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Vergine Martire d’Egitto

Vergine Martire d’Egitto

«Vieni a Sant’Appollonia?» Non lo so, il paese sarà preso d’assedio dall’ipocrisia. Secondo un tronfio copione pre-elettorale verrà inaugurata la rotonda e, per l’occasione, appariranno dal cilindro minuscoli pezzi grossi venuti ad imbonire la folla con ammiccanti sorrisi e brillantina: “Stiamo lavorando per voi!” Sono così stanco di ascoltare pazientemente parole vuote, così stanco di tutto questo…

Povere le nostre grandi piante, testimoni della storia, sono sopravvissute quando ormai la loro condanna era stata già firmata:  ora dovranno assistere al trionfo dei loro carnefici mentre si incoronano salvatori, mentre puntando lo sguardo avido verso Milano e Roma. Chissà se il ricordo di quei salvifici abbracci tornerà a rincuorarli mentre immobili osserveranno la miseria che sovrastano.

«Il problema è che voi assesi vi credevate signori ma siete paesani peggio di noi. Vi sentivate grandi, pensavate di avere tutto ed ora non avete più niente. Non siete più nulla, neppure più un paese.» Questo mi disse un vecchio dei comuni più addentro nella Vallassina parlandomi dei malanni di Asso. Quanta verità in quelle parole e quanta vana gloria nella debolezza assese.

O Santa Vergine, martire d’Egitto, quando nell’alto della grande chiesa del Battista bruceranno il pallone lascia che gli spiriti pagani della valle infondano un po’ di quella fiamma anche nel cuore della nostra gente: forse, per una volta, smetteranno di soffocare in silenzio dopo aver offerto l’altra guancia in cambio dei soliti trenta denari.

Davide Valsecchi

12-12-12: il giorno della Rotonda

12-12-12: il giorno della Rotonda

Era necessaria una congiunzione di portata gregoriana perchè, finalmente, la coppia Conti-Manzeni sgravasse dopo nove lunghi mesi di gestazione la nostra beneamata rotonda, o rotatoria che dir si voglia. Felicitazioni vivissime!

Il dodici dicembre del duemiladodici alle dodici e dodici celembriamo la grande trasformazione della nostra cittadina. In questa rotatoria che esalta le orbite costanti della vita e dello spazio, il viaggio della cometa ed il continuo andare e venire dei remagi,  possiamo finalmente festeggiare il natale in un allegro girotondo: il cerchio della vita in una cittadina fantasma!

Confesso che, se fossero così accorti da piazzare provvisoriamente un presepe in mezzo alla rotonda, ne rimarrei stupito: certo è che si rischierebbe la blasfemia se, o forse quando, il primo automobilista tirando dritto investisse il bambinello e l’allegra combricola di statuine. Dopo il vodoo per qualcuno forse sarebbe troppo…

Va ricordato che ora il centro storico ha ripristinato il senso unico originario: non scendete in contro mano! Il caso ha poi voluto che fossi presente all’evento storico. L’ottimo Conti trafficava con le transenne davanti ai portici e la postina, gentilmente, ha domandato “Da quando si può iniziare a salire dal paese?”, spavaldo il nostro vicesindaco ha risposto imperioso “Da adesso!”.

Io che mi aspettavo che l’evento fosse celebrato con il taglio di un nastro ed i palloncini, oppure con qualcosa di più sobrio e tradizionale come un avviso ed un cartello, sono rimasto profondamente deluso….

Asso è davvero un circo di bestie curiose, fortunatamente ora abbiamo anche la giostra.

Davide Valsecchi

“Un pensiero al povero semaforo: si dimenticheranno di te anche se, per tanto tempo e tra gli insulti, hai fatto il tuo dovere arginando la follia…”

Tutti in vetta al San Primo

Tutti in vetta al San Primo

[Rimandata causa pioggia] Sabato 29 Settembre 2012 tutti in cima al San Primo! Nelle celebrazioni per Achille Ratti, un grande alpinista italiano di inizio secolo nonché Papa Pio XI, il CAI Asso ha promosso un’escursione commemorativa su una delle montagne più caratteristiche del nostro territorio.

Achille Ratti ha scalato grandi montagne:  il Monte Rosa (dove la via di salita da lui aperta tutt’oggi conserva il suo nome), il Monte Bianco, il Cervino. Ma la sua grande passione per le montagne è nata quando da bambino frequentava le nostre montagne: i Corni di Canzo, il Moregallo, le Grigne e il Legnone.

Con l’appassionata partecipazione di Don Gaio Massimo, Monsignore della parrocchia di Asso, si partirà dalla Piazza del  Mercato ad Asso alle ore 8:30 con destinazione il San Primo. La passeggiata non è molto impegnativa, è accessibile ed aperta a tutti.

Nell’ultimo week end di Settembre una gita sul “Terrazzo del Lario”, per rendere omaggio al passato, passare qualche bel momento in compagnia e gettare le basi per un futuro migliore. Ci si ritrova tutti in vetta!

Davide Valsecchi

La Grande Rotatoria

La Grande Rotatoria

L’autorevole ed autoritaria Cancelliera Angela Merkel la chiamerebbe “Grosse Kreisverkehr”, ovvero “Grande Rotatoria”. Da qualche giorno infatti sono entrati nel vivo i lavori per la “Rotonda di Asso” ed è ora in vigore il Piano di Viabilità Provvisoria (“Temporäre Verkehrskonzept“).

Già, perchè osservando la deviazione, così come appare nei cartelli, sembra che tutto l’intero paese ora sia diventato una grande rotonda e che il Castello di Asso e le due Chiese ora fungano da ornamenti  all’interno dell’anello di circolazione.

Abbiamo la rotonda più grande di tutta la valle, un nuovo invidiabile primato assese!

Onestamente io mi muovo a piedi o in bicicletta e, dato che le rotorie sono progettualmente penalizzanti proprio per pedoni e ciclisti, cerco di tenermi alla larga il più possibile da tutta questa storia. Nonostante ciò le mie caselle email e facebook si sono riempite di messaggi e commenti, spesso colmi di lamentele e proteste, per i disagi che la nuova devizione può o potrebbe provocare.

Ora io voglio essere ben chiaro: io non sono nè Angela Merkel nè il Sindaco di Asso, quindi se avete difficoltà con la Kreisverkehr o con la Verkehrskonzept dovete rivolgervi ai diretti interessati, alzare la testa e metterci (una volta tanto) la vostra faccia davanti alle avversità.

Si può farlo facilmente via email ( segreteria@comune.asso.co.it ) oppure via telefono (031-673911) o via fax (031-673942). Senza essere scortesi con i dipendenti comunali, che svolgono solo il proprio lavoro, provate a contattare qualche responsabile e lasciate le vostre garbate osservazioni.

Se invece semplicemente non riuscite a pronunciare complicate parole tedesche o non siete in grado di comprendere la lineare fluidità del nuovo piano di viabilità provvisoria probabilmente siete solo dei comunisti o dei facinorosi di una minoranza constantemente all’opposizione. (“Kommunisten oder Randalierer von Minderheiten und Opposition“)

Aggiungo che la deviazione resterà tale fino a Settembre (matte risate) e concludo ricordando gli auguri che fece il Sindaco di Asso in occasione del Natale del 2010 quando i progetti di Rotonda e Supermercato stavano prendendo consistenza ed emergevano le prime osservazioni critiche: «Auguro a questa minoranza astiosa e irosa, incapace di proposte e pronta solo ad offendere le persone, demolire e criticare il lavoro altrui, un buon Natale».

Parole Sante! Facciamo girare un po’ di ottimismo in paese!! Tutti in macchina per il centro storico! Evviva la rotonda che salverà il paese (o ciò che ne resterà)!

Davide Valsecchi

Ultima nota. Ricordo a tutti, specie ai pedoni ed ai più piccoli, di prestare la massima prudenza. Cerchiamo di evitare che tutto questo diventi davvero “grave”.
Inoltre vorrei ringraziare i volontari della Protezione Civile che, senza se e senza ma, si stanno dando un gran da fare sotto il sole d’estate.

Bloggiornalismo: premiati in Regione

Bloggiornalismo: premiati in Regione

La squadra della scuola Assese G.Segantini non sembra conoscere ostacoli: un altro importante riconoscimento è stato loro tributato per le attività svolte e gli articoli pubblicati sul loro Blog Scolastico.

Dopo i numerosi premi degli anni scorsi arriva ora anche un riconoscimento dalla Regione Lombardia: “Raccontiamoci – Gran premio scolastico territori di Lombardia”

Ecco i quattro articoli pubblicati dai Ragazzi sul quotidiano “Il Giorno”:

  1. Il Giorno 01/02/2012
  2. Il Giorno 15/02/2012
  3. Il Giorno 22/02/2012
  4. Il Giorno 14/03/2012

Bravi!!

Davide Valsecchi

Sgretolasso, la Zabetta e le false promesse

Sgretolasso, la Zabetta e le false promesse

Squilla il telefono, ancora un po’ addormentato rispondo, è una voce di donna che riconosco: “Ciao, scusa il disturbo, ho scritto un’appello su La Provincia ma nessuno sembra darmi risposta: io sono caduta due anni fa sopra al Punt di Gubit quando cedeva la strada…”. Rimetto insieme i pezzi ed ascolto, perchè è soprattutto di essere ascoltate che le persone hanno bisogno: “Io mi sono fidata, ho creduto a quello che mi hanno detto. Avevano promesso che la loro assicurazione mi avrebbe risarcito e dopo tutto quello che ho passato il loro legale si è pronunciato dicendo che è stata colpa mia perchè dovevo guardare dove mettevo i piedi…”

Piano piano ricordo tutto: quasi due anni fa la piccola stradina pedonale che risale dal Punt di Gubit iniziò a deformarsi, a contorcersi e a riempirsi di crepe ed avvallamenti. Il fenomeno era così intenso e repentino che passando giorno dopo giorno se ne poteva osservare l’evoluzione.

Ad Asso era un periodo caldo dal punto di visto politico e c’erano discussioni e polemiche quasi tutti i giorni (i cedri, il supermercato, le alluvioni). In tutto questo trambusto una signora cadde proprio in quel tratto di strada e, purtroppo, si fece seriamente male. L’Amministrazione comunale si fece subito avanti contattando la signora direttamente in ospedale e dicendosi pronta a far intervenire la propria assicurazione per risarcirla ed aiutarla nelle cure mediche. Rassicurata dalle continue promesse la signora, in buona fede, non portò avanti nessuna azione legale nei confronti del Comune aspettando che fossero le assicurazioni a mettersi d’accordo: “Mi hanno sempre detto che era solo una questione di tempo ma che non c’erano affatto problemi”.

Al telefono mi racconta la sua storia, la ribilitazione, la fisioterapia, il disagio. I medici le hanno riconosciuto un 10% di invalidità permanente provocato dall’incidente ma la sua voce si fa triste ed afflitta quando mi racconta quella che è stata la risposta dell’avvocato del Comune ai suoi solleciti: “Mi hanno sempre promesso, mi hanno sempre sorriso e dopo due anni mi sento dire dal loro avvocato che è colpa mia, che avrei dovuto sapere, che avrei dovuto fare più attenzione a dove mettevo i piedi. Ed ora cerco di guarire ma mi sento stupida, angosciata. Ho dato fiducia ed ora mi sento presa in giro, ingannata e tradita senza motivo: perchè mentirmi e poi rispondermi in questa maniera? In quei giorni, per quieto vivere, avevo dato credito alle loro parole. Non volevo creare un caso. Oggi so che avrei dovuto rivolgermi da subito al mio avvocato. Io non me l’aspettavo, sono persone che conosco da tanto tempo. Che tristezza, Davide…”

Per esperienza so sulla mia pelle cosa si prova nello scoprire che la propria fiducia è stata mal riposta e so cosa significa scontrarsi con le istituzioni locali. La ascolto pensando tra me e me “Perchè non pagano? I soldi sono del comune, dell’assicurazione, non certo loro. Perchè farsi scrupoli? Perchè crearsi rogne risolvibili ancora una volta con soldi altrui, magari facendo anche gli splendidi?”

C’è solo una risposta che mi appare palusibile:“Perchè la responsabiltà non è solo amministrativa ma anche individuale e probabilmente penale”. Il Comune è responsabile dell’incolumità dei cittadini e la strada è rimasta a lungo disagiata e priva di transenne o indicazioni (ed è documentato). Se dovessero ammettere il risarcimento sarebbero chiamati a rispondere anche di questo. La soluzione più semplice, come sempre accade, è cavarsela sulla pelle degli altri: fare la voce grossa e dire “è colpa tua” cercando così di nascondere le colpe proprie.

Se la signora, a botta calda, avesse chiesto al proprio avvocato di inviare dei periti per i rilievi intentando da subito causa al Comune oggi sarebbe stato tutto diverso: basta guardare le foto che raccolsi giorno dopo giorno per rendersi conto della situazione di quella strada.

“Guardare dove si mette i piedi”: un ottimo consiglio, una sottile minaccia, un grosso errore. Da chi non prova vergona per la propria opportunistica ipocrisia non ci si può aspettare nè compresione nè buon senso. Sono stanco di tollerare gente simile.

Questa signora in cerca di aiuto si è rivolta prima ad un legale, alla legge, poi al più diffuso quotidiano della nostra provincia, alla comunità, ed infine ha chiamato me: qualcosa su cui riflettere e di cui essere onorato. Publio Virgilio Marone, poeta latino amante del Lario, una volta scrisse “Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo”:  se non posso muovere i Celesti, smuoverò gl’Inferi. Bene, andremo fino in fondo ancora una volta e ad oggi non si è mai perso.

Nessun assese deve essere lasciato solo: se accadesse questo saremmo un gregge di pecore che si nascondono e non una comunità. Chi dovrebbe guidarci e tutelarci si è dimostrato negli anni la causa dei problemi che affliggono il paese: ancora una volta siamo chiamati a dimostrare se vi è orgoglio nell’essere di Asso o se davvero siamo i “peggiori” della valle come spesso si sente dire.

“Cima”, così come spero i suoi lettori ed i mei concittadini, si farà carico di seguire tutta questa storia cercando di fare chiarezza, anche davanti al giudice se necessario. Lungo la strada verso la giustizia nessuno deve sentirsi tradito dal proprio paese o ignorato dalla propria gente.

“Vi sono momenti nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.” Domani potreste essere Voi ad avere bisogno: vediamo di che pasta è fatta la gente di Asso.

Io ho parlato: ora tocca a Voi raccontare la Vostra e diffondere perchè tutti sappiano.

Davide Valsecchi

Che fine ha fatto la neve?

Che fine ha fatto la neve?

Ciò che mi affascina di “cima” è la sua capacità di  cristallizzare lo scorrere del tempo, la capacità stroriografica che assume il “diario di viaggio” di un montagnino.

Che centra questo con la neve? Centra perchè la prima nevicata dell’anno è uno degli eventi a cui faccio maggior attenzione e posso dirvi che siamo davvero in ritardo!

Gli anni passati la neve era già arrivata in paese il: 24 Novembre 2008, 4 Decembre 2009, 27 November 2010 (prima non esisteva il sito!)

Siamo in ritardo e l’unica cosa da fare è sfruttrare queste anomale giornate di sole invernale per qualche escursione! Io vado a fare un giro! Ciao!

Davide Valsecchi

Ps. Mi piacerebbe fare lo stesso con la pioggia, specie in primavera, ma non sono ancora riuscito a trovare un pluviometro abbastanza economico per attrezzare una centralina permanente. Il prossimo anno forse.

La Cascata dei Penitenti

La Cascata dei Penitenti

La Vallategna by Dario Tagliabue

Come forse ormai tutti saprete l’Amministrazione Comunale di Asso, la stessa che il 26 Febbraio 2010 approvò all’unanimità la costruzione del discusso Supermercato poi revocato, ha acquistato l’area sottostane alla cascata della Vallategna.

Non volevo condizionare l’opinione altrui e così ho atteso qualche settimana per pronunciarmi sulla questione. Ero presente al Consiglio Comunale Straordinario e questo mi ha dato modo di saggiare le sensazioni e le persone coinvolte.

Non sono molto soddisfatto di come sono andate le cose e credo di avere due osservazioni che vale la pena sottolineare:

– La prima è che il terreno sotto la cascata era pressochè invendibile: al centro di feroci polemiche è soggetto ad un ricorso del TAR,   nessuno avrebbe mai avuto interesse a acquistarlo se non proprio quest’Amministrazione Comunale. Essenso invendibile quel terreno era praticamente senza valore e quindi mi chiedo in che modo possano essere state condotte le trattative d’acquisto e, sostanzialmente, concordato il prezzo. Onestamente si potrebbe pensare che la mossa sia un “risarcimento politico” imposto dalle contestazioni ed un “risarcimento economico” a favore di tutti gli interessi privati che sono stati lesi dal blocco del supermercato. Il Sindaco, meno di un anno e mezzo fa, sosteneva che era “fare filosofia” proporre un parco sotto la cascata, che non vi erano i soldi e che si sarebbe venuto meno ai diritti acquisiti dai proprietari dei terreni. Ora il Sindaco ha trovato i soldi, o quanto meno ha acceso un mutuo, e si vanta di aver regalato la cascata alla popolazione ma, fondamentalmente, l’ha comprata con soldi pubblici e ci ha fatto pagare due volte qualcosa che, sostanzialmente, era già nostro.

– La seconda è la gestione dell’area. Io ricordo tutte le invettive contro i così detti “ambientalisti”, contro i volontari che sensibilizzavano la gente e raccoglievano le firme per i cedri e la cascata. Ora le stesse persone che puntavano il dito tendono la mano: il sindaco, angelicamente, invita le associazioni a partecipare al salvataggio della cascata. Onestamente parlando io non ho intenzione di “sporcarmi le mani per pulire la loro coscienza“. Non voglio che quest’amministrazione strumentalizzi ancora una volta l’impegno altrui: se si vuole coinvolgere dei volontari credo siano necessarie delle garanzie, sia necessario definire gli obbiettivi, stilare un documento ed istituire un comitato di coordinamento per la gestione dell’area in modo indipendente dai politici. Se il sindaco vuole che i volontari facciano un passo avanti dovrebbe inizitutto fare lei un passo indietro!

Qualcuno tempo fa disse che Asso languiva in una sorta di Medio Evo. Beh, io credo che l’oscurantismo assese non sia ancora finito e sia ben lontano dall’esserlo purtroppo.

Ricordo bene le parole di Giovanni Conti pronunciate con veemenza durante il consiglio comunale: “Ma io mi domando: dove erano gli ambientalisti? Dove erano i paladini del fiume?” (Link). Ora sono io a domandarmi: “Gli ambientalisti hanno vinto, dopo quanto è successo perchè dovrebbero fidarsi di lui e della sua amministrazione?”.

Asso possiede ora memoria. I giochi sono finiti.

Davide Valsecchi

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