Ho sempre avuto un reverenziale rispetto per l’acqua ed ho imparato a nuotare solo a 24 anni. All’epoca persi completamente la testa per una ragazza di 22 anni, rossa , riccia ed ex atleta di nuoto sincronizzato. Le feci la corte per 2 anni e ne passammo insieme quasi 7. Dolce e scontrosa come il mare mi insegnò tutto quel poco che sò sulla vela, la subacquea e le creature marine. Per un montanaro come me i suoi ricci e le sue conoscenze erano un mondo nuovo ed affascinante da affrontare con virile coraggio.
Così nacque la mia storia con l’acqua che mi ha portato a conoscere persone nuove e diversi modi di relazionarsi con quest’elemento. Una di queste persone è Moreno.
Moreno, originario di Pontelambro, da qualche anno si è trasferito ad Asso con la sua famiglia e proprio ieri abbiamo trascorso la serata cenando in trattoria dalle Zie. Io e lui ci siamo conosciuti in Croce Rossa ad Asso dove era l’autista del mio primo equipaggio 118. Io, lui e Simone, il marito di mia sorella e compagno di viaggio in Pakistan nel ’99, ne abbiamo viste di cotte e di crude sulla vecchia 031 (ZeroTreUno), l’ambulanza della nostra CRI. Dopo certe esperienze è impossibile non rimanere profondamente amici.
Moreno è realmente un personaggio particolare: fino all’età di 32 anni ha prestato servizio presso la Marina Italiana dopo essere entrato in accademia all’età di 16 anni. Per capire la qualità del personaggio basterebbe solo raccontarvi che all’età di 18 anni fece il suo “primo” giro del mondo navigando 18 mesi a bordo dell’Amerigo Vespucci, la famosa nave scuola della Marina Italiana costruita nel 1931 e dove la navigazione è condotta nel più completo rispetto della tradizione, con le vele in tela olona, le cime sono tutte ancora di materiale vegetale e tutte le manovre vengono rigorosamente eseguite a mano scandite dai comandi impartiti dal Nostromo con il fischietto.
Quando comincia a raccontarmi i suoi viaggi non riesco a trattenermi dal ridere stupito ed affascinato da quello che mi racconta. Moreno ha fatto parte anche del corpo sommozzatori della Marina ed ha al suo attivo immersioni realmente impressionanti che solo con il supporto militare è possibile realizzare. Così ho provato a pavoneggiarmi con lui del mio neo-acquisito brevetto amatoriale di primo livello rilasciato dalla Nase. Come risultato ho ottenuto il racconto dei suoi 3 mesi trascorsi a bordo del Toti, il sommergibile italiano ora esposto nel Museo della Scienza e della Tecnica a Milano.
Io rimango sempre stupito quando incontro persone con esperienze così particolari e non posso che ringraziare la sorte per queste opportunità, sopprattutto perchè la caratteristica principale di questo omone è il gran cuore. Moreno infatti è uno dei fondatori dell’Associazione Vele nel Mare (www.velenelmare.com) che ogni anno organizza viaggi, crociere e charting con le imbarcazioni dell’associazione o degli armatori, sia nel mediterraneo che nel mondo. L’associazione conta ormai più di mille iscritti in italia e Moreno si è sempre impegnato per organizzare corsi ed attività in grado di coinvolgere i giovani, i bambini e le persone di tutte le età afflitte da disabilità fisiche o mentali. L’impegno per i giovani di Moreno è sempre stato più che ammirevole ed ora, che è papà di un bellissimo bambino di 6 anni, è ancora più intenso.
Sembra che un nuovo personaggio speciale si sia aggiunto nello strano scenario della nostra piccola Asso ed ha una gran voglia di darsi da fare per insegnare a vivere la vela anche sui nostri splendidi laghi. Cercherò di dare il meglio di me nell’aiutarlo in questo più che meritevole progetto.
Alla fine della cena, quando ormai la Zia era stufa di sentirci parlare di viaggi e mari incantati, quel gigante di Moreno mi guarda e mi dice con un gran sorriso: “Birillo, a Novembre ho 3 barche da sedici metri che da Las Palmas devono attraversare l’Atlantico seguendo gli Alisei per fare stagione ai Caraibi. Qualcuno deve portarle laggù, ti va di farti un giro?” Sto ancora ridendo!!!
By Davide “Birillo” Valsecchi published on Cima-Asso.it