Esterle: acque agitate lungo l’alzaia

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Centrale Idroelettrica Esterle
Centrale Idroelettrica Esterle

Durante il nostro viaggio in canoa verso Venezia abbiamo fatto amicizia con molte persone che vivono e sostengono i fiumi del loro territorio.

Uno di questi è Fiorenzo Mandelli, giornalista web per Merateonline.it e curatore dell’Ecomuseo dedicato alle chiuse di Leonardo da Vinci a Paderno d’Adda.

Qualche giorno fa ho ricevuto una sua email dove mi raccontava di un evento inconsueto avvenuto alla centrale Idroelettica Esterle di Cornate d’Adda. La centrale Esterle, attiva dal 1914, e la centrale Bertini, attiva dal 1898, sono due magnifici esempi di archeologia industriale che, ancora perfettamente attivi, hanno conservato lo stile liberty e neoclassico con cui furono realizzati gli edifici.

Fiorenzo mi ha inviato un filmato da lui realizzato in cui ha ripreso un’apertura straordinaria delle chiuse per effettuare le operazioni di manutenzione alle condotte forzate che alimentano la centrale. La grande mole d’aqua era quindi visibile sotto forma di enorme cascata.

Il territorio di Cornate d’Adda, oltre ad ospitare l’ecomuseo Leonardesco, fa parte del  “percorso dell’energia elettrica” che da Cornate si estene fino a comprendere i Comuni di Paderno d’Adda e di Trezzo: a nord le prese dei canali sull’Adda che alimentano le centrali Bertini ed Esterle in prossimità del magnifico ponte in ferro, costruito verso la fine dell’ottocento, che unisce la sponda milanese a quella bergamasca. E a sud la centrale Taccani che forma, con la sua imponenza,  un complesso inscindibile con il Castello e con il villaggio di Crespi d’Adda: un sito che  è stato recentemente dichiarato patrimonio mondiale dall’UNESCO e che risulta come uno degli insediamenti operai di inizio novecento meglio conservati d’Europa.

Fiorenzo è una persona estremamente disponibile ed insieme a molti volontari organizza visite alla centrale elettrica per scolaresche ed appassionati. Se siete interessati a saperne di più potete visitare il sito web: Cornatedadda.eu

Noi tutto questo tratto di fiume l’abbiamo fatta in parte in acqua ed in parte con la canoa in spalla per i boschi di Cornate [vedi articolo]. Nonostante le difficoltà date dal nostro mezzo non propriamente “anfibio” posso dirvi che è una zona bellissima che vale la pena visitare per ammirare come un tempo, nonostante l’inevitabile impatto, vi fosse più cultura nell’intergrare industria e natura.

Davide “Birillo” Valsecchi

A voi il filmato:

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