Abbiamo appena varcato il confine laotiano, prima destinazione Luang Nam Tha, piccola cittadina a nord del Laos, immersa tra foreste verdeggianti, il fiume Nam Ha e una popolazione umile, serena ed estremamente socievole.
Il nostro primo scopo è quello di comprendere ed immergersi nel reale stile di vita e nella cultura locale: quale altro modo se non un trekking “moderate hard“, come dicono loro, tra la giungla più estrema fino a raggiungere un villagio Lantan?
E così si parte: zaino in spalla, lo stretto necessario e tanta voglia di fare e vedere. La prima buona notizia è il tempo che, a discapito della stagione piovosa, è poco nuvoloso e lo sarà per tutta la durata del trekking.I nostri compagni di viaggio saranno Robert e Jade (una coppia, lui americano e lei cinese) e Noi, la nostra guida.
Si inizia a camminare, si sale, si scende poi si risale e poi si scende di nuovo: quello intorno a noi è una sempre lussureggiante foresta tropicale, folta di piante di banane, bambù, alberi della gomma, insetti di ogni forma e colore.
Tutti ingredienti molto distanti dalla nostra cultura e dalla nostra Vallassina. Per non parlare dei rumori: gli insetti e gli animali ci accompagnano per tutto il tragitto (sanguisughe comprese!!) rendendo la nostra scampagnata ancor piu’ unica.E’ solo un peccato non aver potuto ammirare nessuna strana specie di animale che dalle nostre parti sarebbe visibile solo nei documentari.
Al tramonto, dopo 9 ore di camminata intensa, raggiungiamo il tanto atteso villaggio Lantan, dove ci attendono gli abitanti locali, circa un centinaio (scarso) di persone, che ci allietano con una buona cena (bambù, verdura, riso e un po’ di manzo), tanta ospitalità, dei sorrisi veri e un “confortevole letto” tanto meritato.
Ci sono sicuramente più bambini che adulti ed e’ bello giocare con loro con una palla di legno, vederli sorridere e divertirsi con poco e osservare il loro stupore nel vedere le nostre foto.
Il villaggio: non c’e’ acqua, non c’è corrente, si beve l’acqua del fiume bollita (la stessa dove ci si lava) ed ogni comodità prettamente occidentale è evidentemente assente. Il letto è semplicemente un manufatto di legno, forse di bambù, intrecciato, nulla più. Tra le case, oltre agli abitanti, maiali, cani e polli scorazzano felicemente, liberi e indisturbati.
Di buon mattino lasciamo questo fantastico luogo: un’esperienza che ti fortifica e ti riempie di gioia.
Ci prepariamo alla prossima avventura!
Sawadee!
Nico, Cristian e Luca