Nell’estate del 1999, sotto il patrocinio del Cai di Asso, si preparava a partire la spedizione alpinistica HindoKush99, diretta verso una valle sconosciuta del profondo Nord del Pakistan. Il gruppo, guidato da Angelo Rusconi, era composto da alpinisti esperti, istruttori di roccia e membri del soccorso alpino. Tutti tranne uno, la “matricola”, un giovinastro poco più che ventenne cresciuto tra le file dell’Alpinismo Giovanile. Io, Davide Valsecchi detto “Birillo”. Per sopperire alla mia scarsa preparazione tecnica infilavo gli scarponi o le scarpette da corsa in ogni momento libero che riuscivo a ritagliarmi, intimorito e attratto da quel viaggio nell’ignoto in cui ero rimasto coinvolto mio malgrado.
L’allora presidente del Cai di Asso, Paolo Valsecchi, propose alla spedizione di portare un ragazzo alle prime armi per fare un po’ di esperienza arrivando anche solo al Campo Base. Con grande sorpresa Angelo scelse me perchè parlavo bene inglese ed ero uno che sapeva ascoltare. Paolo, che è mio padre, scuotendo la testa benedisse la scelta con un laconico “…speriamo maturi”.
E così in squadra con Angelo Rusconi, Luciano Gianpà, Simone Rossetti e Cristian Cattivelli finì anche il giovane Davide “Birillo” Valsecchi. Prima di partire tutta la squadra partecipò a diverse manifestazioni e la “matricola” divenne quasi popolare: Il sindaco, Giovanni Conti, ci presentò ufficialmente alla popolazione durante la festa di piazza di uno mercatini serali che si tenevano in paese ogni venerdì. La televisione locale, Televallassina, ci fece diverse interviste e persino il parroco, Don Francantonio, celebrò per noi una messa con tanto di benedizione sull’altare di tutto il gruppo.
La Croce Rossa di Asso, il cai e le altre associazioni si dimostrano molto vicine a me e alla mia famiglia, ormai in paese tutti sapevano in che “guaio” mi ero cacciato. Tutti mi chiedevano dove stessi andando ma la curiosa verità era che nemmeno io avevo le idee molto chiare!
E poi siamo partiti. Un un viaggio attraverso culture diversissime in un mondo di contrasti tra ricchezza e povertà attraverso spazi sovraffollati e deserti di roccia. Parlando con religiosi, mercanti e pastori, incontrando i potenti, i ministri ed i poveri maestri delle comunità sperdute. Nel caldo torrido e nella pioggia dei monsoni che tutto travolgono abbiamo attraversato in jeep, in trattore o con semplici muli paesaggi incredibili fino ai piedi di quella montagna senza nome che domina un lago d’alta quota.
Contro ogni aspettativa anche la “matricola” riuscì a raggiungere la cima di quella montagna di 5100 metri, e per ironia della sorte era persino il suo compleanno, il 05/08/1999. Quella montagna ora ha un nome: Cima-Asso e la via che porta alla vetta è intolata Via delle Mamme.
Il viaggio di ritorno fù pieno di imprevisti ma alla fine tornammo e ad accoglierci trovammo solo una grande festa. Tutti erano felici di ascoltare ciò che avevamo visto e di condividere la nostra esperienza. Il Sindaco conferì a tutti i membri della spedizione un attestato di benemerenza per aver “dato fama e lustro” al nostro paese.
Un estate magnifica!
Molte cose sono cambiate da quei giorni felici ma la Cima-Asso può essere il simbolo di ciò che un paese può raggiungere unendo la propria passione e le proprie capacità. Sono sicuro che Asso porterà “fama e lustro” in moltre altre meritevoli imprese e spero che questo sito web possa contribire a supportarle e a darne il giusto risalto.
Davide “Birillo” Valsecchi
“Matricola” della spedizione Hindokush99