Qualche giorno prima ero stato con Bruna ed Andrea sui prati di Ortanella e, sdraiato sull’erba, mi ero guardato intorno. Così, il giorno successivo, avevo scritto a Nicola: ”C’è una valle intera, a Nord delle Grigne, in cui non sono mai stato: facciamo un giretto domani?”. Tutto questo ci ha portato a Lierna, ai piedi del Monte Cucco (1436m), risalendo verso l’omonima Bocchetta di Lierna (1356m). Il sentiero sale ripido ed impegnativo ma, fortunatamente, al mattino quel versante è all’ombra è questo ha alleviato non poco la calura di una salita a bassa quota. Lasciando la traccia, in cerca di uno scorcio da cui fotografare una grande parete che emerge dal bosco, ci siamo trovati faccia a faccia con un camoscio che ci fissava dall’altro versante della valle. Ma quello è stato solo il primo di una lunga serie di incontri “selvatici”, durante la nostra “passeggiata” abbiamo incontrato più animali che esseri umani (un gita perfetta quindi!). Dalla bocchetta abbiamo risalito il bosco fino alla cima del Monte Palagia (1549m). All’improvviso, curiosamente non me lo aspettavo, ci sono apparse davanti le Grigne, offrendosi in una visuale insolita. Il profilo integrale sull’orizzonte del Cresta Segantini ed il Sasso Cavallo nel suo profilo laterale, quello forse meno possente (dai Corni sono abituato ad osservarlo frontalmente, nella sua imperiosa imponenza). Siamo quindi ridiscesi verso la Bocchetta di Calivazzo (1420m) e quindi, inventandoci un po’ il sentiero, sulla Cima degli Eghen (1557m). Qui abbiamo incontrato il tracciato del TGS (Trail Grigne Sud) con cui abbiamo raggiunto dappirma la cima del Monte Pilastro (1827m) e poi la cima del Monte Croce (1780m). Da lì tutta discesa, o quasi, prima verso la Bocchetta dell’Alpe (1122m) e giù nuovamente verso Lierna. Senza mai superare i 2000 metri di quota si macinano 1960 metri di dislivello positivo per circa 17km di percorrenza, tuttavia lo sforzo è ripagato da un continuo susseguirsi di inaspettati punti di vista sul Grigne, sul Lago e sull’arco montuoso all’orizzonte. Dalla cima del Monte Pilastro si ha una straordinaria visuale del Pizzo d’Eghen e, confesso, mi fa sempre un certo effetto ritrovarmelo davanti: ho elettrizzanti ricordi di quella grande parete! Ottima gita, vi lascio ora alle foto di Nicola.
Davide “Birillo” Valsecchi