Mister Mojo Risin’

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Fletcher: «Esattamente!! Parker era un ragazzo giovane, abbastanza bravo al sax. In una sessione di taglio fa un casino e Jones quasi lo decapita lanciandogli un piatto. E Charlie ride andando fuori scena. Quella notte però, andando a dormire, piange e si dispera. Ma la mattina dopo, che cosa fa? Fa pratica. Pratica e pratica con un unico obiettivo in mente: non essere deriso di nuovo. E un anno dopo, torna a Reno e sale su quel palco, e suona il miglior fottuto assolo il mondo abbia mai sentito. Quindi, immaginate se Jones avesse solo detto: “… Beh, va bene, Charlie andava bene. Buon lavoro” e poi Charlie avesse detto a se stesso: “Beh, merda, ho fatto un buon lavoro.” Fine della storia. Nessun Bird. Questo, per me, è una tragedia assoluta. Ma questo è solo ciò che il mondo vuole ora. La gente poi si stupisce perchè il Jazz stia morendo.» Andrew: «Ma c’è una linea, un limite? Forse, se ti spingi troppo oltre, rischi di scoraggiare il prossimo Charlie Parker dal diventare un Charlie Parker?» Fletcher: «No, amico, no. Perché il prossimo Charlie Parker non si scoraggerebbe mai!!»

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