Era necessaria una congiunzione di portata gregoriana perchè, finalmente, la coppia Conti-Manzeni sgravasse dopo nove lunghi mesi di gestazione la nostra beneamata rotonda, o rotatoria che dir si voglia. Felicitazioni vivissime!
Il dodici dicembre del duemiladodici alle dodici e dodici celembriamo la grande trasformazione della nostra cittadina. In questa rotatoria che esalta le orbite costanti della vita e dello spazio, il viaggio della cometa ed il continuo andare e venire dei remagi, possiamo finalmente festeggiare il natale in un allegro girotondo: il cerchio della vita in una cittadina fantasma!
Confesso che, se fossero così accorti da piazzare provvisoriamente un presepe in mezzo alla rotonda, ne rimarrei stupito: certo è che si rischierebbe la blasfemia se, o forse quando, il primo automobilista tirando dritto investisse il bambinello e l’allegra combricola di statuine. Dopo il vodoo per qualcuno forse sarebbe troppo…
Va ricordato che ora il centro storico ha ripristinato il senso unico originario: non scendete in contro mano! Il caso ha poi voluto che fossi presente all’evento storico. L’ottimo Conti trafficava con le transenne davanti ai portici e la postina, gentilmente, ha domandato “Da quando si può iniziare a salire dal paese?”, spavaldo il nostro vicesindaco ha risposto imperioso “Da adesso!”.
Io che mi aspettavo che l’evento fosse celebrato con il taglio di un nastro ed i palloncini, oppure con qualcosa di più sobrio e tradizionale come un avviso ed un cartello, sono rimasto profondamente deluso….
Asso è davvero un circo di bestie curiose, fortunatamente ora abbiamo anche la giostra.
Davide Valsecchi
“Un pensiero al povero semaforo: si dimenticheranno di te anche se, per tanto tempo e tra gli insulti, hai fatto il tuo dovere arginando la follia…”
L’autorevole ed autoritaria Cancelliera Angela Merkel la chiamerebbe “Grosse Kreisverkehr”, ovvero “Grande Rotatoria”. Da qualche giorno infatti sono entrati nel vivo i lavori per la “Rotonda di Asso” ed è ora in vigore il Piano di Viabilità Provvisoria (“Temporäre Verkehrskonzept“).
Già, perchè osservando la deviazione, così come appare nei cartelli, sembra che tutto l’intero paese ora sia diventato una grande rotonda e che il Castello di Asso e le due Chiese ora fungano da ornamenti all’interno dell’anello di circolazione.
Abbiamo la rotonda più grande di tutta la valle, un nuovo invidiabile primato assese!
Onestamente io mi muovo a piedi o in bicicletta e, dato che le rotorie sono progettualmente penalizzanti proprio per pedoni e ciclisti, cerco di tenermi alla larga il più possibile da tutta questa storia. Nonostante ciò le mie caselle email e facebook si sono riempite di messaggi e commenti, spesso colmi di lamentele e proteste, per i disagi che la nuova devizione può o potrebbe provocare.
Ora io voglio essere ben chiaro: io non sono nè Angela Merkel nè il Sindaco di Asso, quindi se avete difficoltà con la Kreisverkehr o con la Verkehrskonzept dovete rivolgervi ai diretti interessati, alzare la testa e metterci (una volta tanto) la vostra faccia davanti alle avversità.
Si può farlo facilmente via email ( segreteria@comune.asso.co.it ) oppure via telefono (031-673911) o via fax (031-673942). Senza essere scortesi con i dipendenti comunali, che svolgono solo il proprio lavoro, provate a contattare qualche responsabile e lasciate le vostre garbate osservazioni.
Se invece semplicemente non riuscite a pronunciare complicate parole tedesche o non siete in grado di comprendere la lineare fluidità del nuovo piano di viabilità provvisoria probabilmente siete solo dei comunisti o dei facinorosi di una minoranza constantemente all’opposizione. (“Kommunisten oder Randalierer von Minderheiten und Opposition“)
Aggiungo che la deviazione resterà tale fino a Settembre(matte risate) e concludo ricordando gli auguri che fece il Sindaco di Asso in occasione del Natale del 2010 quando i progetti di Rotonda e Supermercato stavano prendendo consistenza ed emergevano le prime osservazioni critiche:«Auguro a questa minoranza astiosa e irosa, incapace di proposte e pronta solo ad offendere le persone, demolire e criticare il lavoro altrui, un buon Natale».
Parole Sante! Facciamo girare un po’ di ottimismo in paese!! Tutti in macchina per il centro storico! Evviva la rotonda che salverà il paese (o ciò che ne resterà)!
Davide Valsecchi
Ultima nota. Ricordo a tutti, specie ai pedoni ed ai più piccoli, di prestare la massima prudenza. Cerchiamo di evitare che tutto questo diventi davvero “grave”.
Inoltre vorrei ringraziare i volontari della Protezione Civile che, senza se e senza ma, si stanno dando un gran da fare sotto il sole d’estate.
Squilla il telefono, ancora un po’ addormentato rispondo, è una voce di donna che riconosco: “Ciao, scusa il disturbo, ho scritto un’appello su La Provincia ma nessuno sembra darmi risposta: io sono caduta due anni fa sopra al Punt di Gubit quando cedeva la strada…”. Rimetto insieme i pezzi ed ascolto, perchè è soprattutto di essere ascoltate che le persone hanno bisogno: “Io mi sono fidata, ho creduto a quello che mi hanno detto. Avevano promesso che la loro assicurazione mi avrebbe risarcito e dopo tutto quello che ho passato il loro legale si è pronunciato dicendo che è stata colpa mia perchè dovevo guardare dove mettevo i piedi…”
Piano piano ricordo tutto: quasi due anni fa la piccola stradina pedonale che risale dal Punt di Gubit iniziò a deformarsi, a contorcersi e a riempirsi di crepe ed avvallamenti. Il fenomeno era così intenso e repentino che passando giorno dopo giorno se ne poteva osservare l’evoluzione.
Ad Asso era un periodo caldo dal punto di visto politico e c’erano discussioni e polemiche quasi tutti i giorni (i cedri, il supermercato, le alluvioni). In tutto questo trambusto una signora cadde proprio in quel tratto di strada e, purtroppo, si fece seriamente male. L’Amministrazione comunale si fece subito avanti contattando la signora direttamente in ospedale e dicendosi pronta a far intervenire la propria assicurazione per risarcirla ed aiutarla nelle cure mediche. Rassicurata dalle continue promesse la signora, in buona fede, non portò avanti nessuna azione legale nei confronti del Comune aspettando che fossero le assicurazioni a mettersi d’accordo: “Mi hanno sempre detto che era solo una questione di tempo ma che non c’erano affatto problemi”.
Al telefono mi racconta la sua storia, la ribilitazione, la fisioterapia, il disagio. I medici le hanno riconosciuto un 10% di invalidità permanente provocato dall’incidente ma la sua voce si fa triste ed afflitta quando mi racconta quella che è stata la risposta dell’avvocato del Comune ai suoi solleciti: “Mi hanno sempre promesso, mi hanno sempre sorriso e dopo due anni mi sento dire dal loro avvocato che è colpa mia, che avrei dovuto sapere, che avrei dovuto fare più attenzione a dove mettevo i piedi. Ed ora cerco di guarire ma mi sento stupida, angosciata. Ho dato fiducia ed ora mi sento presa in giro, ingannata e tradita senza motivo: perchè mentirmi e poi rispondermi in questa maniera? In quei giorni, per quieto vivere, avevo dato credito alle loro parole. Non volevo creare un caso. Oggi so che avrei dovuto rivolgermi da subito al mio avvocato. Io non me l’aspettavo, sono persone che conosco da tanto tempo. Che tristezza, Davide…”
Per esperienza so sulla mia pelle cosa si prova nello scoprire che la propria fiducia è stata mal riposta e so cosa significa scontrarsi con le istituzioni locali. La ascolto pensando tra me e me “Perchè non pagano? I soldi sono del comune, dell’assicurazione, non certo loro. Perchè farsi scrupoli? Perchè crearsi rogne risolvibili ancora una volta con soldi altrui, magari facendo anche gli splendidi?”
C’è solo una risposta che mi appare palusibile:“Perchè la responsabiltà non è solo amministrativa ma anche individuale e probabilmente penale”. Il Comune è responsabile dell’incolumità dei cittadini e la strada è rimasta a lungo disagiata e priva di transenne o indicazioni (ed è documentato). Se dovessero ammettere il risarcimento sarebbero chiamati a rispondere anche di questo. La soluzione più semplice, come sempre accade, è cavarsela sulla pelle degli altri: fare la voce grossa e dire “è colpa tua” cercando così di nascondere le colpe proprie.
Se la signora, a botta calda, avesse chiesto al proprio avvocato di inviare dei periti per i rilievi intentando da subito causa al Comune oggi sarebbe stato tutto diverso: basta guardare le foto che raccolsi giorno dopo giorno per rendersi conto della situazione di quella strada.
“Guardare dove si mette i piedi”: un ottimo consiglio, una sottile minaccia, un grosso errore. Da chi non prova vergona per la propria opportunistica ipocrisia non ci si può aspettare nè compresione nè buon senso. Sono stanco di tollerare gente simile.
Questa signora in cerca di aiuto si è rivolta prima ad un legale, alla legge, poi al più diffuso quotidiano della nostra provincia, alla comunità, ed infine ha chiamato me: qualcosa su cui riflettere e di cui essere onorato. Publio Virgilio Marone, poeta latino amante del Lario, una volta scrisse “Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo”: se non posso muovere i Celesti, smuoverò gl’Inferi. Bene, andremo fino in fondo ancora una volta e ad oggi non si è mai perso.
Nessun assese deve essere lasciato solo: se accadesse questo saremmo un gregge di pecore che si nascondono e non una comunità. Chi dovrebbe guidarci e tutelarci si è dimostrato negli anni la causa dei problemi che affliggono il paese: ancora una volta siamo chiamati a dimostrare se vi è orgoglio nell’essere di Asso o se davvero siamo i “peggiori” della valle come spesso si sente dire.
“Cima”, così come spero i suoi lettori ed i mei concittadini, si farà carico di seguire tutta questa storia cercando di fare chiarezza, anche davanti al giudice se necessario. Lungo la strada verso la giustizia nessuno deve sentirsi tradito dal proprio paese o ignorato dalla propria gente.
“Vi sono momenti nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.” Domani potreste essere Voi ad avere bisogno: vediamo di che pasta è fatta la gente di Asso.
Io ho parlato: ora tocca a Voi raccontare la Vostra e diffondere perchè tutti sappiano.
Come forse ormai tutti saprete l’Amministrazione Comunale di Asso, la stessa che il 26 Febbraio 2010 approvò all’unanimità la costruzione del discusso Supermercato poi revocato, ha acquistato l’area sottostane alla cascata della Vallategna.
Non volevo condizionare l’opinione altrui e così ho atteso qualche settimana per pronunciarmi sulla questione. Ero presente al Consiglio Comunale Straordinario e questo mi ha dato modo di saggiare le sensazioni e le persone coinvolte.
Non sono molto soddisfatto di come sono andate le cose e credo di avere due osservazioni che vale la pena sottolineare:
– La prima è che il terreno sotto la cascata era pressochè invendibile: al centro di feroci polemiche è soggetto ad un ricorso del TAR, nessuno avrebbe mai avuto interesse a acquistarlo se non proprio quest’Amministrazione Comunale. Essenso invendibile quel terreno era praticamente senza valore e quindi mi chiedo in che modo possano essere state condotte le trattative d’acquisto e, sostanzialmente, concordato il prezzo. Onestamente si potrebbe pensare che la mossa sia un “risarcimento politico” imposto dalle contestazioni ed un “risarcimento economico” a favore di tutti gli interessi privati che sono stati lesi dal blocco del supermercato. Il Sindaco, meno di un anno e mezzo fa, sosteneva che era “fare filosofia” proporre un parco sotto la cascata, che non vi erano i soldi e che si sarebbe venuto meno ai diritti acquisiti dai proprietari dei terreni. Ora il Sindaco ha trovato i soldi, o quanto meno ha acceso un mutuo, e si vanta di aver regalato la cascata alla popolazione ma, fondamentalmente, l’ha comprata con soldi pubblici e ci ha fatto pagare due volte qualcosa che, sostanzialmente, era già nostro.
– La seconda è la gestione dell’area. Io ricordo tutte le invettive contro i così detti “ambientalisti”, contro i volontari che sensibilizzavano la gente e raccoglievano le firme per i cedri e la cascata. Ora le stesse persone che puntavano il dito tendono la mano: il sindaco, angelicamente, invita le associazioni a partecipare al salvataggio della cascata. Onestamente parlando io non ho intenzione di “sporcarmi le mani per pulire la loro coscienza“. Non voglio che quest’amministrazione strumentalizzi ancora una volta l’impegno altrui: se si vuole coinvolgere dei volontari credo siano necessarie delle garanzie, sia necessario definire gli obbiettivi, stilare un documento ed istituire un comitato di coordinamento per la gestione dell’area in modo indipendente dai politici. Se il sindaco vuole che i volontari facciano un passo avanti dovrebbe inizitutto fare lei un passo indietro!
Qualcuno tempo fa disse che Asso languiva in una sorta di Medio Evo. Beh, io credo che l’oscurantismo assese non sia ancora finito e sia ben lontano dall’esserlo purtroppo.
Ricordo bene le parole di Giovanni Conti pronunciate con veemenza durante il consiglio comunale: “Ma io mi domando: dove erano gli ambientalisti? Dove erano i paladini del fiume?” (Link). Ora sono io a domandarmi: “Gli ambientalisti hanno vinto, dopo quanto è successo perchè dovrebbero fidarsi di lui e della sua amministrazione?”.
Domani Consiglio Comunale straordinario ad Asso: il Comune compra il terreno sotto la Vallategna. Forse l’epilogo di una storia durata due anni o forse solo un nuovo capitolo. Il Sindaco Manzeni si erge a paladina del nostro territorio ad un anno dalle elezioni. Gli ambientalisti ed i cittadini che in questi due anni sono stati da Lei pubblicamente bistrattati osservano sospettosi.
Onestamente anche io osservo incuriosito la vicenda. Io spero, per il bene di tutti noi, che l’avventura politica di Giovanni Conti sia finalmente giunta al termine mentre per Giulia, nonostante alcune spigolature del suo carattere, sono invece disposto a spendere fiducia. Certo, entrambi non si sono risparmiati nel darmi addosso ma, visto che sia io che i cedri che la Vallategna siamo simpaticamente illesi, sono disposto a non dare troppo peso a quei fatti.
L’ultima volta che ho avuto occasione di parlare con serenità insieme al Sindaco era il 5 Febbraio 2010. C’era in ballo il Supermercato, la rotonda ed un sacco di voci poco chiare che giravano per la valle. Le dissi che doveva spiegare alla gente quello che intendeva fare, che Asso aveva bisogno di un cambiamento ma che doveva essere condiviso da tutti se si voleva avesse effetto.
Le dissi “Se sei convinta di quello che vuoi fare scrivi una lettera, la gente capirà e ti dirà cosa ne pensa. Ascoltare i cittadini è la soluzione più semplice. Lascia decidere a loro.” Giovanni Conti, seduto al suo fianco, disse queste esatte parole: “Io te lo sconsiglio, in questo modo ti esponi solo alle critiche”. All’epoca, probabilmente, non conoscevo Conti come lo conosco oggi e rimasi stupito da quel suo consiglio.
Il Sindaco, forse inorgoglita dal Vice, disse allora qualcosa che ancora oggi ricordo indelebilmente: “Io ho il consenso, io ho vinto le elezioni, io prendo le decisioni senza spiegare niente a nessuno”. Questa fu la mia chiamata alle armi, l’inaccettabile che non poteva essere accettato. Fu semplicemente l’inizio.
Probabilmente se quel giorno il Sindaco non avesse seguito il consiglio sbagliato le cose sarebbero andate diversamente, forse già oggi avremmo una rotonda placidamente all’ombra dei Cedri ed un bellissimo parco sotto la famosa cascata. Il paese sarebbe migliore e probabilmente persino il suo ruolo di paladina dell’ambiente apparirebbe credibile: ora, purtroppo, è tutto ancora da dimostrare con grande buona volontà.
Io però sono convinto che l’esperienza insegni, che ingoiare rospi e tornare sui propri passi sia degno di rispetto quando fatto in modo onesto. Sono anche pronto a credere che tutto il caos sia stato solo il frutto di un fraintendimento, di una sfortunata serie di circostanze avverse. Sono pronto a credere, non certamente a cedere, ma spero onestamente che sia davvero un nuovo inizio.
Per questo auguro al Sindaco la migliore fortuna, le auguro davvero sentitamente di essere la fautrice del cambiamento di cui Asso ha tanto bisogno. Le ricordo ancora che l’unico modo perchè ci sia un cambiamento è che sia il frutto di una condivisione, di un sentire comune che in primo luogo unisca ciò che in questo paese è diviso.
Per far questo serve pazienza, molta umiltà e grande comprensione per coloro che dissentono o che dubitano. Io, dal canto mio, osserverò con la stessa pazienza, umiltà e comprensione ma anche con grande e scrupolosa attenzione.
Nel saluto del Kung-fu la mano destra avvolge la sinistra chiusa a pugno all’altezza del naso senza però abbassare lo sguardo su chi sta di fronte. La mano sinistra chiusa rappresenta il sole (Yang), mentre la destra che avvolge rappresenta la luna (Yin). Significa che si è pronti alla guerra ma che si viene in pace: un modo molto profondo e positivo di rapportarsi con gli altri.
Non ripetiamo gli errori del passato ma gettiamo le basi per un futuro migliore. Buona fortuna a tutti noi.
Sembra che anche per il Comune di Asso si stia finalmente attivando lo strumento urbanistico noto come PGT, Piano di Governo del Territorio appunto. Il PGT a livello comunale ha sostituito il Piano Regolatore Generale come strumento di pianificazione urbanistica ed ha lo scopo di definire l’assetto dell’intero territorio comunale. Il PGT è in pratica un documento in cui vengono stabilite le indicazioni sul possibile utilizzo o tutela delle porzioni del territorio regolando le attività edificatorie nell’ambito comunale.
La vera rivoluzione del PGT è la Progettazione Partecipata da parte di tutti i cittadini. Il primo atto che l’amministrazione comunale è tenuta a fare quando decide di iniziare la stesura del PGT è informare la cittadinanza che il processo è iniziato. I cittadini o le associazioni di cittadini sono invitati già da questa fase a formulare proposte in merito. La grande differenza rispetto al passato sta nel fatto che i cittadini sono chiamati ad esprimersi “prima” e non solo “dopo” la prima adozione del piano di governo.
Forse lo sanno davvero in pochi ma anche ad Asso il processo è già iniziato, e precisamente dal 05/10/2010, siamo nella fase preliminare di valutazione ambientale strategica, un un processo finalizzato ad integrare considerazioni di natura ambientale nei piani e nei programmi, per migliorare la qualità decisionale complessiva.
I cittadini hanno tempo 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso per presentare le proprie osservazioni e valutazioni di impatto ambientale. Ahimè sono trascorsi già 15 giorni e questo è un vero peccato visto che senza divulgazione la capacità partecipativa della popolazione si riduce drasticamente (vedi avviso).
Su un altro documento (vedi PresentazionePgt) si legge che saranno stabiliti due incontri pubblici ed entrambi gli eventi serviranno ad acquisire pareri, contributi ed osservazioni. In passato è stata proprio la mancanza di confronto a generare tensioni e trovo che il PGT sia una grande opportunità per ascoltare ed esporre come la pensino davvero i cittadini sullo sviluppo urbano ed edilizio assese degli ultimi vent’anni.
Il sito del Comune di Asso, www.comunediasso.it, è quello preposto alla divulgazione ma visto l’importanza di questo progetto anche la piccola ma collaudata “Cima-asso.it” si farà carico di informare con la solerzia che la contraddistingue.
La legge sancisce un metodo nuovo per prendere parte al futuro del nostro comune. Come diceva Gaber la “libertà è partecipazione”: quindi l’invito è esteso a tutti gli assesi! Forza Asso! Ora o mai più.
La “marna” è un tipo di roccia sedimentaria di cui le prealpi Comasche del Triangolo Lariano sono particolarmente ricche. Purtroppo per tutti noi la marna è anche uno dei principali componenti nella realizzazione di miscele cementizie.
Economicamente parlando la marna è una “merce” decisamente pregiata ed è questo il motivo per cui tutte le montagne, da Lecco a Como, sono ridotte spesso come groviera svizzero.
Dove vi sono grandi opportunità di guadagno ci sono anche grandi interessi ed il coinvolgimento dei poteri forti rende il tutto incredibilmente pericoloso per i semplici cittadini e la cosa pubblica: diffidare in questi casi non è solo un diritto ma quasi un dovere civico.
Lo scorso anno una perizia palesemente errata rischiò di arrecare un grave danno al mio paese e solo l’intervento, anche economico, dei volontari locali permise di interpellare un’esperto per una controperizia che rese giustizia a due cedri secolari scongiurandone l’abbattimento.
Quest’anno altre nuvole si addensano nuovamente all’orizzonte ma l’esperienza acquisita ci permette di agire per tempo: il Comune di Asso ha infatti indetto un bando di gara al fine di selezionare un Geologo che si occupi di realizzare lo studio della messa in sicurezza dei crolli di Scarenna.
Le specifiche del bando sono state pubblicate sull’Albo Pretorio il 05 Ottobre 2011 e resteranno pubbliche fino al 19 Ottobre 2011. (Purtroppo ne sono venuto a conoscenza solo Venerdì!) In soli 14 giorni si fatica a trovare un idraulico, figurarsi uno “scienziato della terra” a cui affidare la responsabilità di un’opera da 500.000 euro!
In un bando, poi, non è il Comune a dover cercare ma bensì il Comune è colui che deve far di tutto per farsi trovare (se è deciso a priori chi partecipa che senso avrebbe una gara pubblica?) Per questo ho ritenuto opportuno supportare quanto più possibile questa ricerca divulgando qui a seguito tali documenti.
Sul piatto ci sono 27.400 euro di compenso e quindi credo che quest’attività possa interessare più di un professionista del settore.
La Comunità di Asso è quindi alla ricerca di un esperto che sia disponibile ad operare nell’interesse della comunità stessa e a dar prova di professionalità e trasparenza coinvolgendo, per quanto possibile, la popolazione nella propia ricerca.
Il metodo scientifico infatti non solo è garanzia di correttezza ma anche dimostrazione di democrazia e pluralità. Cerchiamo qualcuno che non prenda decisioni nel “chiuso” degli uffici ma che sia pronto a confrontarsi pubblicamente su un’opera pubblica.
Nel 2008 i volontari Assesi del ComitatoNoCava scongiurarono che a Scarenna fosse realizzata una nuova cava estrattiva. Il timore di tutti è che la frana diventi il pretesto per riproporre tale scellerato proposito.
Come scrissi in passato: se voi cavasassi pensate ancora di venire a far casino e a lucrare a Scarenna sappiate che troverete davanti alla falesia degli agguerriti Assesi. Geologo, abbiamo bisogno di te!
Poveretti, tutti paiono avercela con loro! Se non fosse per il Senatore Alessio Butti, che nei discorsi pubblici del Sindaco Manzeni scopriamo tanto innamorato del nostro paese, sarebbero davvero in pochi quelli pronti a spender buone parole per gli Amministratori di Asso.
Oggi, sfogliando la Provincia di Como, scopro che il famoso progetto “rotonda” è stato privato dei fondi promessi dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano. Soldi forse negati per le intense contestazioni al progetto o per le conflittuali perizie effettuate? No, niente di tutto questo: il sindaco di Asso accusa infatti che i soldi ce li abbiano tolti per “ripicca”!!
Si, lo so. Non sentivo il termine ripicca dall’asilo ma è esattamente la parola usata nell’intervista. Pare infatti che il Sindaco di Barni, forse per rivalità medioevali tra i due paesi, si sia messo di traverso e per “dispetto” abbia sobillato un consiglio trentuno Sindaci contro la nostra povera Asso.
Il Sindaco Manzeni si spinge oltre affermando che lo sgarbo nascerebbe da una mancata nomina per un poltrona a cui aspirava il Sindaco di Barni. Un discorso che, francamente, mi sembra piuttosto ardito per un’articolo di quotidiano e che probabilmente scivolerà in qualche aula di tribunale.
Intanto dalla Comunità Montana fanno sapere, con un laconico cominicato, che semplicemente “i termini erano scaduti” e che quindi non avendoli usati quei soldi sono stati rimessi nel calderone per essere riassegnati.
Ormai credo che “Cima” abbia davvero speso nei confronti dei politici locali più tempo e più attenzione di quanto onestamente meritassero. Sarebbe quasi deprimente rivangare ancora una volta l’infinita questione dei cedri.
Voglio però farvi osservare che è stato pubblicato sull’Albo Pretorio il bando di gara per designare il geologo che dovrà occuparsi della Frana di Scarenna.
Quando si trattò, un anno fa, di commissionare ad un agronomo una perizia da 800 euro i nostri cedri “ringiovanirono” miracolosamente di oltre 70 anni. Se questo è il “metro di paragone” ora che per definire la pericolosità della Frana di Scarenna ci sono sul piatto 27.400 euro mi aspetterei che sulla carta il nostro crollo locale incredibilmente eguagli in drammaticità quello del Monte Coppetto nell’alluvione del 1987.
Parimenti sarà richesto un adeguato e pronto dispiego di risorse per far fronte ad una crisi che giace immobile e quasi dimenticata ormai da due anni (alla cieca nelle carte del Comune si parla già di un importo complessivo di 500.000 euro).
Io, quasi per scherzo, voglio fare una profezia e lasciare che sia il tempo a darmi ragione o smentirmi: prevedo che l’esito finale delle indagini suggerirà di tracciare una nuova strada più vicina al fiume e, al fine di garantirne la salvaguardia, inizieranno delle opere di sgagio e scavo sul fronte della frana che, anno dopo anno, richiederanno l’estrazione di una mole sempre maggior di materiale.
Così, alla fine, quella che doveva essere la “Cava di Scarenna”, scongiurata nel 2005, diverrà un’opera di “messa in sicurezza” dall’inestimabile e incontestabile valore civico e sociale. Probabilmente all’inaugurazione della nuova strada “per campi” avremo di nuovo la piacevole presenza di qualche Senatore.
Chiunque dovesse dissentire da questo luminoso progetto sarà tacciato di malignità e le sue parole saranno condannate come “ripicca” contro la più “incompresa” Amministrazione Assese.