregallo, gendarme di una valle di guglie e pinnacoli, porta ora il nome di Pilastro Charlie Patton.

Bisognava però apporvi un sigillo, tracciarvi una via, una linea elegante, classica e senza trapano. Per riuscirci ho dovuto fare appello alla maestria di Josef che, rientrando dalla Germania, si è lanciato sulla roccia affidandosi solo alle mille fotografie che gli avevo inviato in questi mesi.

“Probabilmente la linea più tecnica che abbiamo fino ad ora aperto al Moregallo. Il passaggio sotto lo strapiombo assomiglia a quello della Taveggia …solo che qui è ancora a friend e chiodi”. Josef è stato allievo di Nardella e questo piccolo paragone è stato per me il coronamento di una via su un pilastro forse piccolo ma carico di significati, non solo alpinistici: Via “Il Carattere del Generale” – Josef Prina, Ruggero Riva – VII+ obbligato, 25 metri – quattro chiodi in parete.

Dopo aver tracciato una nuova via, il giorno seguente, abbiamo potuto dedicarci alle cose più leggere e la nostra ciurmaglia, alpinisticamente imbarazzante in certe manifestazioni, si è la lanciata sulla Crestina G.G. OSA in una giornata di vento invernale. C’erano Tassi sparsi un po’ ovunque, sulla cresta, nei canali. Qualcuno in libera, qualcuno ingarbugliato nelle corde o appeso alle piante. Il nostromo, con una ritrovata esuberanza, si è lanciato sul paglione al grido di “Variante Verde” trascinandosi dietro il povero Luca tra sassi e sfasciumi. Alla fine, tutti in cima, abbiamo potuto finalmente brindare al cospetto delle nostre montagne.

I Tassi del Moregallo sono troppo deboli per vincere, troppo forti per perdere.
Mi piace la ciurmaglia di cui faccio parte! Buon anno!!

Davide “Birillo” Valsecchi

(Allarga video)

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