Prasanto e Malascarpa

CIMA-ASSO.it > Sentieri > Prasanto e Malascarpa

«A nuclear error, but I have no fear. London is drowning and I live by the river.» Il vecchio Joe Strummer canta London Calling, uno dei suoi pezzi più famosi, coprendo il frastuono del riscaldamento della panda. Fa un freddo becco ma il sole sta alzandosi dietro il Cornizzolo: anche oggi avremo bel tempo!

Lele ed io, come Starsky & Hutch imbacuccati per l’inverno, aspettiamo alla stazione che il treno porti la squadra per la consueta escursione del Sabato. Il freddo ha ridotto un po’ il gruppo ma quelli che resistono sono ormai ben rodati.

Oggi puntiamo su un sentiero spesso trascurato ma certamente interessante e decisamente impegantivo per pendenza e dislivello: il sentiero diretto da San Miro al Prasanto. Superata la chiesetta dedicata al Santo seguiamo le indicazioni per il Monte Rai iniziando la nostra salita per la val di Gandin. Il sentiero tira parecchio puntando dritto verso la grande torre di comunicazione, passando per i prati fino a raggiungere la pineta dell’alpetto alto.

La torre è un pezzo di storia del passato. Odiata dagli amanti del paesaggio oggi è sempre meno utilizzata e, dalle voci che circolano, quasi in disuso. Io onestamente non saprei darvi un giudizio. Per me, fin dall’infanzia, c’è sempre stata e non saprei dirvi come era o come sarebbe senza. Io spero che quando non servirà più possa trovare uno scopo ed un aspetto diverso. Distruggere qualcosa è spesso privo di senso, mi piacerebbe se un giorno fosse possibile ammirare il paesaggio dalla sua cima e se la torre diventasse una struttura per la comprensione dell’ambiente e della scienza.

Superata la bocchetta di San Miro iniziamo a godere del panorama sul Resegone, sul monte Barro, sul Due Mani, sul Coltignone e sulle Grigne oltre che su Lecco ed sul Lago. Un ultimo strappo e siamo sulle roccette in cima al Prasanto.

Qui le due antenne delle telecomunicazioni rendono impossibile usare il cellulare: il troppo stroppia probabilmente! Il sole però è così intenso e la giornata così limpida che nonostante sia inverno ci asciughiamo stando piacevolissimamente a dorso nudo. Qualcosa di davvero insolito per la stagione in cui siamo.

Mangiamo, scherziamo e ci godiamo il panorama prima di iniziare la discesa superando prima il Sasso Malascarpa e le caratteristiche rocce dei Campi Solcati. Dalla Coletta di Ravella scendiamo al Terzalpe e da qui al Primalpe dove i volontari stanno scaricando un carico di la legna per le stufe. Il fuori programma è sfizioso e metto all’opera la squadra a dare una mano accatastando i ciocchi. Ce la sbrighiamo in un’oretta e ci guadagnamo un bel te caldo con i biscotti.

La squadra se l’è cavata bene. Si è fatta onore sulla salita e si è data da fare con la legna, non male per dei ragazzi di città affidati ad un montagnino ed al suo socio.

Davide Valsecchi

[map id=”itinerario” w=”640″ h=”400″ maptype=”SATELLITE” kml=”https://www.cima-asso.it/kml/prasanto_e_menaresta.kml” ]

 

Theme: Overlay by Kaira
%d bloggers like this: