Definiamo “intenso” tutto ciò che si manifesta con particolare forza e concentrazione, qualcosa di espressivo e penetrante condotto con grande energia, concentrazione e assiduità. Per questo “i tre giorni del tasso” sono stati un week-end piuttosto intenso. Volevo mettere alla prova i ragazzi e revisionare la mia capacità di “tenere botta”. Così li ho arruolati quasi tutti coinvolgendoli in un piccolo, ma intenso, tour de force.
In sequenza stretta: Notturna al Cornizzolo, Invernale in Grignetta ed Invernale al Legnone.
Ogni ”Badger”, a seconda delle proprie capacità e delle propria disponibilità, ha deciso a quale attività partecipare. Così venerd’ sera, dopo una rapida puntata per i saluti in Sede Cai, ci siamo ritrovati alle ochette del Segrino e da Campora abbiamo attaccato la cresta che conduce alla croce del Cronizzolo, illuminata per le feste.
Una classicissima che permette, a chi non l’abbia mia fatto, di scoprire la curiosa meraviglia delle luci di pianura. In squadra, attrezzati di frontale, Boris, Kekko, Nicola, Mav ed Io. La discesa in super relax a luci piacevolemente spente lungo la strada che porta alla Sec.
In branda alle due di notte siamo saltati fuori dal letto alle sei del mattino per puntare alla cima della Grignetta risalendo lungo la Cermenati. in squadra Boris, Kekko, Mav ed io. Boris e Keko non erano mai saliti in Grignetta con la neve e la loro era una specie di “prima volta” tutta da scoprire.
Dopo aver scorrazzato per la Grignetta ci siamo infilati al “2184” per scolarci un paio di birre e festeggiare. Rientrati a casa c’è stato giusto il tempo per un tuffo in vasca da bagno, un piatto di polenta della Zia e nuovamente in branda. La sveglia suona alle 5:30 ed alle sei una nuova squadra passa a prendermi: Marzio, Andrea e l’onnipresente Mav. La nuova destinazione è la vetta del Legnone.
Quando arriviamo ai Roccoli di Loerla il vento spazza la cima del Legnone innalzando altissimi pinnacoli di neve oltre la cresta. “Bagai, sembra un vulcano! Con un vento simile andiamo a dare un’occhiata alla Ca’ de Legn prima di decidere sul da farsi”. Il vento soffia freddo e fortissimo ma tutto intorno a noi l’orizzonte esplode dilagando in un’alba strepitosa, fatta di montagne e neve dorata.
Finalmente alla “Ca’ De Legn” attendiamo che il sole illumini la cresta. Mav ed Andrea non sono mai stati sul Legnone, nemmeno in Estiva. Anche per me e Marzio questa è la prima volta con la neve. Il vento sembra calare ed attacchiamo. I passaggi “tecnici” non sono molti, tuttavia l’esposizione è davvero importante ed i ragazzi devono lavorare di picca e ramponi come mai hanno fatto prima. Finalmente, spazzati dal vento, raggiungiamo la cima che, con nostra assoluta sorpresa, si offre come un oasi: al riparo dai turbini ed accarezzata dal tepore del sole.
Godiamo di quell’insperata quiete e del panorama mozzafiato che si perde in ogni direzione. Poi, dopo le foto e le strette di mano di rito, iniziamo la nostra discesa. Sbraito, urlo, mi agito: “Non fare la fighetta!! Pesta quei ramponi e pianta bene la becca nella neve! Duro e cattivo! Forza! Duro e cattivo!! Non siamo qui per cazzeggiare!!” Sbagliare nei tratti più verticali significherebbe farsi uno scivolo verso valle di quasi cinquecento metri: qualcosa da evitare con assoluta determinazione! Tuttavia, nonostante la fatica e qualche crampo, la squadra è scesa sana e salva a valle (dove finalmente ho cominciato a rilassarmi!). Davvero bravi!!
Quasi tutti i membri del BadgerTeam, ognuno secondo il proprio livello, si è dato da fare questo week-end. Anche gli infortunati o quelli intrappolati dal lavoro hanno saputo, sebbene non presenti, rendersi comunque partecipi alle attività. Sono estremamente contento e soddisfatto: tutti hanno segnato il proprio punto accrescendosi di una nuova “prima volta”. Davvero bravi! In particolare voglio complimentarmi e ringraziare Mav che, standomi dietro tutti e tre i giorni, si è sparato una tonnellata di metri di dislivello e quintali di chilometri dormendo una manciata d’ore. Bravo Mav, grazie per il supporto!!
Nei prossimi giorni, con calma, riordinerò le foto e racconterò ogni singola salita con l’attenzione e la cura che merita. Tuttavia, visto che siamo diventati davvero un bel gruppo, mi piace l’idea di raccogliere tutte queste esperienze diverse in un unico articolo che coinvolga tutti.
Ora, con permesso, credo che crollerò in branda con un compiaciuto sorriso stampato in faccia: gioravagare tra le montagne non avrebbe lo stesso senso senza di voi.
Davide “Birillo” Valsecchi