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Coduri: la gazzosa ticinese

Coduri: la gazzosa ticinese

Coduri - La gazzosa ticinese
Coduri – La gazzosa ticinese

Il nostro viaggio in Ladakh ha avuto la forza di coinvolgere le realtà più disparate ed è con piacere che posso raccontarvi di uno dei nostri più entusiasti sostenitori: Coduri, la Gazzosa Ticinese!

Abbiamo incontrato Gabriele Coduri, giovane titolare della Cochi Bibite di Mendrisio, quasi per caso, ad una presentazione a Como. Gabriele è rimasto colpito dalla nostra iniziativa e ci ha invitato a visitare i suoi stabilimenti in Svizzera dove continua la tradizione  iniziata da suo nonno Bruno già nel 1936: la produzione della classica gazzosa ticinese, bevanda tra le più rinomate ed apprezzate dell’epoca.

Anche oggi questa bevanda è diffussima oltre confine ed è un esempio di come la Svizzera sia encomiabile nel tutelare e valorizzare le proprie tradizioni ed i propri prodotti tipici. La Gazzosa Coduri è infatti imbottigliata rigorosamente in bottiglie di vetro da 35cl ed il tappo, con mio immenso stupore, è ancora a macchinetta!!!

Il “vuoto”, espressione ormai quasi in disuso da noi, è rigorosamente a rendere e  se la bottiglia è bella il contenuto è altrettanto buono: la gazzosa svizzera ha infatti diversi “gusti”, il mio preferito è l’aroma al mandarino.

Credo che questo sia un eccellente esempio di come si possa salvaguardare la cultura ed i prodotti tipici del proprio territorio. Ovviamente lo stabilimento racchiude tutta la tradizione ma anche l’efficienza Svizzera che si traducono in un efficace capacità commerciale del prodotto. Gabriele ci ha raccontato che la sua azienda sta consociando tutti i produttori tradizionali di gazzosa e, recentemente, anche il marchio e la ricetta della Gazzosa Noè, storica bibita che risale addirittura al 1883, è entrato a far parte di questo gruppo.

Ho una bottiglia di Gazzosa Coduri sulla scrivania (purtroppo ormai vuota) ed ogni volta che vedo quel vetro trasparente, quel semplice capriolo rosso come etichetta ed il tappo a macchinetta non posso che provare invidia per i nostri cugini svizzeri e per la capacità che hanno avuto nel coniugare il futuro ed il passato unendo tradizione e tecnologia.

Bravo Gabrile!! Mantenere viva ed economicamente valida una tradizione tanto antica è realmente encomiabile. Sono veramente felice di poter raccontare i tuoi prodotti ai nostri connazionali!!!

By Davide “Birillo” Valsecchi pubblished on Cima-Asso.it
Neuhausen am Rheinfall: Operazione Svizzera!!

Neuhausen am Rheinfall: Operazione Svizzera!!

RheinfallL’obbiettivo era fare tre giorni di visita a nostro cugino Marcus e a tutti gli amici della Riserva Svizzera nel Canton Turgovia, nella parte nord est della Svizzera sul confine con la Germania.

Compagno di questa piccola avventura mio padre, Paolo, che nostante l’età è ancora una dei migliori “pards” che si possa avere: resistente alla fatica e all’alcool è uno che ci sa fare con le persone. Una garanzia.

Ti accorgi di essere in Svizzera quando fuori nevica ed hai davanti uno di strudel alle mele che galleggia in un piatto di zabajone caldo con un’immancabile “mezza chiara” in mano.

Le cameriere svizzere sono un dono del cielo, non stento a credere che le crocerossine le abbiano inventate gli svizzeri!! Il tedesco, poi,  è una lingua strana, incredibilmente affascinante e teatrale. Certo, grattano sulle “erre” come se cercassero di sputare per terra ma sapete come sono fatto, in una ragazza lo trovo  anche intrigante.

Eccomi arrivato a  Neuhausen am Rheinfall, le impressionanti Cascate sul Reno a poca distanza dalla città di Sciaffusa. Avevo scherzato nel paragonarle alla nostra Vallategna, ma mi sono dovuto ricredere.
Le cascate hanno un’ampiezza di 150 metri e un’altezza di 23 metri, con una portata d’acqua media sui 750 m³/s con punte di massima intorno ai 1200 m³/s.

Gli svizzeri hanno costruito alla base della cascata un piccolo terrazzino sospeso che si piazza coraggioso davanti al fronte della cascata, da quella posizione affronti una gicantesca montagna d’acqua bianca che senza fine precipita dall’alto; un incessante e brutale manifestazione d’energia impossibile da non percepire.

I giorni seguenti li ho passati nel Wald, la foresta, assieme ai piccoli cani svizzeri correndo dietro a Fuchs (volpi), Saur (cinghiali) e Roe (caprioli) tra i rovi del sottobosco e gli abeti mentre i corni riusonavano scandendo i ritmi della caccia. Una delle forme venatorie più rispettose della tradizione che conosca, fatta di piccoli gesti ed un grande rispetto per la selvaggina che si manifesta nella forma e nelle usanze.

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