Notturna al Calvarone
Le notti d’inverno sono fredde ed incrostate di ghiaccio, ma con il cielo sereno lo sguardo si perde all’orizzonte nell’aria resa tersa dal gelo. Così, insieme a Nicky, abbiamo fatto una piccola esplorazione fotografica sotto il Monte Colmenacco, oltre i Monti d’Erno, raggiungendo uno dei “punto d’angolo” sul ramo occidentale del Lario. La nostra destinazione era infatti il Sasso Calvarone, un enorme masso erratico di granito che, nel suo millenario viaggio, si è appoggiato al crinale in una posizione straordinariamente panoramica. Partiti dal centro di Veleso abbiamo seguito la strada – incrostata di ghiaccio – per Laorno e quindi per lo stagno di Erno (anch’esso ghiacciato). Da qui, dopo una prima salita, giù in discesa fino all’Alpe Colmenacco e quindi al terrazzo panoramico che è il Calvarone. L’idea di salirci sopra era allettante ma, superata la scala di legno a pioli, il granito era prigioniero dl Verglass. Il Faro di Como, con la sua luce verde, ci salutava da sud mentre davanti a noi brillava Argengo, Pigra e tutta la Val D’Intelvi. Verso Nord Lenno e Bellagio anticipavano le luci dell’Alto Lago. Il masso, che a breve dovrebbe essere iscritto nei monumenti naturali di Lombardia, è davvero un’eccezionale punto d’osservazione sul lago: un’escursione che, superata la neve ed il gelo, non mancherò di riproporre. Il ritorno lo abbiamo fatto lungo il sentiero che porta a Erno lungo il crinale Ovest. Il tracciato, invaso di neve, non è certamente consigliabile di notte ed in questa stagione. Infatti gli unici segni di passaggio erano animali. A tratti esposto non è di facile lettura (non ci sono segni o indicazioni e con la neve, al buio, si può facilmente perdere la traccia) ed in alcuni canali, vista la ripidità del versante, erano evidenti i segni di piccole slavine. Conviene quindi attendere la primavera per ripetere l’anello in tranquillità e compagnia. Le montagne del Lario sono dense di meraviglie ma, con la neve e specialmente di notte, non vanno sottovalutate: mi raccomando!!