Orizzonti impalpabili, irraggiungibili e spesso illusori. Alessandro Spadari dipinge paesaggi il più delle volte irreali e fantastici che creano un affascinante profondità.
Già in passato vi avevo raccontato della brutta senzazione che mi assale quando mi trovo difronte a scenari dove l’orizzonte sembra essere sparito al di là della pianura.
Abituato a vivere tra valli e montagne quando ero in visita a Bergamo alta mi ero domandato cosa potesse provare chi era nato e cresciuto davanti a quella sconfinata pianura che si estendeva ai piedi della rocca, quello spazio infinito che si allarga fino a sconfiggere anche la vista più acuta.
La sensazione diventa ancora più estrema quando, in mezzo al mare, siamo immersi in un unico orizzonte che ci abbraccia a 360 gradi privandoci di ogni riferimento.
Nei quadri di Spadari, fortunatamente, c’è sempre un orizzonte che, per quanto astratto, definisce un punto saldo con cui lo sguardo dell’osservatore può ancorarsi vagando nei surreali spazi che traspaiono tra le colate di colore.
Le opere, spiccatamente cromatiche, non sono fatte di forme ma bensì di colori e luci in grado di catturare anche lo scrorrere del tempo attraverso il panorama astratto ed intangibile.
Questo è il bello che mi ha colpito: lui traccia un limite e ci invita a superarlo, consapevole che lo spazio al di là di quel limite da lui creato con l’uso dei colori saprà catturarci spingendoci all’esplorazione.
“Riflessi” è il titolo della nuova mostra di Alessandro Spadari che sarà inaugurata allo Spazio espositivo Touring Café di Como questa Domenica, 14 Novembre, alle ore 19. La mostra, organizzata da Enzo Santambrogio, sarà come di consueto un “aperitivo d’arte” che permetterà di conoscere l’artista e le sue opere.
Davide “Birillo” Valsecchi