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Flaghéé Como-Venezia: giorno tre

Flaghéé Como-Venezia: giorno tre

Terza tappa
Terza tappa

“I due di Asso sono giunti a Trezzo d’Adda nel bacino della centrale Taccani. La voce della nostra avventura sembra sia scivolata lungo il fiume più velocemente di noi, qui tutti sanno che siamo in viaggio e ogni qual volta che dobbiamo superare una chiusa è una mezza festa e di certo l’aiuto da parte di tutti non manca.”

Questo è quello che sono riuscito a raccontare ad Ivan con un lunghissimo SMS che poi ha caricato sul sito. Purtroppo nella zona della Taccani non vi era modo di trovare campo e di trasmettere via Internet. Ora provoa raccontarvi un po’ meglio questa giornata.

Questa era la prima giornata sul fiume e tutto per noi era un po’ una scoperta. Abbiamo superato la chiusa di Olginate abbastanza facilmente fermandoci in un bar a fare colazione ed un po’ di foto con i passanti.

Era la prima volta che “navigavamo a terra” e, in effetti, una canoa su ruote che percorre la ciclabile adornata da 48 bandiere attira parecchio l’attenzione!

L’Adda aveva dei tratti di morta e dei tratti invece più divertenti dove la corrente spingeva un po’ di più. Credo che la corrente ci regalasse in media 3 o 4 kilometri all’ora. Non si andava male.

Prima di rendersene conto eravamo già a Imbersago e davanti a noi sfilava la famosa chiatta che rievoca il progetto leonardiano. In quel tratto su entrambe le sponde ci sono bar e ristoranti a conferma di quanto sia noto quel punto.

Visto che era mezzogiorno abbiamo mangiato una pizza prima di ripartire. Quello che aspettava poi era il lungo trasbordo a terra per superare le dighe e le rapide di Paderno d’Adda. Abbiamo infatti percorso quasi 5km trascinando la canoa sulla ciclabile superando gli sbarramenti artificiali e la parte di Adda che diventa un difficoltoso torrente.

48bandiere su una canoa che si aggira per il bosco sono state sicuramente uno spettacolo insolito per i bagnanti, per lo più pensionati e ragazzi, che prendevano il sole sulle rive del fiume. Una vera e propria squadra di aiutanti ultrasessantenni ha preso la direzione delle operazioni di trasbordo dando vita ad una situazione molto divertente.

Mi hanno persino mandato le foto ed ho scritto un breve racconto su quei lunghi e travagliati cinque chilometri da Paderno a Cornate:Flaghéé Como-Venezia: gli amici di Cornate

Superati gli sbarramenti siamo arrivati al bacino della Centrale Taccani dove abbiamo passato la notte accampati sul piccolo molo. Il giorno seguente è stato anche più complesso di questo ma, allora, non avevamo ancora idea di cosa ci aspettasse.

Davide “Birillo” Valsecchi

Flaghéé: Giorno Dieci

Flaghéé: Giorno Dieci

I Flaghéé tornano ad Asso
I Flaghéé tornano ad Asso

Ieri ultima tappa del viaggio delle Bandiere del Lario attraverso il nostro lago. Da Abbadia Lariana siamo arrivati a Lecco in mattinata surfando su un po’ di onda con il vento a favore prima di entrare nella baia della città.

La giornata era ancora magnifica e splendeva un bel sole nonostante il vento. Il tratto a ridosso della superstrada offre pochi spunti panoramici ma la “maretta” che agitava il lago era sufficiente per divertirsi!!

A Lecco siamo simo stati accolti dalla Canottieri Lecco ed ospitati per il pranzo. Le canottieri di Como e Lecco sono punti di aggregazione sportiva e culturale molto importanti sul territorio e per noi, che veniamo da Asso, essere stati accolti in questi “salotti buoni” è stato un grande piacere.

La nostra imbarcazione, quello strano prototipo di Alessandrini, ha riscosso come sempre curiosità ed interesse ed è stato istruttivo confrontarsi con chi vive il lago giorno per giorno tutto l’anno come gli istruttori di canottaggio.

Dopo pranzo siamo ripartiti verso Onno costeggiando le scogliere del Moregallo. La remata si faceva sempre più lenta e meno intensa. Si tornava a casa e questo significava certamente riposarsi finalmente sotto un tetto ma anche lasciare il lago e tornare alle solite cose. Ce la siamo presa comoda e goduta fino in fondo.

Quando siamo arrivati al campeggio la Fornace il nostro viaggio era terminato, il cerchio chiuso. Abbiamo spiaggiato e tirato in secca la nostra canoa. Il campeggio era chiuso ed era presente solo il gestore che faceva le pulizie prima di partire per i paesi caldi del sud del mondo.

Ci ha offerto una bottiglia di vino per festeggiare ed ha chiuso bottega dopo avere acceso lo stereo a tutto volume con un esecuzione di tromba de Il Silenzio di Nini Rosso del ’64,  il suo strano modo per chiudere l’estate. Trovavo la cosa molto adatta anche per chiudere il nostro viaggio in canoa mentre, seduto sulla ghiaia, guardavo il sole tramontare sulle rocce bianche delle Grigne al di là del lago. (Nini Rosso – Il Silenzio-Tromba)

Ora non resta che l’ultimo atto di questa nostra avventura, portare le Flaghéé in cima al San Primo. Vi aspettiamo tutti in cima alla nostra montagna la mattina del 4 Ottobre!!

Davide “Birillo” Valsecchi

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