Rieccomi!!! La neve ci ha costretto a ripiegare tanto in basso che ora riesco a raggiungere la rete Gprs di Leh e mandarvi un po’ di foto oltre ai brevi messaggi con il satellitare. Non sò se alle divinità tibetane abbiamo spiegato che a fine Maggio inizio Giugno non dovrebbe nevicare in questa maniera neppure quassù!! Siamo passati dal vento e la polvere al fango e alla neve, un vero spasso se non fossero in ballo quote esagerate!!
E’ la prima volta che rasento una bufera di neve a 5000 metri: stanchi come somari, con il fiato corto e gli scarponi pesanti per la quota, arrancavamo passo dopo passo cercando di scollinare l’ultimo valico. Alle spalle ci siamo ritrovati un gigante di 6400 metri coperto di ghiaccio, il Kang Yaze. Una montagna magnifica che ora, con il maltempo che incalzava, appariva come un mostro terribile. Non era possibile non subirne il possente carisma, faceva realmente paura. Non si capiva se erano le nuvole troppo basse o lui troppo alto ma di sicuro quel mix non prometteva nulla di buono!!
Sul passo Kangmaru La ho dovuto veramente tirare il collo al povero Enzo, non gli ho concesso tregua ed ha dovuto dare fondo a tutta la sua volontà per superare quella prova. Ci siamo seduti su un sasso a tirare fiato, ne avevamo davvero poco, e ci siamo parlati chiaro: “Okay Capo, siamo a 5k e dobbiamo raggiungere quel punto là in fondo dall’altra parte della piana, due ore per arrivare ai piedi di quella salita. ll passo è a 5k e 2, tocca salire e tocca farlo prima che quella mostruosità laddietro ci acchiappi altrimenti qui dice parecchio male per noi.”
Era la prima volta che Enzo si trovava in alta quota ma non ha fatto affatto fatica a capire cosa intendessi per “male”.
Quattro ore e mezzo dopo, quando abbiamo raggiunto il passo a 5200m, ci siamo nascosti al vento dietro un muretto coperto di bandiere per mangiare un uovo sodo ed una patata bollita, il nostro pranzo!!! Avevamo trascorso i giorni precedenti in un caldo trorrido spazzato dal vento e c’eravamo abitiuati a mangiare polvere, era incredibile come fosse cambiata tanto radicalmente e repentinamente la situazione. Dovevamo toglierci da lassù ed in fretta. Evacuare!!!
Abbiamo scollinato e siamo scesi per il ripido versante opposto di quasi 800 metri di quota. Abbiamo montato la tenda dietro un piccolo riparo e ci siamo fatti qualcosa di caldo da bere. Avevo avuto una paura “fottuta” di non riusciere a passare il passo in tempo, se io o Enzo avessimo mollato il colpo sarebbe stato un “enorme” problema accamparci lassù. Enzo era distrutto ma ha tenuto duro. Meno di mezz’ora dopo ha cominiciato a nevicare sulla nostra tenda e non ha più smesso fino al giorno dopo.
Nel cuore dell’Hymalaya, nel mezzo di una nevicata d’alta quota, chiusi in una tenda gialla, c’erano due stupidi che cantavano allegri i cori natalizzi. Strani effetti del “dopo strizza”. Enzo era felicissimo, aver raggiunto e superato i 5000 metri era per lui un risultato incredibile ed anche io, dopo averlo bacchettato e maltrattatto come un noioso e severo istruttore, ero soddisfatto ed un po’ comosso dalla sua prova.
Con una preparazione alpinistica pari a ZERO non aveva mai fatto neppure campeggio in vita sua, ora se ne stava a 4400 metri in un tenda coperta di neve dopo aver attraversato passi e vallate himalayane tra caldo torrido e freddo becco. Cinque kappa punto due. Bravo Enzo!!! Ora ti tocca offrirmi da bere!!
Ma torniamo al titolo che è quello che più conta: Tanti Auguri Lucia!!!
Il 28 la mia sorellina compie gli anni e come regalo, sebbene tanto distanti, le dedichiamo le prime foto che riusciamo a trasmettere dalla valle!!
Tempo permettendo, visto che continua a nevicare, dovremmo rientrare a Leh tra un paio di giorni. Al momento, con la neve fresca sulla montagne, è impossibile tornare oltre i 4000 metri. Ci dedichermo all’esplorazione della piana di Leh che si trova “solo” a 3500 metri.
Ciao a tutti!!! Auguri ‘Cia!!!