Fratelli Mandressi

Fratelli Mandressi

Da tempo, dopo la via alla parete del Pradello, ero alla ricerca della possibilità di aprire una nuova via d’arrampicata, solo io e mio fratello. Dopo innumerevoli scorribande fra le pareti del Lago, Grignetta, Resegone e Corni abbiamo individuato la possibilità di apertura sulla parete SO del Corno Centrale di Canzo. Al che, con tutta l’accortezza possibile, abbiamo fatto delle ricerche per assicurarci che nessuna via fosse mai stata aperta e/o tentata, specialmente dai nostri amici di Valmadrera, molto attivi in quel settore di parete chiaramente contraddistinto dall’evidentissimo strapiombo iniziale ben visibile anche da lontano.

L’8 settembre 1976, al mattino presto, circa le 6, partiamo da Meda con il camioncino Fiat 600 con direzione la 2° stanga della strada che da Valbrona sale ai Corni, in modo da risparmiare energie il più possibile. Purtroppo la strada era chiusa sin dall’inizio ed abbiamo dovuto caricari i due zaini sin dal basso della valle. Zaini ben pesanti in quanto avevamo portato tutta l’attrezzatura d’arrampicata su roccia a noi disponibile, oltre a 3 corde ed a un filo di nylon per poter eventualmente issare dell’altro materiale, in caso di necessità.

Dopo circa un ora e mezzo siamo giunti sotto lo strapiomo, ed espletate le solite operazioni abbiamo iniziato l’avventura. Già alla partenza, come previsto, sono iniziate le difficoltà di chiodatura: avevamo costruito noi in casa dei piccoli chiodi di lega “tenera” ricavate da “balestre” vecchie, perchè avevamo previsto potessero ben adattarsi a fessure strette e sinuose, oltre al fatto che non potevamo permetterci di usare troppo i chiodi Cassin che avevamo, per noi costosi. La chiodatura ci ha impegnato notevolmente perchè abbiamo sempre tentato di “chiodare il più lungo possibile”.

Dopo la 1° sosta, mi sono caricato sulle spalle uno zaino di solo materiale, in modo da averne a disposizione il più possibile. L’impegno è stato “totale” tant’è che i ricordi sono ancora vivi. Dopo due tiri decisamente “duri” e faticosi, finalmente si è potuto arrampicare in libera, e dopo alcuni tentativi per trovare la soluzione migliore, finalmente abbiamo raggiuntola rampa che ci ha portato in cima al Corno Centrale.

Da lì, di corsa, siamo ritornati alla base per recuperare tutto il nostro materiale, e con il morale alle stelle, siamo tornati a casa. L’attacco della via è stato segnalato con un pennarello che, sicuramente, dopo non molto si sarà sbiadito. L’anno dopo, arrampicando in Dolomiti, abbiamo incontrato Romano Corti di Valmadrera che, essendo venuto a conoscenza dell’apertura della via, ci ha chiesto di inviargli una relazione da poter inserire nella nuova guida dei Corni, in fase di stesura.

Ancor’oggi, quando vado ai Corni di Canzo, salendo da Gajum mi prende un senso di commozione e grande soddisfazione guardando il grande strapiombo che fa bella mostra di sè.

Via Fratelli Mandressi Parete SO Corno Centrale
Primi Salitori:

Mandressi Giorgio 22/12/1959
Mandressi Claudio 05/01/1954
Lunghezza 60 metri – 2 tiri di corda difficoltà A1 – A2 un passo di A3 – V°
Prima ed unica ripetizione, in libera, di Ivan Guerini e C. anno 2000. Valutata VII + VIII

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