Il ritorno della luce, la nascita degli dei
Si avvicina il solstizio d’inverno, il tempo della nascita degli dei, il ritorno della luce.
Da un punto di vista astrofisico, il “solstizio d’inverno” è il giorno dell’anno nel quale – nel cielo dell’emisfero Nord del nostro Globo (mentre in quello dell’emisfero Sud o australe, ricorre il “solstizio d’estate”) – il Sole, nel suo moto annuo lungo l’eclittica (cioè, il cerchio massimo sulla sfera celeste che corrisponde al percorso apparente del Sole durante l’anno), viene a trovarsi alla sua minima declinazione.
In altre parole: nel giorno del “solstizio d’inverno”, il Sole sorge nel punto più meridionale dell’orizzonte Est della Terra, culmina a mezzogiorno alla sua altezza minima (a quell’ora, cioè, è allo Zenit del tropico del Capricorno) e manifesta la sua durata minima di luce (all’incirca, 8 ore e 50/55 minuti). A partire da quel momento, la luce cessa di diminuire e ricomincia ad aumentare la luminosità delle nostre giornate.
La rinascita del sole veniva quindi legata a grandi festeggiamenti: in Egitto si festeggiava la nascita del dio Horo e il padre, Osiride, si credeva fosse nato nello stesso periodo; nel Messico pre-colombiano nasceva il dio Quetzalcoath e l’azteco Huitzilopochtli; Bacab nello Yucatan; il dio Bacco in Grecia, nonché Ercole e Adone o Adonis; il dio Freyr, figlio di Odino e di Freya, era festeggiato dalle genti del Nord; Zaratustra in Azerbaigian; Buddha, in Oriente; Krishna, in India; Scing-Shin in Cina; in Persia, si celebrava il dio guerriero Mithra, detto il Salvatore ed a Babilonia vedeva la luce il dio Tammuz, “Unico Figlio” della dea Istar, rappresentata col figlio divino fra le braccia e con, intorno al capo, un’aureola di dodici stelle.
«Nella Romanità, in una data compresa tra il 21 e il 25 dicembre, si celebrava solennemente la rinascita del Sole, il Dies Natalis Solis Invicti, il giorno del Natale del Sole Invitto, dopo l’introduzione, sotto l’Imperatore Aureliano, del culto del dio indo-iraniano Mithra nelle tradizioni religiose romane e l’edificazione del suo tempio nel campus Agrippae, l’attuale piazza San Silvestro a Roma, che era praticamente incluso all’interno di un più vasto ciclo di festività che i Romani chiamavano Saturnalia, festività dedicate a Saturno, Re dell’Età dell’Oro, che, a partire dal 217 a .C. e dopo le successive riforme introdotte da Cesare e da Caligola, si prolungavano dal 17 al 25 Dicembre e finivano con le Larentalia o festa dei Lari, le divinità tutelari incaricate di proteggere i raccolti, le strade, le città, la famiglia.»
Ovviamente il 25 Dicembre è il cuore delle festività Cristiane e si celebra la nascita di Gesù Cristo. Anche nel cristianesimo grande importanza ha il passaggio celeste del solstizio e del ritorno della luce sebbene, con il tempo, si sia affievolita l’attenzione su questo aspetto. (il cristianesimo ha in verità affievolito l’attenzione su gran parte degli aspetti importati della propria religione).
Che voi crediate in uno a caso delle divinità sopra elencate o che siate dei miscredenti senza dio e senza fede, rallegratevi: l’inverno sta iniziando la sua fine!
Il solstizio quest’anno sarà il 22 Dic alle 05:30 UTC, ossia alle 06:30 CET.
Enjoy the Light!
Davide Valsecchi
L’inverno astrologico differisce dall’inverno metereologico per via dell’inerzia termica del pianeta. Possiamo ancora sperare nella neve!!