Hacker at Large

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HAL2001
HAL2001

“Ma tu che facevi prima? Non sei sempre stato ad Asso?” Questo è quello che mi ha chiesto qualche giorno fa il responsabile di un agenzia pubblicitaria. La cosa mi ha incuriosito tanto che ho pensato di dovergli mandare il mio  CV (Curriculum Vitae) che, per intenderci, non aggiorno ormai da anni: che potrei scriverci ora? Nell’ultimo viaggio su 12 mesi ne ho consumati 8 solo per andare a zonzo con Enzo!!

Ma lo stesso giorno ho trovato una maglietta, una T-shirt, che comprai nel 2001 e che rappresenta una storia interessante sul mio passato. All’epoca infatti la piccola softwarehouse per cui  lavoravo fu acquisita da una multinazionale italiana il cui amministratore delegato era nientemeno che Pierluigi Crudele, una specie di “dottor male” dell’economia bresciana.

Grazie all’inglese e alla mia capacità di problem solving ero stato assegnato ad una piccola squadra di esperti in sicurezza informatica. Un lavoro piuttosto divertente visto che, con le dovute autorizzazioni,  passavamo il tempo ad “attaccare” i sistemi informatici di Istituti di credito e assicurazioni.

Quell’estate, visto che avevamo fatto abbastanza disastri,  ci mandarono in giro per il mondo in una specie di “tour” premio. Fummo mandati a Washington, a due passi dal Palazzo del Congresso USA, per assistere allo Usenix Symposium e successivamente a New York per un’altra conferenza. Ero sotto le torri una settimana prima dell’11 Settembre…

Ma il nostro super tour ci portò anche in Olanda ad HAL2001, uno dei congressi più curiosi a cui abbia partecipato e di cui conservo ancora la maglietta di cui paralvao prima. Il nome deriva da un gioco di parole tra Hal, il computer di 2001 Odissea nello spazio, e Hacker At Large, traducibile come: hacker allo stato brado,  in libertà alla grande.

Il congresso era organizzato dall’Università di Twente e, per un’intera settimana, tutto il campus fu trasformato in una specie di tendopoli dedicata alla tecnologia e alla filosofia Hacker. Già perchè hacker in italiano è sinonimo di “pirata informatico” mentre per il resto del mondo signifca “uno che ci sa fare”. Per intenderci: “quel gran genio del mio amico” nella canzone di Battisti potrebbe essere considerato un hacker della motocicletta.

Sotto una pioggia battente chilometri di cavi elettrici e di rete serpeggiavano tra le centinaia di tende dove “smanettoni”, ingegnieri e professori universitari provenuti da tutto il mondo animavano quella strana Woodstock tecnologica: informatica, telecomunicazione ma anche le peggio stranezze con i più improbabili e divertenti prototipi (avete presente Data dei {it:Goonies} ? )

Essendo in Olanda va tenuto presente che tutto era inondato di Birra scura, di THC e dosi massicce di caffeina in una Babele di linguaggi che mischiavano quelli naturali, (inglese, tedesco, ecc…) a quelli macchina ( C, php, Mysql, java,ecc…) oltre ai dialetti e gli idiomi più improbabili: c’era una tenda dove si parlava solo Klingon!!

C’erano tende tematiche per ogni cosa: sui Sistemi operativi, sul Networking, sul Programmazione, sulle citazioni di film, sui gadget più improbabili. Insomma il meglio della conoscenza tecnologia e della cultura Geek e Nerd: uno spasso!!

In un altra tenda invece di praticava il LockPicking, ossia si aprivano lucchetti e serrature senza usare le chiavi ma bensì utilizzando grimandelli e punteruoli in metallo. Ricordo la strana atmosfera da monastero zen che aleggiava in quella grande tenda: tutti scalzi a meditare e “sentire” come aprire un lucchetto o una cassaforte.

Cosa facevo prima? Non lo so di preciso, il mondo è un posto strano: ogni tanto ho la sensazione di sapere esattamente cosa stia facendo anche se consapevolmente non lo so affatto. Questo è buffo perchè avere la capacità di sorpendere se stessi significa ballare al buio sull’orlo di un precipizio: in parte trascinati dalla musica, in parte terrorizzati dall’idea di cadere.

Davide “Birillo” Valsecchi

“Buongiorno, signori. Io sono un elaboratore HAL 9000. Entrai in funzione alle Officine HAL di Verbana, nell’Illinois, il 12 gennaio 1992. A me piace lavorare con la gente. Ho rapporti diretti ed interessanti con il dottor Poole e con il dottor Bowman. Le mie responsabilità coprono tutte le operazioni dell’astronave, quindi sono perennemente occupato. Utilizzo le mie capacità nel modo più completo; il che, io credo, è il massimo che qualsiasi entità cosciente possa mai sperare di fare.” (HAL 9000)

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