Il fiume Lambro, che nasce dalla sorgente della Menaresta, scorre alle spalle di Asso attraverso un gola stretta e tortuosa per poi tornare placido e docile attraversando il paese e la piana di Scarenna. Il punto più stretto tra le due sponde è dove i “vecchi” costruirono Ponte Oscuro.
Il ponte, lungo poco più di 15 metri, sovrasta l’orrido dove il fiume, oltre 25 metri più sotto, scorre tra due alte pareti di roccia. Tutta la zona è un sussseguirsi di salti, vasce ed insenature scavate dalla corrente. Risalire, in estate, questa parte di valle dentro il fiume richiede una buona dose di preparazione e, in alcuni punti, anche buone doti di arrampicata ed un sicuro pezzo di corda (oltre ovviamente ad un compagno). Una zona impervia ma sicuramente suggestiva.
Martedì la circolazione del paese era stata temporaneamente stravolta. Sul ponte infatti era posizionata una gru e l’unico modo per raggiungere l’altra riva era il piccolo ponte dell’Istituto Nino Levi posto più a valle.
La gru, assieme ad una squadra di specialisti stava disboscando le parti più impervie e difficili delle due sponde dell’orrido. Solitamente la pulizia ed il mantenimento del fiume è un impegno che viene assolto dai Volontari della Protezione Civile ma, visto la pericolosità dell’operazione ed i requisiti tecnici richiesti, quella porzione di fiume è stata affidata a professionisti.
Dal ponte ora si gode un colpo d’occhio libero dalla vegetazione sul fiume sottostante ed è ora visibile una terrazza naturale sulla spalla ovest del fiume. La terrazza è poco più di uno spiazzo di terra a picco sulla roccia e sull’orrido, attualemente è inagibile e pericolosa ma, con una sicura ringhiera e qualche panchina, potrebbe diventare un angolo tra i più caratteristici del paese.
Nota a lato: Martedì, uscendo dalla trattoria, si è accostata una piccola utilitaria scura e, dopo aver aperto la portiera, è comparsa una bellissima ragazza con dei lunghissimi capelli biondi ed un marcato accento straniero. Evidentemente in ritardo e scocciata dalla deviazione mi ha chiesto informazioni sulla nuova strada per Ponte Oscuro. Io, ancora stordito dal pranzo ed evidentemente impreparato ad un simile incontro, non ho saputo fare di meglio che indicarle la strada e guardarla andar via. La zia, che dal bancone aveva visto tutto, è corsa fuori per urlarmi dietro ancora un po’ imbambolato: “Sveglia nani!! Urmai ‘le nàda!! Ta tze svelt cumè an gàt da màrmo!!”. Dannazione, odio darle ragione!! Buon viso a cattivo gioco, ora passo molto più spesso per Ponte Oscuro.