Ieri ci siamo sposati: è stato divertente, persino più divertente di quanto mi aspettassi. Curiosamente è forse la prima volta che salgo ai Corni di Canzo senza scattare una foto ma, sono certo, che il miliardo di foto che ci hanno scattato piano piano emergerà. Per ora ne ho solo un paio che mi hanno inviato con il cellulare.
Nel frattempo, aspettando l’aereo che ci porterà in gita al mare, avevo voglia di ringraziarvi. Ieri i Badgers non solo hanno dimostrato di essere una squadra ma anche degli ottimi amici. Sono stato sorpreso e compiaciuto dalle loro iniziative: bravi e grazie! Stefano, il fratello di Bruna, ha suonato durante la cerimonia. Gli zii di Bruna, Mark e Mary, che dalla Germania si sono presentati indossando gli abiti tradizionali bavaresi. Cristian e Catherine si sono dati da fare con le fotografie ed il mio buon amico Ivan ha speso tutto se stesso per superare la salita ai Corni.
All’uscita dal comune una sorpresa inattesa quanto bella: l’arco per gli sposi. I miei compagni di Karate-do sono infatti saliti da Milano: scalzi ed indossando il Gi, la divisa bianca, si sono disposti ai lati formando un corridoio. Anche i Badgers avevano avuto la stessa idea ed indossando una maglietta bianca, stampata per l’occasione, si sono disposti impugando le picozze.
Quando è stato il momento i Karatechi si sono disposti in Oizuki, la posizione del pugno alto, mentre i Badgers hanno introciato come spade le picche. Bruna ed io, ormai sposi, ci siamo chinati attraversando l’arco. All’uscita ci siamo trovati davanti Dario, mio maestro ed amico. Fulminio mi ha piazzato un paio di schiaffi in faccia e, prima che potessi reagire, ci ha piazzato due bicchierini di vetro in mano. Dalle pieghe della giacca ha estratto una fiaschetta di grappa, ha riempito i nostri ed il suo bicchiere: al grido “Kampai!” abbiamo brindato alla goccia!
Anche i Corni si sono dati da fare per contribuire ai festeggiamenti. Ci hanno regalato il sole durante la salita, ci hanno permesso di sederci a tavola al rifugio e poi hanno inscenato uno spettacolo quasi pirotecnico. Da nord è calata impetuosa la tempesta: osservarne la buia avanzata sulle increspature del lago era avvincente ed elettrizzante. Quando poi la tempesta ci ha colpito è stato un tripudio di grandine e lampi!
Una volta che il temporale era passato oltre il cielo era nuovamente sgombro di nuovole e le montagne brillavano vive in una luce straoridnaria ormai già bassa sull’orizzonte. Noi, chiusi al sicuro dentro il rifugio, abbiamo festeggiato osservando da una posizione privilegiata l’assoluto spettacolo della Natura Lariana.
Quando è stato il momento di scendere i Corni hanno fatto nuovamente la loro parte: il sole è tornato a splendere, il cielo è stato nuovamente blu. La nostra allegra compagnia ha potuto serenamente ripercorrere la strada verso casa.
Sì, mi sono proprio divertito. Ringraziamo tutti i presenti ed i volontari della Sev: abbiamo trascorso davvero una bella giornata.
Davide e Bruna Valsecchi