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Beneficenza: un Natale con le palle!!

Beneficenza: un Natale con le palle!!

Arte per Beneficenza
Arte per Beneficenza

Con l’arrivo del Natale Como si rende nuovamente protagonista della solidarietà. Lo scorso anni, grazie all’iniziativa “Bottiglia d’artista”, furono raccolti oltre 3000 euro per sostenere l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla. Nel 2010 una nuova idea per aiutare questa volta a combattere un’altra temibile malattia: la leucemia.

Un’idea semplice ma geniale: “il primo distributore automatico d’arte a scopo benefico”.

Con  un distributore di palline con sorpresa i dieci artisti presenteranno non una mostra d’arte ma un’occasione  sincera per un gesto benefico premiato dalla fortuna. Dal 17 Dicembre 2010 al 15 gennaio 2011,  il distributore conterrà all’interno di altrettante palline ben 110 opere realizzare dai 11 artisti su supporti diversi e dalle dimensioni di circa 10,5, x 7,5 cm.

Alla cassa del Touring Café sarà possibile acquistare l’apposito gettone per devolvere la propria donazione e tentare la sorte scoprendo quale pezzo d’arte il destino avrà riservato al proprio gesto di beneficenza. Il prezzo del gettone è di soli 30 euro comprendendo anche la cornice in cui conservare ed esporre l’opera estratta.

Gli artisti che si sono impegnati nell’iniziativa sono:  Marco Brenna, Lorenzo Butti, Francesco Corbetta, Matteo Galvano, Marco Grassi, Francesca Marzorati, Fabrizio Musa, Tom Porta, Enzo Santambrogio, Alessandro Spadari, Vania Elettra Tam.

Con un piccolo gesto, l’acquisto di un gettone, potrete contribuire ad una nobile causa e ricevere una delle opere realizzate da questi artisti. Una formula nuova in grado di superare le meccaniche spesso inadatte alla beneficenza delle aste d’arte e che ancora una volta punta a sostenere chi più ne ha bisogno.

Davide “Birillo” Valsecchi

Touring Café Como: Piazza Camillo Benso Conte di Cavour 29, Como

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Fabrizio Musa: China.txt

Fabrizio Musa: China.txt

Fabrizio Musa e la Cina
Fabrizio Musa e la Cina

Era una mattina di maggio del 2009 e sembrava in una coincidenza da film: all’aeroporto di Malpensa io trafficavo con i nostri due zaini, il nostro solo bagaglio per i successivi tre mesi, mentre Enzo confabulava con un ragazzo, come sempre ben vestito, anch’egli in partenza per l’oriente.

Quel ragazzo era Fabrizio Musa, storico amico di Enzo e noto artista comasco: noi partivamo per l’India puntando al confne Tibetano con la Cina mentre Fabrizio partiva per Hong Kong da cui fare scalo per il cuore della Cina.

Il tempo di uno scatto ricordo tra la confusione dell’aereoporto e poi ognuno è partitio per il suo viaggio affrontando le proprie incognite. Tra i monti spesso ci capitava di pensare a come se la stesse cavando Fabrizio in giro per la Cina e così, oggi, mi fa molto piacere presentarvi la sua nuova mostra che  trae spunto proprio da quel viaggio.

Con Musa la Cina è vicina
Dopo il razionalismo comasco e le artdite e rigorose geometrie dell’archistar Mario Botta il pittore comasco Fabrizio Musa fa tesoro di un recente viaggio in Cina e torna ad esporre a Milano nel segno delle metropoli dell’Estremo Oriente. Da sempre attento all’achitettura, l’artista, dopo i cicli pittorici dedicati alle opere monumentali di Giuseppe Terragni, con la personale “China.txt” in corso al capoluogo lombardo, giunge al confronto con l’architettura cinese, al contrasto delle forme millenarie con gli ultimi azzardi archtettonici dagli occhi a mandorla. Nello spazio Obraz Gallery di via Lazzero Palazzi nel capoluogo lombardo sono in mostra 5 tele di grandi dimensioni che illustrano il viaggio di Musa, accompagnate dagli studi preparatori e da 4 serigrafie a tiratura limitata. L’esposizione si può visitare gratuitamente tutti i giorni fino al 15 Dicembre.

Davide “Birillo” Valsecchi

QuiComo.it: Riflessi di Alessandro Spadari

QuiComo.it: Riflessi di Alessandro Spadari

Alessandro Spadari
Alessandro Spadari

Ieri sera, Domenica 14 Novembre,  è stata inaugurata la nuova mostra allo Spazio Espositivo Touring Caffé.

Enzo Santambrogio, che da oltre un anno ne è il curatore,   prosegue il suo progetto artistico dedicato al Lago di Como e al viaggio invitando un’altro dei suoi amici artisti ad esporre i propri pezzi all’interno della sala del Touring Cafè di piazza Cavour.

Ospite per il prossimo mese, fino al 15 Dicembre, questa volta è Alessandro Spadari che ieri sera ha presenziato all’inaugurazione raccontando e descrivendo le quasi trenta opere che sono ora esposte. Per l’occasione anche Dario Alemanno, fondatore della dinamica web-tv comasca QuiComo.it, ha realizzato una breve clip con un’intevervista ad Alesessandro.

La serata è stata come sembre divertente dando vita al classico aperitivo d’arte che ormai caratterizza l’evento. L’accesso alla mostra è libero e fruibile durante l’orario di apertura del Touring. Davide de Ascentis, istrionico proprietario del Touring e promotore delle mostre, è rimasto colpito dalle opere di Alessandro ed intende organizzare una nuova serata-incontro con l’artista abinando all’evento la degustazione di prodotti culunari tipici del lago di Como. La nuova serata è prevista per questo Venerdì 19 Novembre.

Ora vi lascio all’intervista ad Alessandro ringraziando nuovamente Dario, Enzo e tutti coloro che sono intervenuti alla serata.

Davide “Birillo” Valsecchi

Alessandro Spadari: riflessi

Alessandro Spadari: riflessi

Alessandro Spadari: riflessi
Alessandro Spadari: riflessi

Orizzonti impalpabili, irraggiungibili e spesso illusori. Alessandro Spadari dipinge paesaggi il più delle volte irreali e fantastici che creano un affascinante profondità.

Già in passato vi avevo raccontato della brutta senzazione che mi assale quando mi trovo difronte a scenari dove l’orizzonte sembra essere sparito al di là della pianura.

Abituato a vivere tra valli e montagne quando ero in visita a Bergamo alta mi ero domandato cosa potesse provare chi era nato e cresciuto davanti a quella sconfinata pianura che si estendeva ai piedi della rocca, quello spazio infinito che si allarga fino a sconfiggere anche la vista più acuta.

La sensazione diventa ancora più estrema quando, in mezzo al mare, siamo immersi in un unico orizzonte che ci abbraccia a 360 gradi privandoci di ogni riferimento.

Nei quadri di Spadari, fortunatamente, c’è sempre un orizzonte che, per quanto astratto, definisce un punto saldo  con cui lo sguardo dell’osservatore può ancorarsi vagando nei surreali spazi che traspaiono tra le colate di colore.

Le opere, spiccatamente cromatiche, non sono fatte di forme ma bensì di colori e luci in grado di catturare anche lo scrorrere del tempo attraverso il panorama astratto ed intangibile.

Questo è il bello che mi ha colpito: lui traccia un limite e ci invita a superarlo, consapevole che lo spazio al di là di quel limite da lui creato con l’uso dei colori saprà catturarci spingendoci all’esplorazione.

“Riflessi” è il titolo della nuova mostra di Alessandro Spadari che sarà inaugurata allo Spazio espositivo Touring Café di Como questa Domenica, 14 Novembre, alle ore 19. La mostra, organizzata da Enzo Santambrogio, sarà come di consueto un “aperitivo d’arte” che permetterà di conoscere l’artista e le sue opere.

Davide “Birillo” Valsecchi

Raffaello Bertieri in mostra a Parma

Raffaello Bertieri in mostra a Parma

Raffaello Bertieri
Raffaello Bertieri

Cima-Asso semina e sempre più spesso raccoglie: in queste ultime settimane grazie agli articoli che ho pubblicato in passato sono stato contattato via email  da esperti ed appassionati di tipografia proprio su Raffaello Bertieri: storico podestà di Asso e tipografo di fama nazionale ed internazionale.

Nella nostra piccola Asso questa straordinaria figura è in gran parte trascurata sebbene abbia dato un contributo fondamentale al periodo d’oro Assese trascorrendo qui gran parte della sua vita.

Negli ultimi anni è stata ripristinata la tradizionale Festa del Libro da Lui promossa nel 1927 ma, a mio avviso, si è fatto ancora troppo poco commemorare una delle figure di maggior spicco della storia assese.

A dimostrazione dell’importanza che ebbe come editore e tipografo l’AIAP, l’associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva,  in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Museo Bodoniano ha organizzato presso il Salone Maria Luigia della Biblioteca Palatina di Parma una mostra bibliografica documentaria presentando  il lavoro di riordino degli archivi personali e professionali di Giambattista e Margherita Bodoni, Piero Trevisani e di Raffaello Bertieri. [presentazione evento]

Gli archivi di Raffaello Bertieri (1875-1941) e di Piero Trevisani (1866-1969), donati dalla vedova di quest’ultimo al Museo Bodoniano nel 1972, testimoniano la vita e l’attività professionale di due protagonisti degli studi di grafica e tipografia del ‘900.

L’archivio Bertieri delinea efficacemente l’attività del fondatore de «Il Risorgimento Grafico» (rivista tecnica di somma importanza in campo tipografico italiano), oltre a delinearne l’impegno di studioso e stampatore nella rinomata Officina milanese fondata con Piero Vanzetti.

Sono trascorsi ormai 70 anni dalla scomparsa di Bertieri e di lui ad Asso è rimasta come unica testimonianza solo la vecchia villa: non vi è una targa, una via o un archivio che ne ripercorra la vita nei lunghi anni in cui governò il nostro paese. Questo mentre la sua figura, un tempo adombrata dal periodo fascista, torna ad essere valorizzata per l’indubbio contributo portato nella stampa e nell’editoria italiana.

Nel 2008, grazie all’inestimabile impegno del Professor Nava, furono presentati molti documenti storici relativi alla figuri del Bertieri durante la IIa riedizione della Festa del Libro. Ora, grazie anche all’aiuto che sto ricevendo dalle persone conosciute via email, proveremo a costruire un archivio dedicato a Bertieri raccogliendo tutte le testimonianze Assesi e rendendole disponibili via web agli esperti e agli appassionati che stanno attivamente lavorando per sul suo operato professionale.

Ovviamente l’invito a divenire parte attiva in questa ricerca di ampio respiro è esteso anche alla nostra Biblioteca Ivano Ferrarini, all’Assessore alla Cultura e a gli assesi tutti.

Davide “Birillo” Valsecchi

Qui è disponibile una piccola biografia di Raffaello Bertieri che ho realizzato due anni fa.

Marco Grassi: Solodrawing2010

Marco Grassi: Solodrawing2010

Marco Grassi al Touring
Marco Grassi al Touring

«Da quando ti conosco in effetti mi diverto di più» Questo è quello che mi ha confessato Enzo qualche giorno fa e, vista la mia propensione a tuffarmi nei guai, è abbastanza comprensibile il perchè!

Io invece devo confessare che da quando lo conosco ho incontrato molte persone interessanti che, senza lui come tramite, non avrei mai nemmeno incrociato.

Una di queste persone è Marco Grassi, in arte GRAMA, uno dei più noti pittori ed artisti della Brianza.  La natura “local” dell’artista non deve però ingannare: Grama ha esposto a Roma, Milano, Parigi ed i suoi ritratti, popolati di donne a volte sensuali ed a volte innocenti, ha saputo attrarre l’attenzione di appassionati ed esperti.

Già perchè se per il montagnino di Asso Vittorio Sgarbi è uno col ciuffo ribelle che litiga con il buon vecchio Mike Buongiorno, per il mondo dell’arte è uno dei personaggi più importanti ed esperti nel panorama italiano. Proprio Sgarbi, nel mese di Agosto, ha scelto ed incontrato il GRAMA definendolo come uno dei 30 migliori artisti nella ritrattistica contemporanea.

Alcune opere di Marco sono state esposte da Sgarbi nella mostra da lui promossa , «Ritratti Italiani», nell’auditorium di San Lorenzo a Cento. Nella stessa mostra svettavano nomi di pittori come Tullio Pericoli, Riccardo Mannelli e Giancarlo Vitali ma anche fotografi come Oliviero Toscani e Gian Paolo Barbieri o scultori Aaron Demetz e Giuseppe Bergomi.

Insomma, il GRAMA è un “pro” ed è quasi imbarazzante per me ammettere che la prima delle sue  opere che abbia mai visto sia il piccolo bozzetto su foglio A4 che donò per sostenere il viaggio delle Bandiere Comasche in Tibet (…ancora grazie!!)

A conferma dell’amicizia e della stima che legano Enzo Santambrogio a molti dei migliori artisti sul nostro territorio Marco ha accettato, tra le mille mostre in cui è coinvolto, di esporre anche allo Spazio Espositivo Touring Cafè di Como di cui Enzo è curatore.

Come al solito sarà un “happening“, per usare parole difficili, un aperitivo d’arte in cui saranno esposti bozzetti e disegni di Marco. Un occasione diversa per vedere le sue opere e, come sempre, un opportunità per incontrarsi tra amici.

Venderdì 15 Ottobre alle ore 19:30 presso lo spazio Espositivo del Touring Café di Como in piazza Cavour

Davide “Birillo” Valsecchi

Fabrizio Musa: Sogno e Cinema

Fabrizio Musa: Sogno e Cinema

Guarda il Video

Fabrizio Musa è un artista comasco. Potrei raccontarvi che ha esposto alla Sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, alla Biennale di  Milano e al Wooster Projects Gallery di New York. Potrei anche parlarvi dei due giganteschi wallpainting realizzati a Como e dei suoi pezzi battuti all’asta di Sotheby’s. Potrei parlarvi di architettura e di omaggi al grande Terragni ma, in fondo,  non ho voglia di snocciolarvi la sua biografia.

Per me Fabrizio è un grande amico di Enzo e spesso passa a trovarci al Café des Artistes della Vallassina, da “Le Zie“. Nonostante i successi che raccoglie a livello internazionale è molto alla mano e per questo, sebbene avessi  una certa soggezione iniziale, è sempre stimolante e divertente chiacchierare con lui.

Le sue opere,  dedicate all’architettura con il suo inconfondibile stile bianco e nero, mi sono sempre piaciute. La sua tecnica permette di assaporare gli spazi creando al contempo un mondo impalpabile fatto di dettagli in contrasto. E’ la mente, l’occhio ed il cuore dell’osservatore che decodificano i tratti con cui  Fabrizio delimita le forme. Un’illusione fumosa in cui immergersi alla ricerca della luce e delle ombre  e da cui far emergere ciò che lui non ha mostrato ma che, a suo modo, ognuno di noi riesce a vedere.

Grande appassionato di cinema ha dedicato una serie di opere proprio al grande schermo e ai suoi mostri sacri. In questo caso il salto che compie la mente è ancora più evidente: nei volti dei grandi attori è già contenuto un messaggio che, grazie al carisma e alla fama dei grandi film di cui sono parte, permette loro di impersonificare un ideale, una rappresentazione metafisica di un sentimento.

Lo sguardo pesto di Rocky, il Cacciatore e la Roulette Russa, Al Pacino, Le iene, Marlon Brando, Shining  o Kubrick: icone che cristallizzate in un fotogramma, private della distrazione del colore e sovracaricate con quella dimensione emotiva data dall’ultra-contrasto portano l’osservatore a perdere di vista l’immagine sulla tela contraendosi invece sull’idea che si forma nella  testa. Non osservate un opera ma bensì vi addentrate nello spazio che Fabrizio ha creato per voi, ognuno di voi: questo è quello che mi piace nel suo stile.

Questo Sabato, il 10 Luglio 2010, si terrà una mostra a Sarzana proprio sulle opere dedicate al Cinema [Evento Facebook]. Lo so perchè Enzo ci è andato e non mi ha portato! A me toccano le missioni in cui ci si sporca, ci si ammazza di fatica rischiando di ammazzarsi per davvero (che poi sono le mie preferite!!).

Così, per consolarmi, stavo giocando con le immagini della mostra realizzandone un piccolo video e, nello scegliere la musica, non ho potuto che omaggiare un’artista che ha saputo estremizzare il tratto ed il disegno fino a sviscerare dalla forma l’espressione di un idea: Frank Miller.

Miller, insieme ai disegnatori Todd McFarlane e Jim Lee, è uno dei più rivoluzionari autori di fumetti stutunitensi a cui il cinema in questi anni ha tributato alcune trasposizioni riuscendo però a  conservarne le carica visionaria. Anche Fabrizio, nei suoi pezzi dedicati a 300 e a Leonida, raccoglie e rimarca il potenziale comunicativo di un immagine che sappia spingersi oltre la forma.

La musica è infatti tratta da Sin City: un visionario viaggio tra contrasti in chiaro scuro dove il colore non rappresenta una rifrazione della luce ma un riflesso dell’anima.

Davide “Birillo” Valsecchi

Come Miller ebbe ocasione di far pronunciare al Jocker: “Io credo semplicemente che quello che non ti uccide ti renda… più strano.

Premio Nobel alla Letteratura

Premio Nobel alla Letteratura

Alfred Bernhard Nobel
Alfred Bernhard Nobel

Spesso mi capita di inserire citazioni nei mie articoli: non lo faccio per “darmi un tono” ma perchè ci sono concetti che richiedono un’autorevolezza che “il Giovane Birillo” non possiede. Per far questo spesso mi affido ai vincitori di premi importanti come il {it:Nobel} o il {it:Pulitzer} che godono del riconoscimento universale.

Quando devo mandare a quel paese qualcuno non ho nessun problema a piantare solitario i piedi in prima linea ma, al contrario, se devo proporre un’insegnamento ritengo giusto esibire il massimo dell’umiltà affidandoci alle parole dei Maestri del passato.

Oggi ho voluto rendere omaggio ai vincitori Italiani del Premio Nobel per la letteratura: ho riportato una loro foto, una loro citazione (scelta de me)  e la motivazione del premio. Spesso trascuriamo il patrimonio del nostro paese e la complessità della nostra lingua. Ancora più curioso è osservare che “abbiamo” vinto più premi Nobel che Campionati del Mondo di calcio (7 a 4). Forse è il momento di fare il tifo anche per la cultura!!

Anno 1906: Giosuè Carducci
“È pure un vil facchinaggio quello di dovere o volere andar d’accordo co’ molti!” (da Confessioni e battaglie)

Ricevette il premio “non solo in riconoscimento dei suoi profondi insegnamenti e ricerche critiche, ma su tutto un tributo all’energia creativa, alla purezza dello stile ed alla forza lirica che caratterizza il suo capolavoro di poetica”

Anno 1926: Grazia Deledda
“L’amore è quello che lega l’uomo alla donna, e il denaro quello che lega la donna all’uomo.” (da Canne al vento, cap. VI)

Ricevette il premio “per la sua ispirazione idealistica, scritta con raffigurazioni di plastica chiarezza della vita della sua isola nativa, con profonda comprensione degli umani problemi”

Anno 1934: Luigi Pirandello
“Perché civile, esser civile, vuol dire proprio questo: dentro, neri come corvi; fuori, bianchi come colombi; in corpo fiele; in bocca miele.” (da L’uomo, la bestia e la virtù, Mondadori)

Ricevette il premio “per il suo coraggio e l’ingegnosa ripresentazione dell’arte drammatica e teatrale”

Anno 1959: Salvatore Quasimodo
“Ancora un anno è bruciato, senza un lamento, senza un grido levato a vincere d’improvviso un giorno.” (Poesie)

Ricevette il premio “per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi”

Anno 1975: Eugenio Montale
“Occorrono troppe vite per farne una.” (da L’estate, ne Le occasioni, Einaudi)

Ricevette il premio “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”

Anno 1997: Dario Fo
“La vita è una meravigliosa occasione fugace da acciuffare al volo tuffandosi dentro in allegra libertà.” (da Il mondo secondo Fo)

Ricevette il premio “perchè seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”

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