Ortanella

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“Portami ad Ortanella!”. Le voglie di Bruna si fanno più strane di giorno in giorno e così, preoccupato ma non sorpreso, ho semplicemente chiesto “E dove starebbe questa Ortanella?”. Bruna, ben decisa, si è limitata a rispondere “A mille metri di quota! Lassù farà fresco ed è tutto in piano! Ci vivono 21 abitanti!”. Così, con l’aiuto di Internet, ho scoperto che Ortanella è una frazione di Esino Lario, in quelle valli poco conosciute a nord del Grignone, a ridosso del lago. Preparato il necessario per il picnic abbiamo sistemato in macchina la nanerottola e ci siamo messi in strada. Ovviamente abbiamo discusse so fosse meglio uscire dalla superstrada ad Abbadia Lariana o a Bellano. Ovviamente ho vinto io puntando a Bellano, ovviamente ho poi sbagliato dimenticando che la “diretta” per Esino Lario passa per Varenna. Così sono finito prima in Valsassina, Taceno, Cortenova e poi sul passo dell’Augelio, scoprendo finalmente la differenza tra Parlasco e Perledo. Tuttavia, nonostante le curve e la strada stretta, ho fantasticato all’idea di curiosare nel Pioverna. Giunti ad Esino, dopo un interminabile ma piacevole viaggio,  abbiamo imboccato che la stradina che ci ha condotto fino alla piccola frazione di Ortanella.

La prima cosa che ti colpisce di Ortanella sono i prati: ero piuttosto dubbioso sulla meta ma avevo di che ricredermi! Ortanella è un posto davvero interessante. Innanzitutto si deve fare il giro del mondo per raggiungerlo ma, in realtà, è quasi a sbalzo sul lago, in linea d’aria a meno di un chilometro da Lierna (località “lo scoglio”). Tuttavia si deve guadagnare quasi 800 metri di quota in quei mille metri e, guardando in basso, sembra piuttosto interessante capire come! Questo offre una visuale incredibilmente ampia e panoramica: si vede la punta del Pizzo d’Eghen, i Corni di Canzo e le montagne del Triangolo Lariano, Bellagio in primo piano, le montagne di Como, il Sasso Gordona, Il Generoso, il Grona, il Bregagno e tutte le montagne verso la Svizzera. Inoltre tutta l’area sembra “predisposta” per accogliere una grande affluenza: c’è un percorso vita, un piccolo parco giochi, numerose panchine dotate di “barbecue” incorporato. I prati, ampissimi, sono ben falciati e curati. Normalmente, vista la mia misantropia, troverei tutto questo tremendamente fastidioso ma ieri, 13 Agosto, tutto era silenziosamente e piacevolmente deserto. C’eravamo solo noi: era assolutamente fantastico!

Abbiamo percoso l’anello del Monte Fopp e fatto una visita alla chiesetta romanica di San Pietro. Mangiato sdraiati sull’erba e giocato con uno scivolo ai bordi di una pineta. Credo che i figli siano la migliore “scusa” per fare ciò che ritenevamo inaccettabile e che, inaspettatamente, scopriamo piacerci.

Davide “Birillo” Valsecchi

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