Flaghéé Como-Venezia: giorno nove

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Incontro con il siluro
Incontro con il siluro

Onde. Ci sono un paio di cose da sapete sulle onde. Come insegna ne “La tempesta perfetta” il buon George Clooney, flaghéé onorario fino a che resta a Laglio, le onde vanno prese di punta scivolando poi alle loro spalle. Se le prendi di traverso, specie con una canoa come la nostra, fai il bagno.

Detto questo ieri mattina avevamo incrociato una chiatta di quasi venti metri per sessanta ormeggiata dalle parti di Guastalla. Il pomeriggio, dalle parti di Borgoforte, l’abbiamo vista arrivare alle spalle spinta da un poderoso rimorchiatore. Ci hanno spiegato poi che va fino al delta del Mincio e risale verso Mantova per infilassi nel Canal Bianco.

Visto che aveva una “certa stazza” ci siamo fermati per lasciarla passare. Mentre Enzo faceva foto mi sono reso conto della dimensione delle onde che sbattevano su entrambi i lati del fiume: “Tutta Enzo! Metti via la macchina e rema tutta!”

Ho messo la punta della canoa contro corrente ed abbiamo cominciato a remare a tutta forza. La prima onda era da quaranta centimetri ed ha sollevato la canoa giusto per lanciarla come un trampolino contro la successiva che misurava oltre i settanta. Ho visto Enzo remare nel vuoto mentre la canoa era ormai impennata a sbalzo oltre la cresta dell’onda. Mi sono buttato indietro cercando di bilanciare quanto meglio potessi e SBADABAM!

La canoa superata l’onda nel vuoto é letteralmente precipita piatta sul fiume che seguiva quell’onda innaturale. Una piattata da far tremare le ossa e quattro dita d’acqua nella canoa ma siamo rimasti dritti. Enzo si é girato e con lo sguardo serio mi ha detto: “Nei miei viaggi ho sempre rischiato la pelle ma, da quando dó retta a te, rischio di morire lo stesso ed in più faccio una fatica bestia!” Sono scoppiato a ridere!

Dopo il passaggio del “gigante” tutti i pescatori ci salutavano chiedendoci ridendo della chiatta: a quanto pare ne ha “battezzati” parecchi anche a motore.

Prima di sera poi abbiamo raggiunto una barca nel momento esatto in cui agganciava alla canna da pesca un siluro da un paio di metri. Ci siamo guardati la cattura scattando un paio di foto al pesce e al “padre e figlio” che l’avevano catturato.

Il siluro qui é un problema, ha fatto fuori quasi tutto gli altri pesci autoctoni. In molti lo pescano ma quasi tutti lo liberano dopo la cattura. Solo gli ungheresi, ci sono infatti molto stranieri a pescare lungo le rive del Po, tengono il filetto dietro la testa.

Dopo la cattura un’allegro gruppo di modenesi ci invita bere e per una buona mezz’ora ci sganasciamo dal ridere bevendo lambrusco. Inevitabilmente ci hanno regalato una bottiglia prima di sbracciassi nei saluti.

Ora siamo al riparo dal sole a Fellonica e speriamo di raggiungere Occhiobello per sera.

A domani!

Davide “Birillo” Valsecchi

Il nostro accampamento per la notte
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