Utile Esperimento

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Incredibilmente per la mia natura, ho trascorso la quarta estate consecutiva seppellito nelle profondità di un ufficio. Per riequilibrare questo squilibrio estivo, quasi ogni giorno feriale, dopo le diciotto, parcheggio la mia vecchia Subaru in riva al Lago e mi butto in acqua. Sulla spiaggia il più delle volte mi aspettano Bruna e la piccola Andrea. La nanerottola, poi, sta iniziando a prendere confidenza con l’acqua e non sembra per nulla intimorita dal freddo o dalle onde. La spiaggia che frequentiamo è ai piedi del Moregallo, sotto le grandi pareti Nord. E’ una spiaggia gestita e ben curata, dove con grande serenità posso lasciare le “mie donne” confidando negli amici che la custodiscono. Francamente la considero come un’estensione di casa mia.

Normalmente la spiaggia ed il Bar restano aperti fino a tarda serata, ma il lunedì i cancelli si chiudono verso le sette. Ieri Bruna, per amicizia, si è offerta di aspettare una coppia di nuotatori di fondo che non era ancora rientrata, e poi chiudere tutto. Così, custodi della spiaggia (o forse solo del cancello), ci siamo ritrovati soli soletti tra la ghiaia del lago.

Visto che in acqua cominciavo ad avere freddo mi sono messo a girovagare con una strana idea nella testa. All’improvviso mi erano venute in mente tutte quelle foto, pubblicate su internet, delle bottigliette d’acqua riempite con mozziconi di sigarette. Così ho preso anche io una bottiglietta ed ho iniziato la mia ricerca. I gestori della spiaggia si danno realmente un gran da fare per tenerla in ordine, passano e ripassano più volte al giorno sostituendo i cestini dell’immondizia e raccogliendo quello che trovano abbandonato. Diversamente da quanto accade sulle spiagge a ridosso delle gallerie, qui l’accesso non è libero, sono proibiti i barbeque e ci sono chiare regole di comportamento. Io la considero una delle spiagge più pulite ed avevo poche speranze di riempire la mia bottiglia sebbene tutta la faccenda mi intrigasse come indagine statistica.

Una spiaggia per coppiette, per famiglie e ragazzi. Una spiaggia frequentata da subacquei, apneisti, nuotatori di fondo e canoisti. Quindi una spiaggia dove si presume la stragrande maggioranza dei fruitori abbia un’adeguata coscienza ambientale. Una spiaggia ben tenuta e curata, decisamente pulita. Una spiaggia dove non ho nessun timore a lasciare mia moglie e mia figlia. Tutto assolutamente perfetto eppure, in venti minuti, ho riempito con i mozziconi una bottiglia da un litro e mezzo.

Con grande soddisfazione, egocentrica e narcisistica, ho scattato la mia bella foto prima di scaricare il tutto nell’apposito bidone per i rifiuti che i gestori provvedono quotidianamente a svuotare e sostituire. Visto che ero ancora in costume e ciabatte sono tornato al mio stuoino per infilarmi mutande e calzoni. Quello è stato il vero momento topico di tutta la faccenda. Mi ero impegnato nel cercare e raccogliere mozziconi, ne volevo tanti per riempire la bottiglia, per fare la foto, volevo fosse “piena” e per questo mi ero impegnato a battere la spiaggia con avida attenzione, cercando di raggiungere il mio risultato nel minor tempo possibile. Ma riguardando la ghiaia che avevo già setacciato, con uno sguardo ora allenato ed un punto di vista differente, mi appariva enorme la quantità di mozziconi che non avevo nè visto nè raccolto. Tutto quello che avevo fatto era inutile, e sarebbe diventato ulteriormente inutile il giorno successivo quando altri cattivi fumatori avrebbero ridisseminato nuovi mozziconi. Non era stata la bottiglia a colpirmi, ma quello che nella bottiglia non avevo messo.

Vi confesso che è un esperimento che bisogna provare, qualcosa che risulta illuminante. Una sigaretta impiega circa 5/6 mesi a decomporsi, il filtro invece tra i 5 e 12 anni. Ci si aspetta che “gettare mozziconi in spiaggia” sia qualcosa di universalmente riconosciuto come sbagliato. Non parliamo di salvare l’Amazzonia ma di buttare quattro “mucci” nel bidone dappresso che qualcun’altro provvederà poi a svuotare. Eppure, quanto inizi a riempire una bottiglia, ti accorgi che non è così. Ti rendi conto che il problema non sono i rifiuti o l’inquinamento, sono le persone. Non importa quanto volenteroso sarà il contributo dei singoli, la massa, nella sua sconfinata ignoranza ed ingordigia, finirà per corrompere ogni cosa. Questa è la vera natura del problema.

Dubito che chi legge “Cima” possa essere tanto stupido da abbandonare un mozzicone sulla spiaggia di casa. Ne rimmarrei sorpreso. Tuttavia c’è un messaggio per tutti coloro che lo fanno: “Anzichè fumare, datevi fuoco!”

Davide “Birillo” Valsecchi

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