Nevica, dalla mia finestra vedo imbiancarsi lentamente il fianco orientale del Monte Pizzallo, la malferma parete che domina Scarenna. In questi giorni sono stato preso da mille impegni e mi sono lasciato sfuggire di mano la bellissima giornata di Martedì (…nessuno ci crede ma capita che anche io lavori!!).
Così ora, mentre la nebbia sembra scoraggiare ogni cosa, smanio per “uscire”. Avevo in mente un violento “Assalto al Coltignone” ma il sentiero del G.E.R., soprattutto il canale ed i prati finali, può diventare una mezza rogna se la neve non è stabile. Di certo non la situazione ideale per portarci Fabrizio per la prima volta.
Così, mentre l’ennesimo caffè cerca di tenermi sveglio davanti al computer, ho aperto la carta geografica del Lario in cerca di un “obbiettivo”: «Dove si può andare a schiacciare un po’ di questa neve nuova senza mettersi troppo nei casini?» Nella mia mente le risposte facili sono due: “Corni di Canzo” o “Moregallo”.
I Corni in questi ultimi mesi li ho percorsi in quasi tutte le condizioni e, va detto, se la neve non è stabile sono una rogna ragguardevole (il passaggio che sovrasta la grotta del corno occidentale soprattutto!). Niente di impossibile certo, ma se ci porto Fabrizio significa legarlo e “far ballare mille occhi” cercando di acquietare la preoccupazione. Niente da fare.
Il Moregallo, la mia “montagna sacra”, l’ho invece un po’ trascurata: mi piacerebbe salire dal lago, da est per il 50° Osa ma, come per il G.E.R., anche in questo caso non sarebbero le condizioni ideali per portarci Fabrizio per la prima volta. No, ho “progetti” per il Moregallo ma devono attendere…
San Primo, Cornizzolo, Birone, Castel di Leves? Tutto magnifico ma fatto fin troppo di recente. Grigne? …mmm, si avvicina il fine settimana, tanta gente e neve nuova spesso significa caos e guai. Si potrebbe forse fare la Cermentati in Grignetta o una puntata al Rosalba. L’invernale al Grignone Fabrizio l’ha già fatta ma al momento non posso azzardarmi troppo oltre con le difficoltà tecniche sulla neve. Con lui si potrebbe provare la PiancaFormia o magari anche la normale dal Bogani ma entrambi i casi tocca farsi tutta la strada in auto al Cainallo (…e vai a sapere come sarà messa con questa neve).
Il Resegone, qualche canale, una ferrata… no, non mi ispira nulla di tutto questo. Accidenti cosa resta? Sciocco chiederselo. In realtà un mondo infinito ma guardando la neve che sia accumula oltre la finestra le mie decisioni vacillano ulteriormente: «Come sarà la neve? Dove posso andare per godermela senza troppi pensieri?»
Poi l’illuminazione, una visione improvvisa di “Jeremiah Johnson”: «Vai ad Occidente!!!»
La dorsale Lariana è uno spazio sconfinato fatto di piccole grandi alture concatenate tra loro. D’estate sono “docili” colline dove il vero avversario diventa per lo più il caldo opprimente: con questa neve invece saranno l’infinito bianco che corre al di sopra del Lago.
«La realtà è il cinque per cento della vita. L’uomo deve sognare per salvarsi.»
Walter Bonatti.
Prepara le ghette Fabrizio! Sabato la nostra avventura ci attende ad un solo passo fuori da casa ma sarà un lungo viaggio!!
Davide Valsecchi
Ps: Voi dove andate invece?
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