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Stramaledetto idiota!

Stramaledetto idiota!

img_4240-001Lo so, normalmente non dovrei scrivere su “Cima” in preda alla rabbia ma questa volta voglio lasciare spazio alla furia che mi pervade: “Stramaledetti idioti, che diavolo state combinando?”

Stamattina Fabio ha infatti pubblicato una foto che tristemente riassume il degrado e l’aridità culturale che sembra travolgere, con slancio consumista, il mondo dell’arrampicata: mentre la falesia è interdetta al pubblico e numerosi volontari si impegnano perchè venga riaperta, qualcuno si fa beffe dei divieti ed abbatte, senza nessun motivo e nessuna logica, la storica pianta che cresceva ai piedi del “Diedro del Fico”.

Perchè? Cosa può rendere tanto stupidi da fare una simile idiozia in momento tanto delicato per il futuro stesso della Falesia di Scarenna? Davvero, qual’è il motivo? Questo il commento, più che condivisibile, di Fabio sul suo Blog: https://f8874.wordpress.com/2015/10/12/ciao-piantone-mancherai/

“Questo è ciò che resta della pianta, credo secolare, che cresceva rigogliosa ai piedi del “diedro del fico” a Scarenna! Purtroppo io non trovo nessuna spiegazione logica ad un gesto del genere. Volevi avere il sole durante l’inverno? Esistono falesie perfettamente al sole senza dover devastare una pianta che non dava nessun fastidio!!! Sei lo stesso che ha raso al suolo decine di piante in un paio di falesie lecchesi? Pensi di essere il padrone di tutto? Non ti tenevi abbastanza per salire qualche tiro e hai dato la colpa all’umidità che la pianta creava sulla presa? Non ti auguro nulla di male, visto che probabilmente non ti rendi neanche conto di ciò che hai fatto.Ti chiedo solo di fare un mini sondaggio, anche solo tra bambini dell’asilo, la prossima volta che ti viene un’idea che tu reputi geniale!” FG

Dannazione, mi sono fatto un culo indicibile per salvare i due Cedri di Asso ed ora, appena mi giro, qualche stronzo imbastito di magnesite e presunzione mi butta giù le piante a Scarenna. Davvero, non avete idea di quanto sia incazzato: vaffanculo, stramaledetto idiota!

Solo ora posso comprendere la tristezza che ha provato Ivan Guerini raccontando la storia del “Messia Verde”, un’altra celebre pianta abbattuta per far posto all’ignoranza. Una consapevolezza che avrei preferito evitare. Proprio in questi giorni abbiamo parlato spesso del suo celebre articolo Dalla parte delle pareti”. Davvero inconcepibile: la falesia è chiusa, interdetta, e qualcuno non ha idea migliore che buttar giù le piante: …ma che accidenti vi dice la testa?

Credo che per insultare l’idiota che ha steso la pianta le parole di Ivan siano le più indicate ed autorevoli:”Alle pareti di Pradello: E la sommità della torre del Garofano? Era costruita da un fiore calcareo, con schegge di petali e foglie di spuntoni… oggi non è più com’era, in gran parte è stata distrutta. Petali e foglie sono stati buttati giù a forza da chi sa stare in mezzo alla natura solo piegandola alla sua ristrettezza di idee. Lassù ormai sono rimasti solo massi sconnessi e gettati nel vuoto da chi è assetato di posti nuovi. Non per riconoscerne il valore, ma piuttosto per renderli luoghi da divulgare in modo da sentirsi qualcuno!”

Il divieto d’accesso sta allontanato le famiglie, gli appassionati: coloro che amano quel posto in modo sincero, non velleitario, e che non avrebbero mai permesso una cosa simile. Il divieto d’accesso sta allontanato le persone corrette e rispettose lasciando la falesia in balia di chi, senza rispetto o cultura, si fa beffe tanto delle regole quanto dell’etica più elementare.

Il divieto d’accesso non ha alcun senso se un pirla qualunque può ammazzare il tempo abbattendo indisturbato piante sotto le pareti!

Davide “Birillo” Valsecchi

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Una foto ormai vecchia…

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Free Scarenna: atto II

Free Scarenna: atto II

freeScarennalogo«Prima di affidarti ad un chiodo qualche martellata devi pur dargliela per sentire come canta». Questa è una regola base dell’alpinismo classico che l’avvento degli infissi geotecnici tende a far dimenticare. Tuttavia tale approccio si rivela estremamente efficace e diretto anche in altri ambiti.

Il 20 Agosto c’è stato l’intervento del Sindaco di Asso e delle Forze dell’Ordine alla Falesia di Scarenna. Gente schedata, multe sì, multe no, Falesia chiusa, state alla larga irresponsabili. La questione è rimbalzata prima in un botta e risposta sui giornali per poi trasferirsi sui Social NetWork. Su FaceBook è nato un gruppo, “FreeScarenna” che già nei primi giorni di apertura ha superato le trecento adesioni ed è in continua crescita.

La finalità del gruppo è di diffondere e sensibilizzare, in modo deciso ma costruttivo, a favore della riapertura e della tutela della Falesia di Scarenna. In quest’ottica ho appreso con piacere quanto pubblicato dal Sindaco sul Sito del Comune di Asso. Per correttezza ho trovato giusto riportare integralmente il suo messaggio anche qui su “Cima”.

Trascrivendolo ho avuto modo leggerne il contenuto con particolare attenzione e l’ho trovato abbastanza soddisfacente: sia nelle intenzioni che nelle aspettative. Il suono di questo primo “chiodo” appare affidabile, vedremo come proseguirà il resto della salita e se sarà possibile percorrerla insieme.

Davide “Birillo” Valsecchi

Asso: Falesia di Scarenna 28/8/2015

Come premesso nei precedenti interventi e allo scopo di evitare ulteriori malintesi, l’Amministrazione comunale “precisa e conferma il suo intento” nel prossimo futuro a prodigarsi per consentire la riapertura della parete di roccia di Scarenna agli amanti della scalata.

Come risaputo dall’anno 2010, la Falesia di Scarenna è stata inibita da una serie di ordinanze congiunte da parte degli Enti competenti e dai Comuni che hanno pertinenza sull’area.

Abbiamo già esteso l’invito agli interessati per formare un gruppo di lavoro nel breve per valutare la possibilità di restringere i confini di circoscrizione che inibisce l’accesso all’area.

Quindi l’attuale condizione è solo il punto di partenza per riconsiderare in modo più mirato la sua riapertura del sito con l’applicazione di una regolamentazione che possa fissare e garantire ai fruitori i requisiti minimi standard di sicurezza.

Gli standard di sicurezza da riapplicare all’apertura della Falesia di Scarenna, essendo l’arrampicata uno sport potenzialmente pericoloso che necessita anche della conoscenza dell’ambiente naturale, dovranno essere i seguenti:

  1. Lo spostamento di 200 metri in avanti,  verso il comune di Caslino, dei divieti di accesso e transito per consentire ai mezzi di pronto soccorso di accedere all’area della Falesia.
  2. Applicazione di una segnaletica fissa, ai piedi della parete della falesia che informerà i fruitori delle seguenti specifiche tecniche:
    – Grafica dell’area di arrampicata e dei percorsi
    – Conformazione del masso di roccia
    – Lunghezza dei percorsi
    – Grado di difficoltà in base alle condizioni climatiche
    – Segnalazione della presenza di vipere in parete
    – Tipo di attrezzatura necessaria all’arrampicata
    – Norme di comportamento degli adulti
    – Norme di comportamento in caso di minori
    – Numero di chiamata del pronto soccorso
    – Indicazioni se la parete osserva o meno un programma di manutenzione
    – La dicitura “chi arrampica lo fa a suo rischio e pericolo”

Tutti i cittadini e gli amanti della scalata saranno informati sugli ulteriori sviluppi.
Un cordiale saluto a tutti.

Giovanni Erba,
Sindaco di Asso.

Qui è possibile visionare il documento originale: http://goo.gl/kFM3ly

Free Scarenna

Free Scarenna

JH0A6219Da ormai cinque anni la roccia di Scarenna condivide la stessa statuaria immobilità delle locali Amministrazioni Pubbliche. Le persone, al contrario, hanno comprensibilmente e gradualmente ripreso possesso di quegli spazi che un ordinanza, più che una frana, aveva precluso loro. Hanno ripreso a passeggiare, a correre, a portare a spasso il cane e persino ad arrampicare sulle pareti di una delle falesie più “storiche” e conosciute a nord di Milano.

Da ormai due anni gli scalatori, alcuni anche famosi a livello nazionale, hanno ripreso a frequentare attivamente la “Palestra di Scarenna”. L’arrampicata, anche quella sportiva, è un attività che implicitamente prevede dei rischi, pericoli che ogni alpinista o arrampicatore deve essere in grado di giudicare e valutare in modo autonomo. Proprio per questo appare evidente a chiunque, specie a chi ha un po’ di esperienza, che la frana non ha nessuna influenza sulle attività della falesia.

All’improvviso il nuovo Sindaco di Asso, Giovanni Erba, ha deciso di intervenire attivandosi personalmente. Domenica pomeriggio, armato di fotocamera, dalla strada si è messo ad urlare «irresponsabili» a quelli che arrampicavano poco sopra. «Birillo, guarda, ad un certo punto è arrivato un tizio in camicia che dalla strada agitava il telefono e ci sbraitava di andarcene…». Questo è quanto mi è stato riferito dai ragazzi.

Sono convinto che se il Signor Erba fosse salito fino alle pareti, e si fosse presentato come il Sindaco, le cose sarebbero andare in modo significativamente diverso. Se qualcuno dei “locals” fosse stato presente l’avrebbe riconosciuto e probabilmente invitato a salire e a prendere visione diretta della situazione: questo almeno è quello che avrei fatto io. Purtroppo nessuno degli arrampicatori sapeva chi fosse ed il Sindaco ha atteso trenta minuti l’arrivo dei Carabinieri: le forze dell’ordine sono intervenute multando e schedando ragazzini e padri di famiglia. «Queste persone irresponsabili non dovrebbero lagnarsi ma mostrare maggior buon senso» ha poi pubblicamente dichiarato il Sindaco.

La notizia ha infatti raggiunto i giornali dando vita ad un botta e risposta a distanza. In questi giorni, grazie anche all’intervento del Presidente del Cai Asso, il Sindaco ha deciso di istituire una commissione che verifichi la situazione.

Il Signor Giovanni è Sindaco del paese ma non è poi molto che frequenta Asso: purtroppo deve sapere che l’esperienza ci ha reso differenti. Tutti ricordano come la passata Amministrazione commissionò una perizia sui cedri e come, nero su bianco, si certificò (per incompetenza o per convenienza?) che le piante avessero solo una “cinquantina” d’anni. Tutti in paese sapevano per certo che gli alberi avevano più di 120 anni ma ad Asso dimostrare “verità ovvie” è tradizionalmente un’impresa ardua.

Invito quindi il Sindaco, a cui affido la mia fiducia, alla massima trasparenza nel formare tale commissione e nel valutarne pubblicamente i risultati. L’esperienza, oltre a renderci diffidenti, ci ha insegnato come la verità, con una certa dose di perseveranza e decisione, trovi sempre la strada per venire a galla.

Oltre a questo ricordo al Sindaco come una decina di anni fa, prima della “Battaglia dei Cedri” e della “Battaglia per la Vallategna”, la popolazione si sia attivamente impegnata a scongiurare la creazione di una cava proprio nella zona in poi cui è avvenuta la frana. Ancora oggi sono in molti a ritenere responsabili di questo mastodontico crollo proprio i carotaggi effettuati in quello scellerato periodo. I “cavasassi” ed i loro “amici” sono gente ostinata, ma neppure gli assesi sono docili su certi argomenti: evitiamo quindi che strane e dissennate idee riemergano dall’angolo in cui sono state giustamente recluse.

Bruna, che sposerò tra qualche settimana proprio in comune ad Asso, si è vivamente raccomandata affinchè su questa storia non ingaggi una battaglia personale, così come in passato è avvenuto con Conti o con Manzeni. Anche per questo spero non si legga troppa ostilità nelle mie parole. Anzi, spero che il nuovo Sindaco sappia dimostrarsi “nuovo” proprio nel modo di porsi in queste situazioni.

Gente che ha fatto la voce grossa indossando una fascia tricolore ne abbiamo avuta già parecchia e, rileggendo la storia, nessuno l’ha mai spuntata. Credo che tutti insieme possiamo dare prova di un piccolo ma importante cambiamento positivo al paese.

Cordialmente

Davide “Birillo” Valsecchi

Come dimostrazione di buona volontà invito tutti, sopratutto i più giovani, a rispettare il divieto e a diffonderne la notizia affinché nessuno possa involontariamente infrangerlo: per il giusto motivo atteniamoci alle decisioni sbagliate. Mi raccomando: niente guardia e ladri!

Su Facebook è stata creata una pagina dedicata alla falesia di Scarenna per raccogliere adesioni e sensibilizzare sulla questione. Siete tutti invitati ad aderire.
https://www.facebook.com/freescarenna

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