Samantha: destinazione spazio

Laureata in ingegneria, pilota caccia da combattimento del 51º Stormo e presto la prima donna italiana a raggiungere lo spazio: è il  Tenente Samantha Cristoforetti.

Continuano le “avventure” tecnologiche della squadra Cima-Asso grazie al contributo di Giulio,  il  nostro “ufficiale scientifico di bordo”.

Domenica scorsa, 21 Novembre 2010, ci siamo recati in visita al planetario di Lecco, ospiti del gruppo DeepSpace, per partecipare alla due giorni dedicata allo spazio e agli astronauti italiani.

Ospite d’eccezione è stata proprio Samantha.  Durante l’incontro ci ha spiegato le fasi di addestramento che, in collaborazione con l’Ente Spaziale Europeo (ESA), la porteranno a bordo della stazione orbitante ISS, l’avamposto permanente dell’uomo nello spazio.

La stazione orbitante è il frutto dell’impegno di cinque agenzie spaziali mondiali. In epoca di grandi contrasti politici ed economici nello spazio ha preso inizio un’avventura che vede collaborare tutti i più avanzati ricercatori del genere umano.

L’addestramento sostenuto da Samantha è fantastico: i sei componenti dell’equipaggio sono addestrati da un numero incredibile di istruttori che li preparano a conoscere la stazione, ad operare in assenza di gravità ma anche a conoscere e ad intervenire nelle più disparate condizioni di emergenza.

Lassù, a 350 km di distanza dalla superficie terreste, dovranno essere completamente indipendenti sia in ambito tecnico che in ambito sanitario per oltre sei mesi.

La cosa che colpisce di Samantha è la sua disponibilità: sebbene sia una figura incredibilmente esperta e qualificata in ambiti molto complessi è pianamente consapevole del suo ruolo nei confronti delle persone che come noi, ahimè, restano a terra.

Si è definita una “privilegiata” per l’opportunità che le è concessa e come tale si dimostrava gentile e comprensiva rispondendo ad ogni domanda e prestandosi ad autografi e fotografie con i molti bambini che, entusiasti, hanno partecipato all’evento.

Lo spazio è la frontiera del genere umano e fortunatamente è ancora commovente e romantica l’umanità che dimostrano i suoi pionieri. Io le ho chiesto un autografo per il mio nipotino, può sembrare sciocco ma mi piace pensare che quella cartolina con dedica saprà ispirare il “cucciolo” e magari i suoi amici ad una vita protesa a qualcosa di più alto della mediocrità delle piccole cose terrestri verso cui i media e la nostra socirtà sembrano spingerli.

L’ESA durante la prossima missione darà infatti vita ad un’intensa serie di attività con lo scopo di coinvolgere gli astronauti in un confronto con i bambini e gli studenti europei, al fine di  mostrare loro le meraviglie dello spazio, le conoscenze scientifiche di cui disponiamo ma anche lo spirito di ricerca ed i risultati che si possono raggiungere collaborando al di là delle differenze e delle nazionalità.

Certo, Giulio sta preparando un’interessante articolo che spiegherà perché lo Shuttle è un bidone e perché gli astronauti, oltre all’inglese, devono conoscere perfettamente il russo, ma nonostante tutti questi “retroscena” lo spazio resta davvero il punto di arrivo di tutte le divergenze umane ed il punto di partenza per una nuova umanità.

Ancora i miei migliori complimenti a Samantha che rappresenta un magnifico esempio per donne e uomini italiani.

Davide “Birillo” Valsecchi