I miei tentativi di immortalare un tasso sono ancora infruttuosi: solo una volta, nel maggio del 2013, durante una salita notturna al Cornizzolo con mio fratello, mi è riuscito di “catturarlo” in foto (in coda potete trovare uno di quegli scatti). Ora vorrei però riuscire a realizzare un video e così, armato della mia nuova fototrappola, ho iniziato a “tenere d’occhio” tutte le possibili tane nei dintorni di Caprante. Molte di queste tane – relativamente vicine all’uomo – sono tane secondarie, spesso abbandonate oppure utilizzate solo temporaneamente o in specifici periodi dell’anno. Tuttavia, mentre mi occupo del trasloco e dei lavori di ristrutturazione, sono abbastanza vicine e decisamente comode per le mie ricerche. Il problema è che queste tane, salvo chiari segni nelle immediate vicinanze, possono essere abitate tanto da un tasso quanto da una volpe. In questo caso è toccata la volpe!
La tana è scavata in uno strato sabbioso tra due strati di roccia calcarea. La zona infatti è quella delle vecchie miniere abbandonate del liscione dove un tempo, proprio sfruttando la geologia della zona, cavano la sabbia creando tunnel sotterranei tra queste “pareti parallele”. Se ci fate caso sono riuscito a prenderla quando “esce” e quasi mai quando “entra” nella tana. Questo perchè devo ancora imparare – con la pratica – a migliorare i settaggi ed i sensori in relazione allo scenario, tuttavia come primi risultati sono incoraggianti.
Qualche sera prima, sempre tenendo d’occhio una tana realizzata in una catasta abbandonata di vecchi tronchi di pino, ho “catturato” non una ma ben due volpi. La prima, sempre per una questione di settaggi, appare da subito “in scena”, la seconda vi entra subito dopo. Mentre la seconda è in primo piano si possono osservare, in alto a sinistra, gli occhi della prima che brillano.
Infine, per consolarmi, ecco una delle foto scattate ad un tasso nel lontano maggio di sette anni fa.
Davide “Birillo” Valsecchi