Seduto sulla spiaggia di Onno, sulla sponda orientale del Triangolo Lariano, guardo oltre il lago le Grigne che si alzano maestose verso il cielo. Sospiro: per arrivare qui da Asso ho percorso 8km a piedi in poco più di un’ora ma adesso il chilometro e mezzo d’acqua che mi separa dall’altra sponda mi appare insuperabile.
Vorrei essere di là, vorrei essere a Mandello del Lario e salire verso Rongio ed incamminarmi sullo Zucco Portorella lungo la cresta che porta al Rifugio Rosalba e poi su, fino in cima alla Grignetta. Uscire di casa, chiudere la porta ed incamminarmi verso la Grigna: ecco cosa mi piacerebbe fare, ecco cosa mi frulla in testa da un bel pezzo.
Seduto sulla sponda fantastico astrusi progetti fatti di pinne, mutino e zaino impermeabile maledicendo la sfortuna che mi vede tanto vicino e tanto distante da una montagna così bella. Mi basterebbero forse una canoa ed una pagaia, ma al momento sono senza “natante” e non ho neppure un posto dove eventualmente lasciarla.
Guardo il Coltignone e continuo a fantasticare: in treno da Asso ad Erba, in pullman da Erba a Lecco, a piedi fino a Rancio e poi su per il San Martino, il sentiero del GER, il Coltignone, la piana dei Resinelli e poi su per il Canalone Porta fino in cima alla tanto sospirata Grignetta. Mica uno scherzo da ridere: forse non bastano neppure due giorni tra andata e ritorno…
Certo, andare in macchina ai Piani dei Resinelli è ovviamente la soluzione più semplice ma anche l’unica che non mi attira, o forse quella che meno mi stuzzica. Sono ad 1,5km in linea d’aria dalla montagna e devo percorrerne quasi 40 in macchina per raggiungerla ed altrettanti per tornare: che terribile tristezza!
Sospiro di nuovo. Tra le mani ho gli orari dei battelli ed il mio cuore pare infrangersi. Il primo battello parte da Onno alle 10:02 e raggiunge Mandello alle 10:10. Solo otto minuti d’acqua mi separano ma l’ora mi pare tanto tarda. Già, perchè l’equilibrio e la magia sono qui: l’ultimo battello parte da Mandello alle 19:15, basteranno 8/9 ore per andare e tornare?
Mandello è a 200 metri sul livello del mare e si deve risalire fino ai 2184 metri della Grignetta, quasi duemila metri di dislivello secchi secchi senza contare i chilometri di sviluppo del percorso. Ipotizzando 4/5 ore a salire e 3 a scendere il tempo inizia a sembrare sempre più “stretto”, avanzano solo una manciata di “quarti d’ora” in cui perdersi, riposarsi o distrarsi. Se solo il primo battello da Onno partisse un paio d’ore più presto la mattina tutto sarebbe stato più facile…
E se poi perdo l’ultimo battello? Toccherebbe cercarsi un pullman o un treno per Lecco e poi di nuovo verso Erba e quindi in treno fino ad Asso. Bella rogna dopo otto ore a piedi…
Eppure mi guarda, mi sorride imbiancata ed illuminata dal sole:“Te la senti di misurarti con me in una corsa contro il tempo tra lago e montagna?” Sospiro, se fossimo già a Giugno o Luglio la imbroglierei portandomi il sacco a pelo e rifugiandomi per la notte all’interno del Bivacco Ferrario.
Ma ora è troppo presto per dormire lassù, troppo freddo ancora. Certo potrei puntare al Grignone ed al Rifugio Brioschi ma non sarebbe la stessa cosa, non sarebbe la stessa avventura.
Guardo ancora la Grignetta, guardo le nuvole, il tempo incerto e la neve che ancora brilla ovunque sulla roccia. Tocca aspettare, tocca aspettare comunque, aspettare che il sole scaldi le giornate, sciolga la neve d’Arprile e ci regali la giornata giusta.
Tocca aspettare e arrovellarsi nel dubbio: aspettiamo Luglio e la due giorni o proviamo a Maggio il colpo secco?
Per ora il massimo che posso fare è compiere qualche rilievo sul sentiero numero 13, Rongio (Mandello) – Rosalba, e vedere quanto ci si impiega nel percorrere metà del percorso.
L’idea però mi stuzzica: in Grigna a piedi ed in giornata, 2000 metri di dislivello, 25km di sviluppo ed una decina di ore di cammino. Se si riuscisse diverrebbe davvero una classica dal fascino ineguagliabile!
Tocca provarci per forza!
Davide Valsecchi