Palanzone ed il Foro Francescano
Il Palanzone è una cima delle Prealpi lombarde, alta 1436 metri è la seconda dopo il San Primo per altitudine nel Triangolo Lariano. La montagna prende il nome della frazione Palanzo del comune di Faggeto Lario da cui, sul versante rivolto al lago, sale una mulattiera ciotolata fin quasi sulla sommità.
Lele ed Io dovevamo fare fiato e gambe e così ci siamo incamminati lungo la salita di Caslino risalendo la valle del fiume Piott ed attraversando il Forum Franciscanum e il Convento di S.Salvatore.
Il sentiero sale senza sosta dai 461 metri di Caslino d’Erba fino a raggiungere i 1219 metri della Bocchetta di Palanzo da cui innalza l’ultimo pratone fino alla chiesetta a piramide che sorge sulla cima: un tirata unica!!
Sebbene sia la strada più dura per salire, una volta in cima il panorama ripaga della fatica. Si può infatti ammirare tutta la Dorsale Lariana ed al contempo i monti occidentali al di là del lago. Ad oriente il gruppo delle Grigne si mostra nella sua magnificenza arginando le nuvole come una gigantesca diga mentre i Corni e il Cornizzolo, dirimpettai del Palanzone, paiono fare comunella nell’allegro gruppo di monti del Triangolo Lariano.
Purtroppo durante gli allenamenti arriviamo sempre in vetta nell’orario peggiore per scattare fotografie: la calura ed il sole a picco di mezzo giorno schiacciano le foto rubando nitidezza. Mi consola il pensare alle albe, ai tramonti che ci attendono per il viaggio delle Flaghéé in partenza tra poco più che una settimana.
La strada per tornare verso casa era quella che per Caglio: seguendo la dorsale verso la colma di Sormano abbiamo poi deviato scendendo lungo il fianco della montagna.
Sulla cresta ci siamo imbattuti nel monumento dedicato ai militari che morirono nell’incidente del 26 Aprile 2005: un elicottero della Squadriglia “Ricerca e Soccorso” precipitò durante un volo di addestrmetno sul fianco del Palanzone.
La discesa, confrontata con la fatica della salita, è stata una vera passaggiata attraverso le valli ed i comuni posti al di sopra di Asso. In particolare Caglio, con il suo centro storico ben curato ed il museo all’aperto dedicato a Segantini, mi ha particolarmente colpito e sorpreso.
Paesi come Caglio, Rezzago e Sormano hanno davvero saputo valorizzare con attenzione e lungimiranza il proprio patrimonio storico e culturale ed ora è davvero un piacere passeggiare attraverso i loro borghi: Bravi!
Davide Valsecchi
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