Il borgo di Asso tra torri e castelli

Castello di AssoL’abitato di Asso sorge all’interno del Triangolo Lariano e per la sua particolare posizione strategica fù,  nel periodo romano, sede principale del {it:Pagus} e, successivamente, {it:Pieve} Cristiana. Tra le testimonianze archeologiche è da sottolineare la presenza di un antico tracciato stradale romano che giungeva fino a Bellagio.

Secondo gli storici Asso fù, in passato, prima villaggio {it:celtico}, poi colonia romana e, nel tardo medioevo, un importante borgo fortificato cintato da mura. Nelle antiche mappe del catasto Teresiano è possibile vedere con una certa precisione l’originaria disposizione delle mura del castello che scendevano sul lato occidentale fino a lambire il borgo medioevale.

L’antico castello era molto più imponente di come lo vediamo oggi e faceva parte di quelle costruzioni difensive sorte al confine tra l’area milanese e quella comasca. Il castello si ergeva su un ceppo roccioso alla confluenza delle due valli, la Valassina e la Valbrona. Mantenne per diverso tempo le sue funzioni di presidio ospitando anche guarnigioni militari. Si presentava con una grande corte dove sorgeva lateralmente l’imponente torre, l’antico mastio, alto ventun metri, largo otto e con uno spessore di oltre due metri. Era inoltre circondato da torri e mura ed ospitava edifici per i militari e civili, stalle, magazzini, fienili e l’immancabile pozzo.

Il castello rischiò più volte di essere distrutto, in particolare nel 1555, quando gli spagnoli ordinarono la demolizione di tutti i castelli presenti in Valassina. La decisione dell’abbattimento venne motivata a causa dei costi elevati di manutenzione che questi edifici richiedevano, ma anche perchè ritenuti pericolosi nel caso fossero stati occupati dal nemico. Il castello di Asso si salvò dalla distruzione per merito dei cittadini che si opposero energicamente alla demolizione, sottolineando soprattutto la funzione difensiva che i castelli avevano nel Ducato di Milano, successivamente anche gli abitanti della Valassina decisero di mantenere integri gli edifici e di riparare e presidiare a loro spese tutte le fortificazioni presenti nel territorio.

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