Durante il nostro viaggio abbiamo ascoltato molte storie su uno dei pesci più misteriosi che oggi popolano il nostro fiume, in un occasione siamo riusciti anche ad incontrarlo da vicinio: il pesce siluro.
Cominciamo con i termini difficili: il siluro è una specie di pesce alloctona invasiva, ossia non è originaria del nostro terriorio ed ha un impatto negativo sul suo nuovo ecosistema. Il siluro è infatti originario del Danubio e dei paesi dell’Est ma è stato introdotto nel Po una cinquantina di anni fa. Da allora prospera spesso a scapito delle specie autoctone.
Sebbene oggi il siluro rappresenti il 27% della bio-massa del Po (un volume enorme!!) sono sempre più frequenti gli avvistamenti anche sull’Adda. Nel bacino della chiusa di Sant’Anna infatti sono stati filmati da un operatore subacqueo una coppia di esemplari della lunghezza di un paio di metri.
Ma come fanno questi pesci di grosse dimensioni a superare le grandi chiuse? Molte chiuse hanno speciali canali che permettono la risalita del pesce, in particolare delle anguille, ed inoltre spesso i pescatori hanno trovato esemplari che si erano avventurati anche nel fango attorno ai fiumi, a dimostrazione di quanto sia forte la resistenza di questo pesce.
Io credo che le dighe di Trezzo, Paderno e Olginate siano solide difese ma confesso che qualche preoccupazione per il nostro lago l’ho avuta sapendo che il siluro sta risalendo anche l’Adda. Nel 2009 sono stati confermati avvistamenti nel lago di Alserio ma cercando su Internet ho trovato una nota di un pescatore ancora più inquietante: Non è una cattura eccezionale se non per il luogo della cattura stessa avvenuta per puro caso: Abbadia Lariana (LC) lago di Como Peso: Kg. 1,150 Lunghezza: cm. 53 Esca: cucchiaino ondeggiante. Enzo.
Già nelle cronache degli anni ’30 e ’40 i pescatori del tempo raccontavano di un enorme pesce, allora ritenuto “l’incrocio fra il Pesce gatto e la Bottatrice”, di cui saltuariamente si catturava qualche esemplare. Che sia il famoso Lariosauro?
Il dubbio ci sta tutto, un esemplare adulto infatti può diventare molto grosso raggiungendo i due metri di lunghezza ed oltre i cento chili di peso. Ha una testa tozza con due piccoli occhi chiari e due lunghi “baffi”, una grossa gobba dietro la testa ed il resto del corpo è una lunga e brutta coda tozza che ricorda quella di un anguilla o di un’enorme girino deforme. Al tatto è “particoalemente” viscido ed è dotato di numerosi piccoli denti raggruppati sul palato. E’ veramente brutto!!
I pescatori di Po ed Adda ormai possono pescare solo siluri perchè tutte le altre specie sono quasi scomparse. Inoltre la mole e la combattività del pesce ne hanno fatto un’attrazione per la pesca sportiva. Lungo le rive del Po si possono incontrare numerosissimi stranieri, in particolare tedeschi ed ungheresi, che allestiscono per settimane veri e propri accampamenti di pesca. Nulla di male in tutto questo se non fosse che tutti i “Fish Master“, gli organizzatori, sono stranieri e che i locali si sono fatti soffiare anche l’opportunità di sfruttare il siluro come risorsa turistica.
I pescatori praticano il “No Kill” ossia catturano e rilasciano il pesce. Può sembrare una scenta ecologica ma se consideriamo che questo pesce ha stravolto un intero ecosistema questa pietà si dimostra tutt’altro che ambientalista. In primo luogo la loro carne è spesso non commestibile, essendo pesci dalla lunga vita spesso sono esposti per molti anni all’inquinamento e nelle loro carni è possibile trovare cadmio, mercurio, cromo esavalente e diossina. Va ricordato che purtroppo nei laghi di Mantova tutto il pesce è dichiarato non commestibile. Inoltre il “No Kill“, contrariamente all’obbigo di non reimissione appicabile a tutte le specie alloctone invasive, scongiura l’eradicazione del siluro tutelando gli interessi sportivi ed economici che attorno ad esso gravitano.
Che io sappia solo gli ungheresi, ghiotti del filetto che si trova sulla schiena, tengono il pesce catturato. Pare quindi che quella bestiaccia del siluro purtroppo sia destinato a diventare il padrone incontrastato delle nostre acque con buona pace per tutti gli altri pesci. Amen.
Per chiudere sul siluro voglio mostrarvi un filmato realizzato da Paolo e Mirco, il duo “padre e figlio” che abbiamo incrontrato sul Po e che ci ha mostrato da vicino il siluro. In questo filmato si vede un grosso esemplare pescato dal giovane Mirco che, a sua volta, viene “pescato” dal siluro al momento del rilascio
Davide “Birillo” Valsecchi