Vietato Vietare

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a9I racconti dei Badgers: relazione di Andrea. Mentre Davide e Mav erano intenti a salire la Crestina OSA al Moregallo, io e il buon veterano Marzio abbiamo scelto di intraprendere una via allo El Schenun in Val Masino. Percorrendo la strada che porta al parcheggio della via ci accorgiamo subito come l’autunno si sia fatto strada un po’ dappertutto, non solo per i colori del paesaggio ma soprattutto per il freddo; infatti in giro per la Val di Mello e la Val Masino neanche l’ombra di un arrampicatore.

Verso le 9.30 siamo al parcheggio sotto allo Schenun. Io e Marzio siamo i primi, quindi con tutta calma ci prepariamo e iniziamo a percorrere il lungo avvicinamento che porta all’attacco della via. Il primo tiro tocca al sottoscritto così mi armo di coraggio e parto. Tiro ingaggiante, data la presenza di alcuni tratti di aderenza, che termina con una sosta dopo un boschetto di alberi. Il secondo tiro spetta al mio socio che con abile destrezza e agilità arriva alla sosta. Nel raggiungerlo mi imbatto prima in una ghianda e poi in un vecchio chiodo (e vuoi non farle due foto da mostrare al Capitano?).

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Nel frattempo ci accorgiamo di non essere più soli su quella fredda roccia, quattro persone sono sotto di noi all’attacco della Coda del Dinosauro, continuano a guardare in su. Siamo alla seconda sosta , Marzio mi passa qualche rinvio che gli era avanzato, e si parte per il terzo tiro. Già alla partenza sono nei guai, davanti a me c’è un passagino un po’ ostico, ma una volta superato quello si va via in scioltezza fino alla sosta. Il Veterano, che l’ha già fatta un sacco di volte, ha sbagliato a fare i conti e il tiro chiave della via spetta a lui. Il quarto tiro inizia con un traverso che finisce su una cengia erbosa, da lì si prosegue arrampicando su un tratto verticale che richiede una certa dimestichezza con l’aderenza: per questo viene soprannominato Veterano, anche se ha osato azzerare.

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Il quinto e ultimo tiro rimonta un piccolo tettino per poi proseguire senza difficoltà fino alla sosta. Recuperato Marzio facciamo un paio di “foto di rito”, dopodiché decidiamo di scendere in doppia dalla Coda del Dinosauro (la discesa da qui è molto più tranquilla che dal versante che abbiamo percorso salendo). Facciamo la prima calata, contando di accoppiarne due, invece dobbiamo fermarci alla sosta sottostante poiché una delle due coppie che avevamo lasciato all’attacco della via è già arrivata al penultimo tiro. Solita fortuna…. tra l’altro è il tiro dove c’è il passaggio chiave della via. Aspettiamo che il primo sia in sosta per calarci alla successiva liberando così la via al suo secondo. Una volta in sosta vediamo che l’altra coppia è intenta a percorrere il terzo, aspettiamo che salga il primo (sempre per non incasinare la via a chi sale) ma questo non arriva; quindi scendo fino alla cengia sopra di lui.

Questa è la situazione: io fermo sulla cengia, il primo bloccato poco più sotto “incavolato” perché non riusciva a fare quel passaggino e il suo secondo (una donna sulla cinquantina abbondante) che gli urlava dietro perché non riusciva a passare. A quel punto mi hanno lasciato calare fino alla sosta; la signora mi ha spiegato che il suo compagno di cordata era da poco tempo che aveva iniziato a tirare da primo quindi era un po’ nel pallone. Sceso Marzio lasciamo le due corde nell’anello di calata, in modo da creare una corda fissa, il primo, in difficoltà, attaccandosi alle nostre, riesce a tirarsi fuori ed arrivare in sosta. Da quella sosta non abbiamo avuto più problemi.

Una volta arrivati a terra decidiamo di percorrere i due tiri sulla sinistra. Come sempre il primo tiro spetta a me, arrivo in sosta senza troppi problemi. In totale ho usato due rinvii di cui uno su una pianta (come insegna il Capitano). Recupero Marzio e tento di fare anche il secondo tiro da primo, non passa molto tempo che scendo in sosta perché non riesco a salire. Lo tenta Marzio, riesce a passare ed arrivare in sosta; da li scendiamo e chiudiamo la giornata. Ripercorriamo il lungo avvicinamento e una volta alla macchina ci rifocilliamo e ci prepariamo a tornare a casa. Di ritorno passando da Valmadrera ci fermiamo alla Badgers’ caverna dove ci aspettano Birillo, Mav e Maurizio di ritorno dalla crestina: ci accolgono con birra e biscotti.

Grazie Marzio per avermi sostenuto e incitato su quella bellissima via.
Ciao Bagai.

Andrea Carcano

Vietato Vietare Val Masino 15/11/15.
Marzio e Andrea: BadgersTeam

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