«Guarda che spettacolo la mia maglietta dei Led Zeppeling!!» I ragazzi sono così: passano le generazioni, cambiano le sfumature, ma la “bella gioventù” resta sempre la stessa. Per me il loro sguardo pulito e la loro genuina volontà sono davvero uno stimolo corroborante.
Io sono 80kg per 1.75m ma in mezzo a questi quattro sembro un nanetto: tranne Francesco, che più o meno è della mia taglia, gli altri tre viaggiano sui 90kg e sparano verso l’alto dal metro e novanta ai due e zero cinque. Colossi dallo sguardo ingenuo!
Dallo loro parte hanno la gioventù, la vitalità e l’entusiasmo dei vent’anni, per contro difettano d’esperienza e malizia. Sono in un momento magico della loro vita, una “finestra” in cui l’esigenza di scoprire è pressante ed in cui è possibile tentare l’impensabile con la gioia nel cuore. Allo loro età io ero stato “arruolato” per il Pakistan ed ora, che mi avvicino alla quarantina ed alla mia seconda “finestra”, non posso che comprendere il loro entusiasmo e la loro voglia.
«No, una trentenne è troppo vecchia per me!» La frase scappa ad uno dei pischelli, rotola come un sasso sulla roccia e viene intercettata dal gruppo di over quaranta che chiude la squadra: «Bagai! Cosa dite?! Una trentenne è il meglio, altro che vecchia! Magari capitasse ancora una trentenne!!» La profonda discussione inter-generazionale si fa animata ed inevitabilmente si chiude con il botto/motto: «Grande Dio delle Montagne, noi ti preghiamo, concedici sempre roccia asciutta e figa bagnata!». Claudia, eccezionalmente unica presenza femminile della compagine, dall’alto ha scosso la testa sorridendo comprensiva come sempre.
La seconda uscita del ciclo Ferrate di quest’anno ha avuto come meta il Resegone. La compagine, condotta dai soci del Cai Asso, vede la presenza anche di membri del Cai Caslino, del Cai Merone e del Cai Erba: per le sezioni un’ ottima occasione per collaborare e per tutti un’opportunità di stringere nuove amicizie.
I partecipanti, alle prime esperienze sulla roccia, hanno affrontato la Ferrata del “Centenario” e la successiva ferrata “De Franco Silvano”. La prima è molto artificiale, con un’intensa presenza di pioli metallici, risale verticale attraverso la scogliera di roccia che porta fino al Pianserada. La seconda invece è più tecnica ed arrampicabile con un paio di passaggi moderatamente impegnativi ed un percorso molto più aereo ed esposto.
Tutta la squadra ha raggiunto la vetta e la croce del Resegone: ottima conclusione di una giornata di cielo incerto. Bravi!
Davide “Birillo” Valsecchi