Flaghéé Como-Venezia: giorno sei

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Durante la notte ha fatto visita la pioggia ma la nostra tendina su una sponda protetta non ha avuto guai. Al mattino c’era di nuovo il sole e siamo ripartiti. Fino a Pizzighittone il fiume era deserto e circondato solo da campi e boschi.

Una volta superati i ponti abbiamo attraccato alla canottieri 900 di Pizzighettone infilandoci in una trattoria dove abbiamo incontrato il presidente della canottieri. Sono tutti divertiti e sorpesi dal nostro viaggio e dalla nostra buffa canoa coperta di bandierine: tutti si prodigano nell’aiutarci e darci consigli.

Dopo un meritato pranzo abbiamo superato il penultimo stramazzo avviandoci verso la congiunzione con il Po.

Una volta giunti all’ultimo sbarramento trascinando la canoa sulle rocce Enzo si é schiacciato un dito e ne é nata una polemica furiosa. Mentre pagaiavamo ce ne siamo dette di tutti i colori tirando in ballo storie vecchie fin dal Ladakh: una vera lite tra comari figlia anche dalla stachezza. Così, tra un improperio e l’altro, ci siamo guardati in torno:“ma é il Po?”

Alla domanda ha risposto un divertito pescatore che aveva assistito a tutta la scenetta: la fatica era passata ed anche la furia, avevamo finalmente raggiunto il grande fiume!

Ora siamo a Cremona ospitati su una casa galleggiante da Armando, il presidente della canottieri voga alla veneta della cittá.

Per ora é tutto, domani cominciamo l’avventura sul Po misurando la nostra resa sul fiume: comincia una gara di resistenza e pazienza.

A domani!

Davide “Birillo” Valsecchi

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