Chiacchiere meschine ed altre sciocchezze…

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Stay Away from the Vodoo
Stay Away from the Vodoo

Questa sera c’è il Consiglio Comunale e sono quasi preoccupato nel darne notizia. L’ultima volta, probabilmente per motivi di sicurezza, uno dei carbinieri in forza alla nostra stazione intervenne in borghese sorbendosi tutta la noiosissima sessione. Io, che in parte mi sentivo in colpa, mi sedetti nel posto al suo fianco cercando di fargli compagnia.

Non ho letto l’ordine del giorno ma temo che ci racconteranno che è stato il mio voodoo a ringiovanire di settant’anni i cedri traendo ignobilemente in inganno il perito e l’inconsapevole amministrazione.

La perizia, che mi dicono fu consegnata a mano al Sovraintendente, venne protocollata il 27 Luglio. In quei giorni mi chidevo perchè non l’avessero pubblicata sulle bacheche informando tutti dei possibili ed improvvisi crolli che potevano subire i cedri come riportato sul documento.

Se ricordate in quel periodo era nata una specie di “botta e risposta” tra il comune ed il giornale  La Provincia proprio attraverso le bacheche. Poteva essere utile segnalare anche al pubblico la pericolosità di quelle piante come espresso nella perizia. Chissà perche non ci avvisarono subito?

Forse perchè, una volta resa finalmente pubblica due mesi dopo,  la credibilità della suddetta perizia durò poco più di “mezza giornata”,  confutata prima dai cittadini, poi dal presidente degli Agronomi di Lecco, Como e Sondrio ed infine dal Corpo della Forestale.

Il 21 Settembre, una settimana prima che la perizia fosse divulgata, io sapevo già a grandi linee come stavano le cose ma non potevo darne notizia per via di mille cavilli di legge. Quel giorno Giovanni Conti, nella famosa intervista televisiva che descrissi nel mio articolo “Quando gli asini volano alto”, non  fece assolutamente menzione alla perizia o al suo contenuto:“Credo che valga di più la vita di una persona che un pino!” fu tutto quello che, serio e solenne come un moderno Solomone, raccontò alla popolazione.

Quella sua frase, per certi versi meschina, però fece una grande presa nella gente tanto che qualcuno mi chiese se avessi il coraggio di guardare in faccia le persone rimaste ferite sulle strisce pedonali davanti al Comune. Bhe, io ho prestato servizio per quasi quindici anni nella Croce Rossa di Asso intervenendo su molti degli incidenti che hanno funestato la nostra zona. Ho raccolto le spoglie di chi non ce l’ha fatta, ho affrontato feriti terrorizzati e parenti di vittime: io ho dignità sufficiente per parlare guardando in faccia chiunque senza provare alcuna colpa per le mie idee.

Voglio quindi raccontarvi il mio punto di vista su tutta questa questione con un esempio di qualche anno fa. Piena notte, incrocio per Sormano dopo Pagnano, frontale tra due macchine di piccola cilindrata proprio sulla curva. Arriviamo con la ZeroTreUno, l’ambulanza di Asso: in una macchina un ragazzo con i piedi incastrati nella pedaliera mentre sull’altra un ragazzo semi-incosciente con una brutta lacerazione ad un braccio.

Dalla ferita scorreva denso e scuro un rivolo di sangue, sembrava un rubinetto aperto e quel ricordo ancora mi colpisce: il sangue è qualcosa a cui non ci si abitua ma che si deve affrontare. Quando le cose vanno male non ci si può perdere in fronzoli e la primissima cosa che facemmo fu tentare di fermare, quanto più possibile, l’emorragia con le mani.

Mentre letteralmente “tappi buchi con le dita sperando che la barca non affondi” speri disperatamente che il tuo compagno, a cui stai urlando come un ossesso, torni in fretta dall’ambulanza con il laccio emostatico a striscia e che arrivi quanto prima l’auto-medica a darti supporto. Ma intanto, e questo è importante, stai facendo qualcosa, stai reagendo perchè se ti limiti a guardare la gente muore!!

“Credo che valga di più la vita di una persona che un pino!” Ridicolo e meschino.

Mentre aspettiamo che si decida per la rotonda o per qualsiasi altra soluzione cosa facciamo? In tutti questi anni cosa è stato fatto? Perchè quelle strisce pedonali, nel mezzo di una curva, non sono state spostate? Perchè non sono stati aggiunti segnali, luci e quant’altro per arginare e limitare, seppur temporaneamente, il problema?

Sono io da biasimare o lo sono coloro che urlano all’emergenza ma restano con le mani in mano aspettando una “rotonda per camion”? La negativa perizia dei cedri è stata “fatta a pezzi” dagli esperti in paio di giorni, forse è per questo che non è  mai stato reso pubblico il progetto della rotonda. Tutto questo avviene, in modo ridicolo, mentre il mio voodoo ringiovanisce le piante e null’altro cambia…

Davide “Birillo” Valsecchi

ps.  “preso per i capelli” ma quel ragazzo, poco più che ventenne, quella notte ce la fece.

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