Chiodi Arrampicata

“Piantare uno spit è un lavoro, piantare un chiodo è un arte”
Davide Guerra

Basterebbe forse questa frase, ormai celebre qui da noi sull’Isola Senza Nome, per comprendere quanto ampio e complesso possa essere un discorso sul chiodo da roccia o da arrampicata. La storia del chiodo moderno nasce solo nel 1909 grazie ad Hans Fichtel, ma in poco più di cento anni la sua evoluzione, tecnica ed etica, è stata intensa e complessa. Inizialmente osteggiato da figure leggendarie come Preuss, permise poi l’avvento dell’era del Sesto Grado trasformandosi da oggetto di fattura artigianale in prodotto industriale così come lo conosciamo ai nostri giorni.

Oggi è estremamente raro che qualcuno costruisca autonomamente i propri chiodi, sia perché le forge non sono più domestiche e diffuse come un tempo sia per le possibilità offerte da altre tipologie di protezioni veloci. Tuttavia, ancor oggi, il canto di un buon chiodo è “musica” nelle situazioni più inquietanti!

Rimango stupito di come in molti negozi spesso sia possibile trovare serie complete di Friend, ma un’assortimento limitato di chiodi, spesso relegato in qualche scaffale quasi nascosto. Il ciclo di vita di un chiodo è fatto di martellate, tanto per entrare quanto per uscire. Nella maggior parte dei casi viene estratto e riutilizzato, ma alle volte non si riesce “schiodare” o si preferisce lasciare il chiodo per non rovinare la roccia, per tracciare la via o per poterla poi ripetere. Spesso un chiodo passa di padrone in padrone come il testimone di una staffetta, ma il suo destino ultimo è quello di restare in parete (o tra gli alberi tra cui è scivolato di mano).

Dieci chiodi costano spesso come un singolo Friend, ma la probabilità che debbano essere sostituiti e rimpiazzati entro un anno/sei mesi è decisamente più alta. Tuttavia, visto che “chiodare” oggi è abbastanza fuori moda, spesso i negozianti non hanno troppo amore per quella ferraglia appesa ed invenduta in un angolo. D’altro canto “dieci euro al colpo” è qualcosa che intimorisce l’acquisto ed impone parsimonia. Quello che mi ha sempre spaventato è che mentre un chiodo costa dieci euro in un negozio sportivo, mentre uno spit autoperforante costa, in una ferramenta, due euro e cinquanta completo di piastrina: qualcosa su cui davvero riflettere per il futuro e sul senso dell’arrampicata.

Davide “Birillo” Valsecchi

Ci sono davvero diverse tipologie di chiodo ma per il momento ci occuperemo delle più diffuse ed utilizzate nel nostro territorio:

–Sezione Modelli–

–Sezione Marche–