In cammino verso la Malaria ed il Sole nero

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La stazione dei bus interstatali
La stazione dei bus interstatali

ll nostro viaggio procede verso sud e parte della mia attuale irritabilità è legata sia al caldo ma anche all’esigenza di “rallentare” quanto più possibile il nostro viaggio verso Varanasi.

Prima di mettere piede in città devo essere sicuro di aver completato in modo efficace la profilassi antimalarica e lasciare che l’alimentazione indiana privi il nostro sangue del ferro che rende gli stranieri tanto appetitosi per le zanzare locali. Enzo è stato colpito già una volta dalla malaria in Africa e solo grazie alla fortuna è riuscito ad evitare le conseguenze più spiacevoli di questa malattia.

La malaria è una delle malattie pù antiche e conosciute dall’uomo, è la malatia infettiva più letale al mondo dopo la tubercolosi e causa ogni anno oltre 1 Milione di morti accertati ufficilamente.Il 40% della popolazione mondiale vive in zone a rischio considerate endemiche.La malattia è dovuta ad un parassita che si trasmette per scambio di sangue e che ha come principale veicolo di diffusione la puntura di un particolare tipo d zanzara.

Ogni zona tropicale al di sotto di 1800 metri può divetare soggetta al problema.La presenza in India, nel 2009, di tanta immondizia per le strade ed l’incuranza della gente di fronte ad un simile pericolo mi tira matto. Anche l’Italia era afflitta da questo problema ma fin dai tempi dei Romani hanno affrontato la questione con imponenti opere di bonifica ed urbanizzazione, con la caduta dell’impero romano vi sono stati nuovi casi durante tutto il medioevo e nel 1800 la malaria mieteva ancora oltre 15.000 vittime l’anno. Solo con le opere di bonifica volute da “voi sapete chi” dagli anni ’50 ad oggi il nostro paese è da considerarsi esente da situazioni endemiche (e si spera che si abbia il buon senso di preservarlo tale!!)

Probabilmente darò sfoggio di presunzione occidentale se riporto che il primo ad intuire il coinvolgimento delle zanzare fu l’italiano Giovanni Maria Lancisi. Fu Alphonse Laveran nel 1880 ad individuare le cellule del parassita (gli valse il nobel) e fu un altro italiano e premio nobel, Camillo Golgi, che nel 1885 dimostrò  a Pavia il legame tra il parassita ed il ciclo delle febbri malariche. Giovanni Battista Grassi ed altri italiani portarono avanti la ricerca fino a quando Carlos Chagas, alla giovane età di 23 anni, fece il primo esperimento di profilassi nello stato di San Paolo in Brasile. Nel 1925 fu realizzata a Roma la Stazione Sperimentale per la Lotta Antimalarica diretta dall’italiano Alberto Missiroli e dall’americano Lewis Hackett.

Quando qualche imbecille all’estero si avvicina ed attacca con la solita tiritera “Italia, mafia, droga, pizza e mandolino” dovreste prenderlo a calci in culo e, mentre sanguina a terra, ricordargli che la malaria, scoperta nel 2700 a.C. in Cina, ha trovato avversari degni solo un secolo e mezzo fà proprio nel tanto bistrattato “Bel Paese”. Oggi fa “solo” un milione di morti l’anno anche grazie alla “presunzione culturale” tutta italiana.

Qui nemmeno ci pensano a raccogliere la rumenta, figuarsi a bonificare!! Lo chiamano folklore millenario e piace tanto ai turisti….

Con la malaria non si scherza, può lasciare complicazioni molto profonde nell’organismo e creare problemi seri: a seconda del tipo di contagio a cui siete stati esposti potete avere ogni 30 o 40 giorni attacchi violenti di febbre malarica, per tutta la vita!! In una condizione sanitaria in parte già compromessa avere ciclici attacchi di febbre oltre i 40° significa la morte. Ogni volta che vedo una mucca sacra pascolare tra l’immondizia nell’indifferenza di tutti e nel plauso degli stranieri mi incazzo come una iena. Dai una pulita osti!! Altro che accordi internazionali sul clima solo al G14: scopa, paletta e calci nel culo finchè non tirano pulito!!

Come è possibile che i Sikh, che in India rappresentano solo un’agguerrita minoranza, possano dare da mangirare cibo pulito e gratuito a 20.000 persone all’ora ed il resto dell’India non comprenda che buttare la “roba a terra” sia sbagliato?! Chissà cosa fanno dei rifiuti pericolosi mi viene da pensare!! Sono lo stesso popolo ma due culture diverse. Una mi piace, l’altra no.

Torniamo alla malaria:E’ necessario effettuare una profilassi di 1-2 settimane prima di recarsi in una zona a rischio, proseguirla per tutta la permanenza e continuarla per altre 4 settimane dopo che si è lasciata l’area.Nelle nostre USL sono presenti consulenti specializzati in grado di consigliare in modo efficace i viaggiatori che si recano all’estero, fategli visita prima di venire da queste parti. Il miglior modo per non prendere la malaria resta non farsi pungere dalle zanzare!! (Fate anche attenzione al tetano, qui ce ne sta a quintali ed è una malattia che lascia poche speranze di scamparla senza il vaccino!! E’ una morte tra le più brutte!!)

Per quelli che se ne vanno in giro dicendo “Io ci sono stato e non ho preso nulla, non serve la profilassi” stesso trattamento di quelli “pizza e mandolino”. Quando sono a terra ricordategli che la loro mancanza di cura per se stessi può causare danni ad altri, voi inclusi. Posso garantirvi che poi, quando beccano la “quarantana”, piangono più forte di tutti gli altri. La profilassi richiede una pastiglia a settimana, pazienza ed attenzione.

Vedremo cosa sucederà ai due assesi, comunque non preoccupatevi, al nostro ritorno non saremo contaggiosi: da noi non ci sono le zanzare giuste e qui il sud dell’India mi fa venire il sangue “troppo amaro” per essere punto!!

Davide “Birillo” Valsecchi

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