«In tutto il mondo, alpinismo ed arrampicata sono più costosi della maggior parte delle altre discipline sportive. Ma i protagonisti sono poveri. La commercializzazione della passione alpinistica infatti è inversamente proporzionale alle spese» Reinhold Messner
Offrire un catalogo, completo ed internazionale, di chiodi da arrampicata acquistabili on-line ad un prezzo alpinisticamente accessibile.
ll chiodo, con i suoi cento anni di storia, è il simbolo stesso dell’arrampicata classica ed esplorativa. L’avvento delle “protezioni veloci”, friends e nuts, ne ha certamente modificato e ridotto l’uso senza tuttavia scalfirne il ruolo fondamentale: un buon chiodo o una buona sosta a chiodi sono ancora oggi la gioia di ogni alpinista che per passione diserti gli itinerari pre-attrezzati.
Nonostante questo il chiodo è oggi percepito come uno degli elementi proporzionalmente più costosi e “deperibili”. Il suo costo al pubblico oscilla tra i 10 e i 15 euro, è soggetto a deterioramento e deformazione, spesso è lasciato in loco come testimonianza ed altrettanto spesso è abbandonato per causa di forza maggiore. Come se questo non bastasse la maggior parte dei negozi specializzati offre spesso una varietà di scelta molto limitata (pochi modelli e poche marche) ed una scarsa competenza in materia: uno scenario spesso sconsolante per gli appassionati che ne fanno uso e per cui ha un ruolo vitale.
Per questi motivi è stato realizzato uno spazio web interamente dedicato ai chiodi da arrampicata con l’intento di raggruppare e censire oltre 150 diversi modelli prodotti dai principali produttori nazionali ed internazionali.
RockHound: un catalogo enciclopedico e comparativo di tutte le forme e le tipologie attualmente sul mercato.
L’obiettivo iniziale, lo spirito di questa iniziativa, è riuscire a realizzare una fotografia che oggi probabilmente ancora non esiste: una foto in stile “Camp4”, alla Tom Frost e Royal Robbins, dove gli appassionati e gli alpinisti contemporanei possano finalmente trovare allineati tutti i modelli disponibili, comprendendo ed apprezzando la grande varietà che caratterizza questo oggetto all’apparenza semplice.
Io credo che parlare di chiodi significhi parlare di montagna, rappresenti l’opportunità per scostarsi un poco dall’arrampicata sportiva interagendo con coloro che praticano l’arrampicata classica o trad. Il mio secondo obiettivo è infatti creare una comunità alpinistica “chiodi e martello”, capace di intercettare e comprendere il famoso “alpinista medio” che spesso, visto la sua inafferrabilità, viene dato per estinto.
Davide “Birillo” Valsecchi