Per esperienza diretta posso dirvi che il termine autostrada nei paesi montuosi dell’Oriente ha un accezione piuttosto diversa da quella che possiamo avere comunemente noi occidentali.
Io ho avuto la fortuna di percorrere nel ’99 la Karakorum Highway, parte della famosa via della seta che attravera il nord del Pakistan.
Il termine autostrada, highway, significa realmente “strada principale” e nulla più. La Karkorum è una strada che spesso si trasforma in uno sterrato largo poco più di una corsia per camion che percorre a strapiombo le rive dell’Indo tra le impressionanti muraglie del Karakorum, del Pamir, dell’Hindu Kush e, alla fine, dell’Himalaya. La KKH è la cordigliera più alta ed audace del mondo. Dalla G219 non mi aspetto molto di meglio!!!
La G219 è la strada che attraversa per 2,279 km l’altopiano del Tibet dalla città di Yecheng nella provincia di Xinjiang fino a Lazi nella regione autonoma del Tibet dove si incrocia con la Friendship Highway che prosegue verso Lasha. La G219 passa molto vicino al Kailash e ai laghi Manasarovar ed inevitabilmente diverrà la nostra strada guida per la discesa verso Lasha attraverso l’altopiano tibetano.
La strada è stata costruita da oltre 4000 lavoratori cinesi in più di 19 mesi del Marzo del 1956 all’Ottobre del 1957. E’ asfaltata solo in brevissimi tratti ma il piano di sviluppo Cinese per il Tibet prevede di renderla sempre più fruibile. I rapporti che ho avuto occasione di consultare, risalenti al 2007, non mostrano tuttavia la strada in buone condizioni, soprattutto laddove è necessario attraversare i fiumi.
Quello che principalmente mi interessa individuare sono gli insediamenti umani lungo la via e calcolare le tratte ed le soste per gli approvigionamenti. Alcuni resoconti di viaggio, realizzati da gruppi di ciclisti nel 2004, sono abbastanza incoraggianti. Tocca annotare e prendere nota sulla carta di tutti suggerimenti o le informazioni utili. Anche questo è parte del viaggio.
[Per ulteriori informazioni sul viaggio in Tibet visita la sezione dedicata la Kailash]
By Davide “Birillo” Valsecchi published on: cima-asso.it